Rotolando verso sud: (meno di) 48 ore nell’estremo Salento con MoveU
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Nei mesi estivi, con le temperature che salgono vertiginosamente e quella voglia di nuotare in acque cristalline e baciati dal sole che si fa sempre più prepotente, il Salento è la meta pugliese letteralmente presa d’assalto per il suo calore ed il fascino unico di una terra abbracciata da due mari.
Da quando sono nata, grazie alle mie radici, trascorro un po' della mia estate in Salento ed ho potuto quindi assistere man mano alla sua scoperta e al suo crescente apprezzamento da parte dei turisti. Fino ad arrivare ad essere una delle mete preferite e più in voga. Nonostante ciò e nonostante le mie visite costanti, trovo che il Salento non si finisca mai di scoprire. E, soprattutto, trovo che non si finisca mai di scoprire tutte quelle località dell'entroterra ancora quasi sconosciute e messe in ombra dalle mete più gettonate (ed ormai inaccessibili in estate).
Eccovi quindi un itinerario da replicare facilmente, un concentrato dei (nemmeno) due giorni super intensi che abbiamo vissuto in compagnia di MoveU, il servizio che ormai abbiamo preso a cuore per la sua efficienza, comodità ed affidabilità.
Ci tengo a specificare che, a meno che non si disponga di un mezzo proprio, spostarsi in quest’area della regione non è proprio un gioco da ragazzi. I trasporti qui purtroppo non sono proprio efficienti e MoveU è stata la soluzione perfetta che ci ha permesso di non rinunciare a nessuna tappa del nostro itinerario, ma anzi di aggiungerne di nuove all’ultimo minuto.
Partendo da Bari, siamo letteralmente rotolati verso sud per la costa Adriatica arrivando in Salento con dei pit stop sulla via del percorso costiero. Un percorso più lungo ma anche più suggestivo, e toccando posti che vi consiglio proprio di segnare perché più insoliti e caratteristici.
1. Santa Cesarea Terme
Scendendo, sulla costa orientale della penisola salentina, la nostra prima sosta è a Santa Cesarea Terme. Questa sorge su una grande scogliera a strapiombo sul mare, affacciata sul Canale d'Otranto e per questo è un vero e proprio gioiellino che offre scenari incredibili per gli occhi e non solo.
Noi abbiamo sostato per caso davanti ad una passerella che si affaccia sul mare, che poi abbiamo scoperto fosse un tempo adibita allo sport di tiro a piattello e da qui il panorama ci ha lasciato davvero senza fiato.
Davanti a noi uno scenario inaspettato con un alternarsi di mare, scogliere, scalinate e ville colorate. Santa Cesarea Terme è infatti famosa anche per le sue abitazioni storiche orientaleggianti di fine Ottocento costruite dall’alta borghesia salentina e dal tono un po' liberty. Tra queste la più importante è senza dubbio Villa Sticchi, realizzata nel 1885 con linee moresche, ben evidente e riconoscibile con la sua grande cupola dorata, sopra lo stabilimento termale.
Un’altra caratteristica unica di Santa Cesarea Terme sono appunto le acque termali con proprietà salsoiodiche e sulfuree che sgorgano da ben quattro cavità naturali presenti sulla sua costa. Basta guardare vicino alla scogliera ed è evidente ad occhio nudo il cambio di colore del mare, con le scie più scure proprio nelle vicinanze di queste cavità.
Se volete provare un’esperienza termale ma pur sempre rimanendo vista mare, vi segnalo lo stabilimento balneare Piscina Solfurea con la sua piscina solfurea con l’acqua proveniente direttamente da una delle quattro grotte, la Grotta Fetida. Ci hanno detto che la pelle effetto seta dopo qualche bracciata in piscina è assicurata, così come l’odore non proprio irresistibile.
2. Ponte del Ciolo, Gagliano del Capo
Una sosta di passaggio non potete non concedervela qui, lungo la via, scendendo verso Leuca.
Il Ciolo è un’alta insenatura che offre un colpo d’occhio bellissimo. Una lunga scalinata porta poi fino alla base dell’insenatura, dove vi è un’area ciottolosa - ma le dimensioni ridotte la rendono affollatissima, specialmente nel mese di agosto. Da questa caletta si può accedere al mare: l’acqua rimane bassa per qualche metro, mentre i nuotatori esperti possono spingersi al largo e raggiungere l’acqua più alta e le vicine grotte.
Io personalmente tutte le volte che ci sono stata non ho mai optato per l’accesso al mare, ma ho sempre ‘solo’ assistito al panorama e soprattutto allo spettacolo adrenalinico dei tuffi dei più temerari dalle rocce o addirittura dal ponte, con tanto di applausi a seguire.
Consiglio il bar ristorante L'incanto posizionato all’inizio del ponte per un aperitivo al tramonto o per un semplice caffè leccese mentre si osserva qualche giovane che si arrampica sulle rocce per poi tuffarsi con un’acrobazia.
3. Masseria Palane, Patù
Per il vostro soggiorno salentino non posso che consigliarvi un posto che già vi abbiamo segnalato in passato, e che se ricordate è stato già inserito nella guida ai Trulli e alle Masserie in Puglia di Manuela.
Masseria Palane è uno di quei posti sperduti in cui si respira sempre un po' aria di casa, complice forse proprio la conduzione familiare di questa piccola oasi di pace tra Patù e Castrignano del Capo, o complice la storia affascinante che si cela dietro.
Sì, perché il Salento è una terra che sa rubare il cuore e questa è la storia di quando un semplice viaggio qui si trasforma poi in un progetto di vita e si decide di non tornare più a casa ma rimanere. Investendoci e credendoci
Roberta, Linda e la loro mamma hanno creduto nella loro idea e dal nord Italia hanno deciso di mettere le radici nell’estremo sud, restaurando quella che oggi è Masseria Palane e che precedentemente era un antico tabacchificio.
Qui potrete godere del vostro angolo di paradiso tra il verde dei lecci e i muretti a secco, o di momenti di puro relax nel giardino con la piscina di acqua salata - che dal tramonto in poi diventa il set perfetto per un aperitivo magico dal ritmo lento, accompagnato dal canto delle cicale. E poi mentre il sole tramonta e cala piano dietro la collina del Vereto, si osservano le sfumature del cielo che cambia e all’improvviso si accendono le romantiche luci esterne e come per magia è buio. Ed appare la luna. Uno spettacolo per i sensi.
Vi raccomando di far caso ai dettagli, che fanno sempre la differenza. Dagli elementi dell’antica architettura salentina come le volte a stella settecentesche, le chianche, i tufi, fino ai prodotti tipici della prima colazione come le squisite torte fatte in casa da gustare nella Corte salentina sui tavolini con le maioliche.
4. Escursione in barca da Leuca
Come tante altre zone della Puglia, il Salento deve e merita di essere visitato anche via mare, per cambiare il proprio punto di vista, scoprire storie e leggende ma soprattutto raggiungere luoghi e grotte altrimenti non raggiungibili.
Lasciamo Patù e a bordo del nostro mezzo MoveU in pochissimi minuti raggiungiamo il porto di Leuca in tutta tranquillità e senza grattacapi per il parcheggio auto. Qui ci aspetta Michele di Sea Salento, con cui ci imbarchiamo per un tour a dir poco memorabile.
Partendo da Leuca siamo risaliti su per l’Adriatico ed è stato un susseguirsi di scenari indescrivibili a parole: dalle ville in stile liberty di Santa Maria di Leuca, passando per Punta Meliso e Punta Ristola, lì dove c’è l’incontro dei due mari e si vede il cambio e l‘incrocio delle correnti, e poi via con i muretti a secco patrimonio dell’Unesco e l’infinita scogliera fatta di stalattiti e stalagmiti che fanno da contrasto al profondo e trasparente blu delle acque incontaminate.
Le emozioni e le sensazioni provate sono state innumerevoli e davvero inspiegabili e ringraziamo davvero di cuore Michele per la sua professionalità, per le sue chicche e per averci fatto accedere a nuoto (ma non solo nuoto - anche con prestazioni di arrampicata niente male eh) in posti da sogno che mai mi sarei immaginata di raggiungere, come la Grotta Bocca del Pozzo e la Grotta della Cattedrale.
In quest’ultima in particolare, accessibile solo andando sott’acqua per un breve tratto, è possibile assistere al fenomeno della bioluminescenza. Inutile dire che siamo rimaste a bocca aperta davanti a questo spettacolo.
Per info e prenotazioni delle escursioni in barca con SeaSalento, dall’alba al tramonto, potete contattare lo staff telefonicamente o tramite il loro profilo instagram.
5. Alla scoperta dell'entroterra: Miggiano
Sulla strada del rientro, abbiamo fatto deviare il nostro driver MoveU e ci siamo concesse un pit stop fuori programma a Miggiano, nell’entroterra salentino, per scoprire le bellezze miggianesi in compagnia della Pro loco.
Qui c’è uno dei Frantoi ipogei più belli della Puglia ed il relativo MOM (Museo dell’olio di Miggiano) ricco di storia e di curiosità.
Con Cicerone Luigi Carbone, detto ‘Cici’, presidente dell’associazione Medianum e pozzo di un sacco di curiosità e storie, abbiamo scoperto la cripta di Santa Marina, che custodisce degli affreschi risalenti al X-XI secolo e che riporta l’importanza dei riti - fatti dalle sole donne e dalla durata di ben sette settimane.
Per informazioni su visite potete contattare la Pro Loco di Miggiano.
6. Eremo di Vincent, Guagnano
Ultima sosta del nostro itinerario, il posto sui generis per eccellenza.
L’Eremo di Vincent a Guagnano è il luogo dell’assurdo. O meglio, è il luogo-non luogo. Se ricordate, ve ne aveva parlato Manuela qui in maniera approfondita e vi aveva raccontato di quanto l’avesse profondamente colpita ed emozionata.
La Vincent City ti colpisce per il cozzare di forme e colori ma anche per le sensazioni che si propagano dentro di te. Sacro e profano. Bello e brutto. Ami e storci il naso. Ma ti lascia senza parole. Questo è poco ma sicuro.
Questa piccola città fuori dal tutto merita una visita, anche breve, cercando di riuscire a chiacchierare dal vivo con l’artista e proprietario di casa, Vincent Maria Brunetti, per capire con le vostre orecchie cosa si nasconde davvero dietro questo Eremo segreto che è ancora così poco conosciuto anche tra gli stessi salentini.
Per altre informazioni sul Salento, leggete questi 2 articoli:
- Itinerario dedicato al Salento bizantino
- 5 giorni tra mare e borghi in Salento
Articolo realizzato in collaborazione con MoveU
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