Ci sono luoghi che ti scelgono prima ancora che tu possa scegliere loro. E così è stato per Roseto Valfortore, un piccolo gioiello incastonato tra i Monti Dauni, nel cuore della Puglia più autentica e meno battuta. È qui che ho vissuto un'esperienza davvero speciale, partecipando come madrina al PostcART Festival, un evento che fonde arte, natura, storia e comunità, e che ha celebrato la bellezza di questo borgo come fosse una cartolina vivente.

Monti Dauni: la Puglia che non ti aspetti

Chi pensa alla Puglia immagina spiagge assolate, uliveti e città barocche. Eppure esiste una Puglia più intima, segreta, fatta di colline verdi, boschi fitti e borghi medievali che sembrano usciti da un racconto. Sono i Monti Dauni, al confine con la Campania e il Molise, un territorio che sa sorprendere per autenticità e quiete, dove il tempo sembra essersi fermato per custodire la bellezza delle tradizioni. Ma anche per far godere dei boschi e della natura, disconnettendo davvero. 

Ed è proprio qui, tra questi paesaggi silenziosi e mozzafiato, che si trova Roseto Valfortore, uno dei Borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Non lo avevo mai visitato prima del festival - faccio mea culpa - e posso dire con certezza che è stato amore a prima vista.

PostcART Festival: arte, territorio e bellezza

Il mio viaggio a Roseto è coinciso con la prima edizione del PostcART Festival, una due giorni intensa, vibrante, piena di ispirazione e condivisione. Il nome del festival gioca tra le parole postcard (cartolina) e art, perché l’obiettivo era proprio quello di raccontare – con tutti i linguaggi dell’arte – la bellezza senza tempo di questo borgo.

Organizzato da Asteria Space, una realtà che unisce residenze artistiche e turismo esperienziale, il festival ha segnato anche l’inaugurazione di un progetto davvero visionario: Asteria Guest&Artist House, casa d’artista e casa vacanze insieme, dove turisti e artisti vivono fianco a fianco, condividendo spazi, esperienze e creatività.

Durante il festival ho avuto il privilegio di vivere Roseto non da semplice visitatrice, ma in simbiosi con il borgo e i suoi abitanti: ho assistito a concerti di musica lirica sotto le stelle, performance di danza contemporanea, esposizioni artistiche e installazioni luminose che hanno trasformato le strade in gallerie a cielo aperto.

Ma ciò che mi ha colpita più di tutto è stata l’anima del luogo: le persone, il senso di comunità, il desiderio sincero di accogliere e valorizzare la bellezza.

In un’epoca in cui l’over tourism e la gentrificazione diventano sempre più allarmanti, luoghi come questo - che sono ancora fortemente radicati alle loro tradizioni - si rivelano salvifici.

Cosa vedere a Roseto Valfortore

Se state cercando un luogo dove riscoprire un turismo lento, genuino, profondo, Roseto Valfortore è la destinazione perfetta. Ecco cosa non potete assolutamente perdervi:

Il centro storico medievale

Curatissimo, silenzioso, punteggiato di pietra viva e scorci che sembrano dipinti. Perdersi tra i suoi vicoli è un viaggio nel tempo, tra architetture antiche e dettagli che raccontano storie.

L’Antico Forno A farnalar

Un forno alimentato a paglia, rimasto intatto nel tempo, dove si respira l’odore del pane appena sfornato e delle tradizioni che resistono. Durante il festival, è stato uno dei cuori pulsanti della proposta enogastronomica, insieme alla Locanda Tulleje Mmalleje.

Le case museo

Abitazioni tipiche trasformate in piccoli musei diffusi, che raccontano la vita di un tempo, le abitudini contadine, i gesti quotidiani dei nostri nonni. Un modo poetico e concreto per conoscere l’identità del luogo.

I mulini e le piscine

A pochi passi dal centro, nella campagna verdeggiante, si trovano gli antichi mulini e le piscine comunali dove rilassarsi in estate. Luoghi ideali per una pausa relax o per una passeggiata rigenerante tra natura e storia.

Il Bosco di Vetruscelli

Un polmone verde che abbraccia il borgo, perfetto per escursioni a piedi o in e-bike. Un luogo speciale e salvifico per entrare in contatto con la natura più pura.

Roseto è un’esperienza da vivere

Questo non è solo un borgo da visitare, è un’esperienza da vivere. Qui l’arte incontra il quotidiano, i turisti diventano parte attiva del tessuto culturale, e il viaggio si trasforma in scoperta autentica. Roseto Valfortore mi ha regalato emozioni vere e un’idea concreta di futuro per il turismo nei piccoli borghi: un turismo che non consuma, ma crea. Che non invade, ma partecipa. 

Che sia questa la vera risposta all'over tourism e alla gentrificazione?

Grazie a Asteria Space e ad Alessandra Savino per aver creduto in questo sogno, e per avermi coinvolta in un progetto così significativo. Tornerò presto, perché ho ancora tanto da vivere in questo borgo.