Ci sono viaggi che profumano di libertà, silenzio e natura. Il Wyoming è uno di questi: un mosaico di paesaggi che sembrano appartenere a un altro tempo, dove la natura detta ancora le regole e l'America delle grandi metropoli sembra lontana anni luce. 
In questo itinerario on the road vi porto nel cuore più selvaggio d’America, tra i geyser fumanti dello Yellowstone, i bisonti che attraversano la strada, le cittadine western nate attorno a leggende come Buffalo Bill, e l’eleganza rustica di Jackson Hole, incorniciata dalle montagne del Grand Teton.

Cose da sapere e fare prima di partire per il Wyoming

Prima di mettersi in viaggio verso il Wyoming, ci sono alcune cose importanti da pianificare.
Partiamo dai documenti: per entrare negli Stati Uniti serve l’ESTA, se rientrate nei requisiti del Visa Waiver Program. In caso contrario (se ad esempio siete stati a Cuba o in Iran), sarà necessario richiedere un visto turistico (B-2) — fatelo con anticipo, i tempi possono essere lunghi.

Non meno importante è l’assicurazione sanitaria. Negli USA qualsiasi intervento medico ha costi elevatissimi, quindi è una copertura indispensabile. Io vi consiglio di non partire senza (sarebbe da folli!), anche perché per voi lettori ho uno sconto del 10% sulla polizza che utilizzo da anni. Basta seguire questo link per ottenerlo.

Un’altra cosa essenziale? Noleggiare un’auto. Le distanze sono ampie e il trasporto pubblico praticamente inesistente. Il modo migliore per farlo è attraverso Discover Cars, che offre un ottimo rapporto qualità/prezzo e include coperture chiare e recensioni verificate.

Scaricate le mappe offline (Google Maps o Maps.me): nel cuore dello Yellowstone e in altre zone rurali il telefono non prende quasi mai. Portate con voi abbigliamento a strati, giacche antivento e scarpe comode: il Wyoming alterna giornate miti a mattine gelide, anche in autunno. Mettete in conto i costi di ingresso ai Parchi Nazionali: attualmente la tariffa settimanale è di 35$ per veicolo e permette entrate illimitate, uscendo e rientrando quante volte si desidera. L'ingresso a entrambi i parchi è incluso nella tessera "America the Beautiful" (80$ per un anno) che copre quasi tutti i parchi nazionali degli Stati Uniti. Vi consiglio di optare per la tessera se prevedete di visitare altri parchi nazionali USA entro un anno. 

E, per finire, rispettate la fauna. Qui non è raro avvistare orsi, alci o bisonti. Sono incontri emozionanti, ma ricordate sempre di mantenere le distanze e non scendere mai dal veicolo per fotografarli.

Quando partire per il Wyoming

Il Wyoming cambia volto con le stagioni, e ognuna regala un’esperienza completamente diversa.

  • Estate (giugno-agosto): giornate lunghe e cieli limpidi. È il periodo più affollato (soprattutto per la presenza delle famiglie, perché bambini e ragazzi non vanno a scuola), ma anche il più animato, soprattutto a Cody, dove ogni sera si tiene il celebre rodeo. Tenete a mente che se partite d'estate dovete organizzarvi molto bene e partire molto presto onde evitare le lunghe file anche all'ingresso del parco.

  • Autunno (settembre-ottobre): il momento perfetto per chi ama i paesaggi dorati, i boschi in fiamme per il foliage e la tranquillità. È il periodo in cui abbiamo viaggiato noi, e lo consiglio: il clima è ancora mite (ma bisogna coprirsi, soprattutto la sera e al mattino presto), la luce è dorata, i parchi si svuotano e l’aria profuma di pino e terra. 

  • Primavera: la natura si risveglia, ma molte strade e sentieri possono essere ancora chiusi per neve. Gli animali sono molto attivi, ma attenzione agli orsi che in questo periodo sono affamati dopo il letargo!

  • Inverno: il paesaggio si trasforma in una fiaba bianca, ma molti ingressi e strade dei parchi restano chiusi. È la stagione per chi ama lo sci o i tour in motoslitta, ma non adatta per un classico on the road.

Ed ecco la mappa dell'itinerario, per farvi un'idea più chiara. Ovviamente, avendo più giorni a disposizione, potete spendere più tempo all'interno dello Yellowstone (non basterebbe una settimana!) o spingervi in Montana, South Dakota e Idaho. Io venivo da New York (non proprio comodissimo), quindi non avevo tempo per ampliare l'itinerario, ma è stato comunque un viaggio intenso e ricco di grandi emozioni. 

La soluzione più comoda per questo itinerario è atterrare a Jackson Hole, collegata non proprio benissimo con l'Italia. Vi suggerisco di arrivare a Los Angeles o Chicago (che sono ben collegate con l'Europa) e poi da lì prendere un volo diretto per Jackson Hole. 

Giorno 1 – Arrivo a Jackson Hole, il lato chic del West

Il viaggio inizia al Jackson Hole Airport (è l'aeroporto più comodo e più vicino allo Yellowstone), e già qui parte lo stupore. È probabilmente uno degli aeroporti più belli d’America, completamente costruito in legno e pietra, con grandi vetrate che incorniciano le montagne del Parco Nazionale del Grand Teton. Sembra più un lodge di lusso che un terminal: pulitissimo (puliscono in continuazione!), accogliente, silenzioso, e perfettamente integrato nel paesaggio. Già dall'aeroporto è chiaro: Jackson Hole non è una meta economica e - spoiler - non lo sono nemmeno i suoi hotel.

Vi consiglio di soggiornare al Wyoming Inn, un hotel che unisce comfort moderno e fascino rustico e che, per quanto non sia economico, mantiene prezzi più competitivi rispetto ad altri hotel davvero inaccessibili. Le camere sono spaziose e calde, decorate con dettagli in legno e immagini western, mentre la posizione è perfetta per raggiungere a piedi la piazza principale. A me è piaciuto moltissimo e onestamente avrei voluto passarci più tempo (c'è anche una piccola spa che avrei voluto sfruttare).

Passeggiate nella Jackson Town Square, circondata da boutique eleganti e portici di legno e fate una foto davanti ai caratteristici archi al suo ingresso. Entrate nei negozi di cappelli e stivali da cowboy, e nelle gallerie d’arte che espongono paesaggi e fauna del West. Jackson è una località raffinata e piena di boutique, frequentata da sportivi, famiglie e viaggiatori amanti del lusso discreto e non ostentato.

Per un aperitivo dalle vibes western, fermatevi al Million Dollar Cowboy Bar: un’icona della città, con sgabelli a forma di sella, luci soffuse e musica country dal vivo. È il posto perfetto per entrare nello spirito del Wyoming. Io lo consiglio anche dopo cena, per chiudere la giornata con un ottimo drink e magari lanciarsi in pista scatenandosi a suon di honky tonk e line dance. Imperdibile se visitate Jackson.

Giorno 2 – Yellowstone: tra geyser, colori e meraviglia

Partite presto in direzione dello Yellowstone National Park: circa due ore di guida (in estate potrebbero aumentare) vi separano dalla South Entrance. Una volta entrati, il paesaggio cambia volto a ogni curva. Foreste, fiumi, sorgenti bollenti e valli dai vapori colorati.

Vi accorgerete che no, non c’è nulla come lo Yellowstone. Prima di metterci piede io non riuscivo a capacitarmene, ma adesso lo so. Lo Yellowstone è IL parco naturale per eccellenza: custodisce una moltitudine di tesori naturali e scenari differenti al suo interno. Come se fossero tanti parchi in uno. Si passa dai geyser ai laghi, dai canyon ai paesaggi da cartolina come quello della Lamar Valley che è stata soprannominata “la Serengeti d’America”. Un luogo così surreale che mi chiedo perché non sia stato inserito tra le meraviglie del mondo!

Lo Yellowstone è il primo Parco Nazionale della storia, fondato nel 1872, e ospita il più grande insieme di fenomeni geotermici del pianeta: oltre 10.000 sorgenti termali, fumarole e più di 500 geyser attivi. Immaginate: metà dei geyser del mondo si trovano proprio qui!

Per l'alloggio nel parco scegliete l’iconico Old Faithful Inn, uno dei lodge più affascinanti d’America, costruito nel 1903 interamente in legno. È un simbolo dello stile “parkitecture”, perfettamente in armonia con la natura. Dalle sue finestre si vede l’Old Faithful, il geyser più famoso del mondo, che erutta puntualmente ogni 90 minuti. Non aspettatevi una struttura lussuosa: il costo è davvero esagerato e il rapporto qualità-prezzo pessimo, cosa che vale per tutte le strutture all'interno del parco. Io ho scelto di dormirci una notte - e non me ne sono assolutamente pentita - perché è la struttura più iconica dello Yellowstone, oltre al fatto che dormire nel parco consente di risparmiare molto tempo prezioso (e inutili ore di auto) che invece si può dedicare all'esplorazione. La cucina non è fenonemale, ma ho mangiato di peggio in altri hotel all'interno di altri parchi USA. Una cosa che - per esperienza diretta - non vi consiglio è la camera vista geyser, perché l'Old Faithful potete vederlo tranquillamente (e meglio) dalla terrazza comune, magari sorseggiando una bevanda calda e godendovi un'eruzione spettacolare. Tornando indietro, sceglierei una camera più economica e senza vista. 

Dopo aver fatto check-in (o semplicemente dopo aver parcheggiato l'auto nei dintorni dell'Old Faithful Inn), partite a piedi all'esplorazione di una delle aree naturali - a mio avviso - più incredibili al mondo. Percorrete la passerella che conduce alla Morning Glory Pool, una delle sorgenti più colorate e ipnotiche del parco. Fermatevi al Castle Geyser, al Grand Geyser e al Daisy Geyser, e nel pomeriggio esplorate il Midway Geyser Basin con la sua incredibile Grand Prismatic Spring, un arcobaleno naturale nel cuore della terra. Vi consiglio di fare anche il percorso di trekking per ammirarla dall'alto.

La sera, tornate all’Old Faithful Inn: sedetevi nella lobby sotto le travi di legno e lasciatevi avvolgere dall'atmosfera solenne, spesso allietata da una musicista che suona dal vivo. Pochi luoghi al mondo riescono a far sentire così lontani da tutto e così in pace.

Giorno 3 – Verso Cody, nel cuore del mito western

Dopo colazione, rimettetevi subito in marcia. Visitate il Grand Canyon dello Yellowstone, con i suoi belvedere spettacolari come Artist Point e le cascate Upper e Lower Falls. Attraversate la Hayden Valley, dove spesso si incontrano bisonti e alci. Se avete tempo, aggiungete una deviazione (cosa che vi consiglio caldamente) a Mammoth Hot Springs e alla Lamar Valley, dove la fauna è protagonista assoluta. È un itinerario più lungo, ma incredibilmente scenografico. E poi, prima del tramonto, dirigetevi a Cody. 

Cody e Buffalo Bill

Cody è una cittadina che sembra uscita da un film western. Fondata nel 1895 da William “Buffalo Bill” Cody, è nata per accogliere i turisti diretti a Yellowstone e per celebrare lo spirito del West. Buffalo Bill stesso investì nella città, costruendo ranch e attività che ancora oggi portano il suo nome.

Durante l’estate, Cody si anima con il Cody Nite Rodeo, il più longevo degli Stati Uniti: cowboy, cavalli, tori e musica country animano le sere d’estate in un’atmosfera autentica.

L’Irma Hotel: un pezzo di storia americana

Dormite al Buffalo Bill’s Irma Hotel, costruito nel 1902 da Buffalo Bill e dedicato alla figlia Irma. È un hotel storico, con il celebre bancone in legno di ciliegio donato da Queen Victoria. Ogni sera d'estate, davanti alla veranda, si tiene un shoot-out western gratuito: duelli, risate e cappelli al cielo. Le stanze sono semplici e "vintage" ma piene di fascino, con dettagli d’epoca e corridoi che profumano di storia - oltre al fatto che hanno un costo decisamente più basso rispetto a quelle di qualsiasi hotel all'interno del parco. Nella sala principale potrete fare colazione, pranzare o cenare, circondati da pareti di legno e fotografie in bianco e nero. Credo sia il posto perfetto per immergersi nell'atmosfera di Cody, o almeno per me è stato così.

A cena siamo stati da Cody Steakhouse, dove abbiamo ordinato uno dei must della zona: la bistecca di bisonte. 

Shopping a Cody

Cody è perfetta per lo shopping western: stivali, cappelli da cowboy, cinture in pelle e artigianato locale (a prezzi decisamente più contenuti rispetto a Jackson). Fermatevi nei negozi del centro storico o nel gift shop del Buffalo Bill Center of the West, il museo dedicato alla storia del West americano.

Giorno 4 – Dalla storia alla natura: ritorno a Jackson e il Grand Teton

La mattina seguente, partite presto verso sud. Attraversate ancora una volta lo Yellowstone, fermandovi al West Thumb Geyser Basin, dove le sorgenti termali si affacciano sul lago.

Proseguite poi lungo la Teton Park Road: la strada panoramica più bella del viaggio. 

Il Grand Teton National Park è uno dei luoghi più scenografici degli Stati Uniti, spesso oscurato dalla fama dello Yellowstone ma capace di togliere il fiato a ogni curva. Si estende per oltre 1250 chilometri quadrati di montagne frastagliate, laghi glaciali e foreste di pioppi tremuli, ed è attraversato da una delle strade panoramiche più belle del Paese: la Teton Park Road.

Qui domina la silhouette inconfondibile del Grand Teton, la vetta più alta della catena, che si specchia nelle acque immobili del Jenny Lake e del Jackson Lake. Fermatevi in alcuni dei punti panoramici più iconici: Oxbow Bend, dove il fiume Snake si curva disegnando un riflesso perfetto delle montagne, o Schwabacher Landing, dove al mattino presto si possono avvistare alci e aquile pescatrici.

Se amate camminare, ci sono sentieri per tutti i livelli: dal facile Taggart Lake Trail (3 km immersi tra boschi e acque turchesi) fino al più impegnativo Cascade Canyon Trail, che si inoltra tra picchi, cascate e vallate glaciali.

Terminate la visita con il tramonto lungo la Mormon Row, dove le vecchie stalle di legno incorniciano il profilo delle montagne.

Visitare il parco in autunno è un’esperienza straordinaria: già da fine settembre e per tutto ottobre, le foreste si tingono di oro, ambra e rosso rame, regalando uno spettacolo di colori che riflettono nei laghi e nelle valli. L’aria è frizzante, gli animali sono attivi in vista dell’inverno e i visitatori pochi: il silenzio che si respira in questa stagione è puro incanto. Confesso che prima della partenza ero spaventata e temevo di aver sbagliato periodo e invece la mia scelta si è rivelata perfetta. In pochissimi posti al mondo ho visto un foliage così bello.

Per chi desidera un’esperienza rilassata, potete anche salire sulla funivia di Jackson Hole (Aerial Tram), che parte dal vicino villaggio di Teton e vi porta a oltre 3.000 metri d’altitudine, regalando una vista vertiginosa sul parco e sulle montagne circostanti. In cima, una piccola caffetteria serve cioccolata calda e i celebri waffle del tram, diventati ormai un’istituzione locale.

Gli ultimi giorni io ho soggiornato al Cowboy Village Resort, un rifugio a due passi dalla città, sebbene i lodge diano l'impressione di essere sperduti nella natura. Un pelino più spartano rispetto alla struttura della prima notte a Jackson, ma anche questo posto è davvero in linea con le vibes della destinazione. Le camere sono calde, con arredi rustici e vista sui prati o sulle montagne, e l’atmosfera è quella di un piccolo lodge alpino americano.

Ultimi giorni a Jackson: relax, gusto e shopping

Jackson è la sintesi perfetta tra eleganza e spirito western. Dedicate gli ultimi due giorni a esplorare il centro e a godervi il ritmo lento della città.

Dove fare shopping

Jackson è un piccolo paradiso per chi ama lo shopping curato e artigianale:

  • Habits Jackson Hole per abbigliamento di design e brand locali,

  • Kemo Sabe per cappelli e accessori western chic,

  • Piper JH e Belle Cose per abiti, oggetti per la casa e souvenir raffinati.

Dove mangiare e fare colazione

Per le colazioni, non perdete Persephone Bakery, una piccola perla dove assaggiare croissant, brioche, granola e cappuccini d’autore in un ambiente chic e accogliente. Considerate le file, soprattutto nel weekend.
Un’altra opzione healthy e rilassata è Healthy Being Café & Juicery, con smoothie, bowl e avocado toast perfetti per chi cerca un inizio sano e al tempo stesso gustoso. Molta meno gente e una colazione incredibile (una delle migliori della mia vita). 

A cena, concedetevi qualcosa di speciale: The Blue Lion per cucina locale in un ambiente più intimo e raffinato (qui abbiamo provato la tagliata di alce, altro piatto tipico del Wyoming), The Gun Barrel Steak & Game House per chi ama la carne e l’atmosfera da saloon, oppure Snake River Grill, una delle istituzioni di Jackson (ma bisogna prenotare con larghissimo anticipo, cosa che noi non avevamo fatto). Un ristorante trovato per caso che ho apprezzato molto è Local, accanto al Million Dollar Cowboy Bar: oltre alle carni, il menu propone degli ottimi piatti di pesce, hamburger appetitosi e qualcosa di vegetariano. Tra l'altro l'atmosfera è molto bella e, se non hanno tavoli liberi, vi faranno accomodare al bancone, come è successo a noi. E vi dirò, è anche meglio!

Un viaggio in Wyoming è un ritorno alla natura più autentica, ma anche un’immersione in un’America che sembra essersi fermata nel tempo. 

E quando, l’ultimo giorno, tornerete al piccolo aeroporto di Jackson — ordinato, silenzioso, con la luce che filtra tra le travi — vi assalirà un'improvvisa voglia di tornare, consci di lasciare un luogo che non si dimentica più.

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