Negli ultimi anni Porto Rico è tornata prepotentemente sotto i riflettori, complice il successo mondiale di artisti come Bad Bunny, oggi uno dei cantanti più ascoltati al mondo, e altri volti che hanno segnato la scena latina e pop a livello internazionale: Ricky Martin, Rauw Alejandro, Ozuna e molti altri.

La musica sull’isola non è soltanto intrattenimento, ma una componente identitaria. Si ascolta nelle case, nei bar, nelle piazze, sulla spiaggia e nelle auto, spesso con i finestrini abbassati (o a tutto volume). È il linguaggio delle persone, una delle popolazioni più calorose e accoglienti che io abbia mai incontrato. Porto Rico è un luogo che lascia il segno, e difficilmente si riparte senza il desiderio di tornare.

Prima di partire: documenti, assicurazione e auto

Documenti

Per accedere all’isola, se si viaggia con passaporto italiano, serve l’ESTA se si possiedono i requisiti del Visa Waiver Program; in caso contrario occorre richiedere un visto appropriato, come un visto turistico B2. È consigliabile controllare la normativa con largo anticipo.

Assicurazione di viaggio

Il sistema sanitario è privato e con costi elevati (Porto Rico fa parte degli Stati Uniti). È fortemente consigliabile stipulare un’assicurazione viaggio adeguata (se non lo fate siete pazzi, ve lo dico). Heymondo offre polizze con coperture mediche complete, assistenza in italiano e un ottimo rapporto qualità-prezzo. Voi lettori del blog, inoltre, seguendo questo link potete usufruire di uno sconto dedicato.

Noleggio Auto

Per muoversi in autonomia conviene noleggiare un’auto, poiché i mezzi pubblici non raggiungono molti luoghi di interesse dell’isola. DiscoverCars consente di confrontare rapidamente tariffe e compagnie, spesso risparmiando tempo e denaro.

Denaro

Sebbene la carta di credito sia molto diffusa, alcuni chioschi, piccoli ristoranti e parcheggi non accettano carta. Quindi l'ideale sarebbe disporre di una piccola quantità di dollari in contanti (sì, la moneta ufficiale di Porto Rico è il dollaro statunitense). 

La cultura boricua: orgoglio, memoria e radici

Per capire Porto Rico bisogna comprendere cosa significhi essere boricua. Il termine deriva da Borikén, il nome con cui gli indigeni taíno chiamavano l’isola prima dell’arrivo degli spagnoli. Oggi “boricua” non indica solo la provenienza geografica, ma l’appartenenza a una cultura profonda, nata dall’incontro – spesso doloroso – di tre mondi: quello dei taíno, quello europeo e quello africano, portato dagli schiavi durante il periodo coloniale.

La cultura boricua è una sintesi viva di queste radici e si manifesta in tutte le espressioni quotidiane: nella lingua, con uno spagnolo dai suoni e dai termini caratteristici; nella cucina, dove ingredienti e tecniche africane, caraibiche e mediterranee convivono negli stessi piatti; nella musica, forse la forma identitaria più potente dell’isola. Dalla bomba e dalla plena, ritmi afro-caraibici delle origini, si è arrivati alla salsa e poi al reggaeton, diventato negli ultimi anni uno dei generi più influenti al mondo.

L’orgoglio boricua è forte e visibile: la bandiera portoricana sventola ovunque, dalle case ai locali notturni, ed è portata con la stessa fierezza dalla popolazione sul territorio come dalla vastissima diaspora residente negli Stati Uniti continentali. Nonostante la profonda connessione con gli USA, Porto Rico non ha mai perduto la propria anima culturale, che rimane vibrante, identitaria e profondamente riconoscibile. E di questo ne parla in maniera approfondita Bad Bunny nell'ultimo album Debí Tirar Mas Fotos.

Porto Rico è parte degli Stati Uniti, ma non uno Stato

Molti visitatori non conoscono la particolare situazione amministrativa dell’isola, quindi facciamo un po' di chiarezza. Porto Rico è un territorio non incorporato degli Stati Uniti: fa parte del Paese, utilizza il dollaro americano, risponde alle sue leggi e dipende da Washington, ma non gode degli stessi diritti degli Stati federali (questo finché Porto Rico - come probabilmente accadrà - non diventi il 51° Stato Americano).

Per il viaggiatore questo si traduce in due aspetti fondamentali:

  • l’isola offre un livello di sicurezza generalmente più alto rispetto ad altre destinazioni caraibiche, grazie a infrastrutture e standard statunitensi;

  • il costo della vita e dei servizi è elevato, spesso più simile agli USA continentali che ai Caraibi.

Sul piano pratico valgono le stesse regole d’ingresso degli Stati Uniti.

Cosa vedere in una settimana a Porto Rico

Una settimana a Porto Rico non è sufficiente per girare l'isola in lungo e in largo, ma può bastare per avere un'infarinatura di quest'isola magica, per assaporarne le buone vibrazioni. A chi ha più tempo, per una conoscenza approfondita, consiglio di fermarsi a PR almeno dieci giorni.  

San Juan: la città simbolo dell’isola

La Capitale è l’ingresso ideale e il luogo migliore dove soggiornare per ottimizzare gli spostamenti. Molte delle escursioni principali possono essere fatte in giornata senza cambiare hotel. Senza contare che la vera movida e i locali più gettonati si trovano nella Capitale.

Viejo San Juan

Il centro storico è un patrimonio coloniale magnificamente conservato, con case dai colori pastello, balconi lavorati, strade acciottolate e due grandi fortezze affacciate sull’Oceano Atlantico. Da non perdere:

  • Castillo San Felipe del Morro

  • Castillo de San Cristóbal

  • Paseo de la Princesa

  • Cattedrale di San Juan Bautista

Il quartiere è piacevole da attraversare a piedi e alterna piazze, caffè storici, negozi indipendenti e gallerie d’arte. A me ha ricordato un po' Cuba e un po' Cartagena, entrambe mete che ho amato tanto. 

La Perla

Quartiere popolare di San Juan tra le mura storiche e il mare, noto per aver ospitato riprese di numerosi videoclip, tra cui “Despacito”. È una zona decisamente autentica ma va visitata con rispetto. È fortemente consigliato non fotografare persone o abitazioni per non risultare invadenti o creare situazioni spiacevoli (appena ci ho messo piede un ragazzo mi ha invitato a nascondere il telefono).

Ps. Si dice che la canzone di Rosalia "La Perla" faccia riferimento anche a questo quartiere (Rosalia conosce bene San Juan perché è la ex fidanzata dell'artista portoricano Rauw Alejandro). 

I migliori locali per bere a San Juan

Cafetín

Diventato famoso grazie ai social, è uno dei locali più frequentati della San Juan Vecchia. Entrarci non è proprio semplicissimo dal momento che solitamente è strapieno (la particolarità? Ragazzi aitanti che preparano i drink). C'è sempre musica e, anche prendendo un drink altrove e fermandosi poi all'esterno, si può godere della vivacità del posto. 

La Sombrilla Rosa

Locale frequentato dalla comunità LGBTQ+, informale, vivace e perfetto per iniziare una serata con cocktail semplici ed economici rispetto alla media dell’isola.

La Factoría

Considerato uno dei migliori bar dell'isola e inserito nella classifica dei 50 Best Bars del Nord America. Interni suggestivi, ambienti multipli con atmosfere differenti e musica dal vivo la domenica. Un punto di riferimento per chi ama mixology di alto livello. A me è piaciuto tanto.

Café con Ron, il bar di Bad Bunny

Uno dei locali più interessanti di San Juan. L’esperienza migliore è sedersi al bancone, dove è più facile parlare con i bartender (noi abbiamo fatto amicizia col super Miguel) e con gli altri clienti. Il drink da provare è il celebre Café con Ron, ma tutta la carta è ben curata. Consiglio di assaggiare anche anche qualche piatto, in primis il Pan con Lechón, panino farcito con maiale arrosto, tipico di Porto Rico. 

La Placita: la zona più viva di notte

Alcuni pensano che La Placita sia un locale, ma in realtà è una zona del quartiere Santurce. Di giorno è tranquilla, ma la sera si trasforma in uno dei centri della nightlife cittadina, con bar aperti, musica, gente in strada e un’atmosfera a dir poco contagiosa.
Per un hamburguer e ottimi drink consiglio La Penultima, dove ho gustato uno dei drink migliori del viaggio.

Dove mangiare a San Juan

La cucina portoricana è saporita e spesso ricca di fritture, con una tradizione che unisce influenze africane, europee e caraibiche. Ecco, non è il posto dove è semplice tenersi leggeri, diciamo così. I ristoranti tradizionali che ho preferito sull'isola sono due:

La Casita Blanca

Locale iconico per la cucina tradizionale casalinga. Non prende prenotazioni e spesso c’è da aspettare, ma l’esperienza merita.

Casita Miramar

Gestito dagli stessi proprietari della Casita Blanca, ma con possibilità di prenotare. Atmosfera informale ed elegante, perfetto per una cena che introduce ai sapori locali.

Tra i piatti da provare: mofongo, alcapurrias, bacalaítos, pollo guisado, arepas con baccalà.

Escursioni da San Juan

El Yunque

L’unica foresta pluviale tropicale gestita dal sistema dei parchi nazionali degli Stati Uniti. Cascate, sentieri nella giungla, torri panoramiche, piscine naturali e panorami impressionanti. Vestitevi comodi e con le scarpe adeguate. 

Icacos, da Fajardo

Da Fajardo (a un'oretta di auto da San Juan) partono imbarcazioni e catamarani verso l’isolotto di Icacos, caratterizzato da acque cristallina e ottima visibilità per lo snorkeling. È una delle escursioni più apprezzate, facilmente prenotabile tramite piattaforme come Get Your Guide (io ho acquistato questa escursione in catamarano con pranzo a bordo) . 

Luquillo e Mar Chiquita

Luquillo è celebre per la lunga spiaggia e la fila di chioschi dove mangiare street food locale a prezzi accessibili. Mar Chiquita è una piscina naturale protetta dalla roccia, da visitare possibilmente con mare calmo.

Aguadilla ed El Boquerón

Se si ha più tempo a disposizione, la costa occidentale dell’isola offre scenari più lenti, autentici e tramonti particolarmente spettacolari. Aguadilla ed El Boquerón sono tra i luoghi più consigliati dagli abitanti del posto.

Le isole minori di Porto Rico: Vieques e Culebra

Porto Rico è un arcipelago. Chi desidera approfondire la conoscenza della sua anima più selvaggia dovrebbe dedicare almeno una giornata (con una notte) a una delle due isole minori principali. Io tra le due ho scelto Vieques e non me ne sono affatto pentita. Meravigliosa e autentica!

Vieques

Selvaggia e autentica, Vieques è nota per i cavalli liberi che circolano ovunque: sulla spiaggia, in strada, al porto. Questo dettaglio, unico nel suo genere, contribuisce a creare un’atmosfera sospesa e idilliaca. Aggiungiamoci anche le sue spiagge da cartolina e la bioluminescenza e, beh, è mpossibile non innamorarsi di Vieques! Tenete a mente che per spostarvi a Vieques avrete bisogno di noleggiare un'auto o una golf cart, perché sull'isola non ci sono Uber e i taxi non sono disponibili ovunque. 

La bioluminescenza di Vieques: un’esperienza unica al mondo

Vieques ospita una delle baie bioluminescenti più straordinarie del pianeta: Mosquito Bay, riconosciuta da Guinness World Records come la baia bioluminescente più luminosa al mondo. Qui le acque si illuminano naturalmente grazie alla presenza dei dinoflagellati, microrganismi che emettono una luce blu-verde quando vengono agitati.

L’esperienza si vive di notte, solitamente in kayak trasparenti, pagaiando nell’oscurità e osservando l’acqua che brilla ad ogni movimento della mano, del remo o dei pesci che nuotano attorno. È una sensazione difficile da descrivere a parole, quasi surreale: sembra di scivolare attraverso un cielo stellato rovesciato dentro il mare. Magia.

Le guide locali descrivono l’ecosistema fragilissimo che rende possibile questo fenomeno, le maree che lo influenzano e l’importanza nel tutelarlo. 

Da tenere a mente:

  • L’esperienza dipende moltissimo dalle condizioni meteorologiche e lunari: nelle notti senza luna la bioluminescenza è molto più intensa.

  • Non è possibile fare foto realistiche senza attrezzatura professionale: gli smartphone - tranne quelli di ultima generazione - non catturano la luminosità eccessivamente bassa. Io con un iPhone 17 Pro Max sono riuscita a catturare questo fenomeno in minima parte.

  • È un ecosistema delicatissimo: non bisogna entrare in acqua, usare creme o repellenti non biodegradabili o disturbare i microrganismi.

Prenotare in anticipo il tour è fondamentale, soprattutto nei periodi di alta stagione. E fidatevi, ne vale la pena: la bioluminescenza a Vieques è uno dei momenti più suggestivi di tutto il viaggio a Porto Rico. 

Dove mangiare

Al Sarten è un chiosco con cucina a vista, molto apprezzato per tacos e churrasco cucinati al momento. Per una cena più curata, Casa Nativo propone piatti moderni ispirati alla tradizione locale.

Dove bere

Mar Azul è un bar affacciato sul mare, nei pressi del porto, perfetto per un drink al tramonto.

Attenzione per Playa Negra

La famosa spiaggia di sabbia nera è suggestiva ma il sentiero d’accesso può diventare fangoso e a tratti impraticabile dopo forti piogge. È consigliabile informarsi sulle condizioni meteo e indossare calzature adatte. In alcuni casi può non essere possibile arrivare fino in fondo.

A Porto Rico ci ho lasciato il cuore. Ero curiosa di visitarla soprattutto dopo il boom di Bad Bunny - lo ammetto - ma alla fine mi ha conquistato al di là di tutto questo. Anzi, ho capito più a fondo perché Bad Bunny ne parla con così tanto orgoglio nelle sue canzoni, ho capito a fondo le parole dei suoi testi, ho compreso cos'è l'orgoglio boricua. Porto Rico è davvero magica e spero di avere l'opportunità di rivederla nella mia vita. 

Come arrivare a Porto Rico?

Attualmente non ci sono voli diretti dall'Italia. Io ho fatto un viaggio della speranza, ma il modo più semplice (e oserei dire anche più economico) a mio avviso è arrivare a Miami con un aereo diretto e, da lì, prendere un volo low cost che, in pochissimo tempo, vi permetterà di raggiungere Porto Rico. Potrebbe essere anche un ottimo pretesto per trascorrere qualche giorno a Miami.

Per dormire qui trovate un po' di opzioni:

 

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