Che la Puglia sia tutta estremamente bella ed affascinante si sa, ma ci sono ancora oggi zone che hanno quell’aria autentica e incontaminata, fuori dalle rotte vacanziere. E per questo ci piacciono ancor di più.
Oggi creiamo un mini tour alla scoperta di un angolo di Puglia meno battuto, alla scoperta di quella che è l’Alta Murgia e dei suoi sapori così unici e vari, con una selezione di posti che raccontano il territorio attraverso i loro piatti ed ognuno a modo proprio.

Se siete in cerca di ispirazioni, sono sicura che questo articolo vi farà venire voglia di partire subito, così come tante altre proposte interessanti in giro per l’Italia. Scoprite le idee di viaggio per quest'estate. Per gli spostamenti io vi consiglio di noleggiare un’auto, che vi permetterà di muovervi comodamente in autonomia ed in tutta tranquillità, decidendo in maniera indipendente tempi e spostamenti.

Pronti a partire? Andiamo!

Mezza Pagnotta - Ruvo di Puglia

A bordo della nostra auto raggiungiamo la prima tappa: Ruvo di Puglia.
Qui, c’è un posto che fa del lusso della semplicità della terra la sua soft skill.
Erroneamente Mezza Pagnotta potrebbe essere definito un ristorante vegetariano ma Signori, questo è molto, ma molto di più. Pomodori, peperoncini, zucche ed erbe spontanee come arredamento: Mezza Pagnotta è l’elogio alla cucina etnobotanica.

Io personalmente ho sempre amato le spezie, le erbe e la verdura in ogni sua forma, ma i proprietari (e fratelli) Francesco e Vincenzo Montaruli e la loro squadra hanno una grande capacità: quella di valorizzare anche un lampascione come nessuno mai, e di proporlo in maniera inaspettata nei loro percorsi culinari tanto da farti esclamare ad ogni boccone ‘ma è davvero un lampascione questo?’

L’idea di base è semplice: ogni giorno gli ingredienti vengono da loro raccolti e arrivano poi dritti nel tuo piatto, ma solo dopo essere passati dalle mani dello chef che li trasforma in goduria per il palato.

Il fun fact è senza dubbio l’assenza del menu. E’ la Murgia a decidere quotidianamente cosa offrire di fresco, sorprendendo i commensali ergo ci vorrai tornare ogni settimana per provare le loro geniali trovate con gli ingredienti del raccolto del giorno. Adesso che ci penso, cosa passa la Murgia ‘sto periodo?

Le loro preparazioni si colorano di fiori bellissimi che vanno rigorosamente mangiati, come l’acetosella selvatica, e di erbe spontanee a noi sconosciute - ed ogni piatto pare un quadro di Klimt.

Sappiate che quel dessert alle carrube, che a me sembrava troppo cioccolato fondente, non lo scorderò facilmente e forse continuo tuttora a credere che un po' di cioccolato ci fosse.. o forse no?

Ps Consiglio di seguirli su Instagram. Il loro account è pura educazione alla biodiversità e vi verrà voglia di raccogliere cardi e finocchietto con loro e con Ciccillo.

E proprio tramite Instagram ho scoperto del premio ottenuto da Identità Golose come Miglior Delivery per il Sud Italia, accompagnati da realtà come Retro Bottega (Centro) e Erba Brusca (Nord Italia), per aver saputo tradurre in un anno difficile come questo il semplice servizio di consegna in un concetto carico di valori e qualità – delle loro pagnotte innanzitutto.

Prima di lasciare Ruvo, non possiamo non fare un pit stop da Mokambo. Tappa obbligatoria quando ci si trova in zona. Lasciamo la macchina lì dov’è parcheggiata e raggiungiamo a piedi il regno del gelato artigianale per concederci un gelato d’altri tempi, perché per lui c’è sempre un posticino nello stomaco - anche dopo il dessert. Ricordate lo scettro d’oro? Ne avevamo già parlato qui.

Al Mulo Cojone - Corato

Allacciamo le cinture e ci spostiamo con la nostra auto di una decina di km verso la seconda tappa, arrivando a Corato.

Nel centro storico c’è una chicca nascosta: Al mulo Cojone – nonché la sintesi perfetta tra la tradizione culinaria murgiana e la norcineria italiana.

Intimo ed accogliente, pareti in pietra e pochissimi tavoli, è il locale che ti fa sentire subito a casa e ti conquista alla prima occhiata al bancone, con carne a vista, e al primo mix di odori decisi provenienti dalla cucina proprio lì davanti ai tuoi occhi.

In questa atmosfera cocoon i piatti non passano però in secondo piano. Mettetevi comodi, scegliete un buon vino dalla vasta esposizione sugli scaffali e studiate a fondo il menù mai scontato: dalla polenta fritta con pesto di basilico dell’antipasto, passando per il tagliolino cacio e pepe con tartare di podolica o il risotto al tartufo con polvere di castagne e riduzione di primitivo, fino ad arrivare alla delicatezza delle loro carni. E qui menziono la miglior salsiccia di cavallo mai assaggiata nella mia (non poi così breve) vita che si scioglieva in bocca, lo giuro.

In occasione della tanto attesa riapertura, da pochi giorni i ragazzi del mulo hanno anche lanciato il loro nuovo menu. Ed io non mi farò scappare di certo l’occasione di poter vivere l’esperienza mistica del loro innovativo Sushi di carne che ho tanto sognato per tutta la zona rossa ed arancione.

Osteria Radici - Gravina in Puglia

Risaliamo a bordo della nostra auto e raggiungiamo l’ultima tappa del nostro breve tour della Murgia: Gravina. Risaputa è l’unicità di questo luogo in cui il tempo sembra essersi fermato. Basti pensare al fatto che il Ponte dell’Acquedotto è stato set di film dall’appeal internazionale, come 007 con il signor Bond – giusto per citarne uno a caso. E ve ne avevo parlato già qui.

Proprio a pochi passi dal Ponte, segnalo l’Osteria Radici – il ristorante scavato nella roccia.

Le radici enogastronomiche fanno da padrone, ma con un tocco di raffinatezza in ogni dettaglio. Gli ambienti, suddivisi in più sale, sono i sotterranei di un palazzo del 1700 e hanno tutti una storia diversa: conservazione del grano, ricovero dei contadini, nevaia, ma oggi tutti allo stesso modo super curati ed eleganti.

L’area del locale ‘solo per due’ è senza dubbio la più suggestiva (e mia preferita, anche se non ancora testata personalmente – messaggi subliminali): una vera grotta, solo per due persone, per una cena magica.

Se siete qui non potete non iniziare con il Pallone di gravina pastellato, il peperone crusco fritto, il pancotto gravinese e non potete di certo alzarvi da tavola prima di aver rotto a suon di cucchiainatel’Uovo che Uovo!: cioccolato gianduia ripieno di mascarpone, panna zeste di limone, crumble di nocciola e cioccolato. Divino.

Articolo realizzato in collaborazione con Europcar