L'Andalusia, con le sue città affascinanti e impregnate di storia, arte e cultura, i paesaggi mozzafiato e le antiche tradizioni, è la destinazione ideale per un indimenticabile viaggio on the road. Sono sincera: io sono di parte perché amo follemente questa regione della Spagna, la trovo irresistibile. 

Con questo itinerario vi porto nel cuore di questa regione, partendo da Malaga e visitando alcune delle sue gemme più preziose: Cordoba, Granada, Mijas, Marbella e Siviglia. 

Se avete pochi giorni a disposizione vi consiglio di concentrarvi solo su Siviglia o solo sull'on the road, dividendo il viaggio in due parti da vivere in due occasioni separate. Dedicare a Siviglia poco tempo sarebbe un vero peccato. 

Prima di partire: l'assicurazione sanitaria

Per l'assicurazione di viaggio - sì, anche per viaggiare in Spagna e in Europa in generale occorre avere l'assicurazione viaggio perché non si è totalmente protetti fuori dai confini italiani - potete approfittare dello sconto del 10% sulla polizza Heymondo che è riservato a tutti i miei lettori. 

Giorno 1: Partenza per Cordoba

Il mio viaggio è inizia con un volo diretto a Malaga, una delle città più affascinanti della Costa del Sol - che rivedremo nei giorni successivi. Appena atterrati, abbiamo ritirato l'auto a noleggio per dirigerci subito verso la prima destinazione: Cordoba. Il tragitto di circa due ore e permette di entrare subito nell’atmosfera andalusa, con paesaggi caratterizzati da colline ondulate, uliveti e piccoli villaggi.

Cordoba è la meta imperdibile durante un tour in Andalusia, poiché ospita ben quattro siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Primo fra tutti la grandiosa Mezquita, la Grande Moschea di Cordova (qui potete acquistare i biglietti), un capolavoro che unisce in modo sublime elementi islamici e cristiani, con echi ellenistici, romani e bizantini. Inconfondibili le sue colonne e gli archi a ferro di cavallo.

Anche il centro storico di Cordoba è riconosciuto dall'UNESCO e, camminando tra i vicoli del quartiere ebraico, è possibile ammirare le caratteristiche case bianche e i tipici vasi di fiori vivaci che decorano le pareti. Non dimenticate di fare un salto all'Alcázar dei Re Cristiani e ai suoi incantevoli giardini, un'oasi di pace lontana dal trambusto cittadino. Prima di lasciare la città, assicuratevi di assaggiare il salmorejo, un piatto tipico originario della zona (in un vicolo di Cordoba ho trovato anche la ricetta scolpita) che a me ha fatto impazzire! Si tratta di un gazpacho, una zuppa fredda a base di pomodoro, pane, aglio e olio d'oliva, guarnita con uova e jamon iberico.

Cordoba è così bella che vi pentirete di aver deciso di rimanerci solo un giorno (se avete tempo a sufficienza fermatevi due notti, per esplorarla con più calma).

Dove dormire a Cordoba? Io mi sono trovata molto bene in questo hotel a due passi dalla Mezquita. Per chi viaggia on the road - come ho fatto io - c'è anche un parcheggio interno. 

Giorno 2: Granada e la Magia dell'Alhambra

Partendo da Cordova, in circa due ore di macchina si arriva a Granada, una città incastonata tra le imponenti vette della Sierra Nevada. Il tesoro più prezioso di Granada è senza dubbio l'Alhambra, un complesso di palazzi e giardini moreschi che affascina i turisti con la sua bellezza eterna. L'Alhambra è considerata da molti l'ottava meraviglia del mondo ed è così ambita che consiglio vivamente di acquistare i biglietti almeno due o tre mesi in anticipo. È, infatti, il sito UNESCO più frequentato di tutta la Spagna e nell'ultimo periodo, per preservarne la bellezza, gli ingressi sono stati sensibilmente limitati. Ho constatato con i miei occhi che molte persone, sottovalutando questo aspetto, arrivano fino all'Alhambra convinte di potervi accedere anche senza biglietto. Ma non è così: senza ticket non vi è alcuna possibilità di entrare. Vi consiglio quindi di prenotare con largo anticipo la visita guidata con GetYourGuide, perché esplorare questo enorme gioiello con una guida preparata - lo dico per esperienza - è tutta un'altra cosa, oltre al fatto che semplifica la visita di un luogo così immenso in cui, diversamente, ci si perderebbe. 

Una volta all'interno, prendetevi tutto il tempo necessario per esplorare: ammirate i minuziosi dettagli dei cortili, perdetevi nei passaggi dell'Alcazaba, lasciatevi incantare dall'eleganza del Palazzo dei Leoni e godetevi la vista mozzafiato dalle torri. Dopo aver visitato l'Alhambra, concedetevi una passeggiata nei Giardini del Generalife, noti anche come "I Giardini del Paradiso".

Per apprezzare al meglio Granada, è consigliabile trascorrervi almeno due giorni: uno dedicato all'Alhambra e l'altro alla scoperta della città. Se come me avete solo un giorno a disposizione, optate per una visita guidata al mattino, per scoprire i segreti della fortezza, i Palazzi Nasridi e i giardini del Generalife, godendo della luce del giorno che esalta i colori e le geometrie dell'Alhambra. Nel pomeriggio andate alla scoperta dell'autentica anima gitana di Granada nel quartiere del Sacromonte. Qui, tra le grotte scavate nella collina, è possibile assistere a uno spettacolo di flamenco che trasporta nel cuore della cultura andalusa. Io vi consiglio questo qui a Las Cuevas de Los Tarantos, molto autentico, nel quartiere gitano del Sacromonte. All'uscita non perdetevi il tramonto al Mirador de San Nicolas: l'atmosfera è davvero speciale.  

Tra i piatti tipici che ho amato a Granada c'è il tocino de cielo, un dessert semplicemente favoloso. Un vero pezzetto di paradiso!

Dove dormire a Granada? Io ho dormito in questo hotel, con un buon rapporto qualità prezzo

Giorno 3: Ritorno a Malaga, tra Arte e Mare

Il terzo giorno è dedicato alla scoperta di Malaga, città che offre un perfetto equilibrio tra cultura e relax. Essendo la città natale di Pablo Picasso, non c’è modo migliore di esplorarne l’eredità artistica se non visitando il Museo Picasso (potete prenotare qui l'ingresso, con cancellazione gratuita), che custodisce una vasta collezione di opere del celebre artista, raccontandone anche l'evoluzione artistica e personale. Da non perdere la Cattedrale di Malaga, conosciuta come "La Manquita" (la monca) per la sua torre mai completata.

Dopo esservi immersi nell’arte, fate una passeggiata lungo il Paseo del Parque, che conduce fino al celebre cubo colorato del Centro Pompidou di Malaga, ormai simbolo della città. Da lì, fermatevi a gustare un piatto di pesce fresco al Muelle Uno, vista mare.

Per ammirare la città dall'alto, potete visitare l'Alcazaba o salire fino al Monte Gibralfaro.

Infine, concludete il soggiorno a Malaga con un giro di tapas nella storica Bodega El Pimpi, un locale caratteristico e molto amato anche dai residenti. Situato nel cuore di Malaga, offre piatti della tradizione locale sin dal 1971.

Dove dormire a Malaga? Io ho dormito in un boutique hotel in pieno centro, molto comodo e curato.

Giorno 4: Mijas e Marbella, Tesori della Costa del Sol

Il quarto giorno l'ho dedicato all'esplorazione di uno dei borghi più caratteristici della Costa del Sol, Mijas, e di una delle città più emblematiche della zona, Marbella.

Mijas è un pittoresco villaggio bianco arroccato sulle colline, con le sue case imbiancate a calce, i balconi fioriti e le strette stradine acciottolate. Visitate la piccola Plaza de Toros e di godere di una vista panoramica sulla costa dal belvedere della città. Con un po' di fortuna - come è successo a me - potreste imbattervi in uno spettacolo gratuito di flamenco.

Proseguite poi verso Marbella, famosa per le sue spiagge, il suo lifestyle esclusivo e il centro storico delizioso. Passeggiate per le stradine di Marbella, visitate la Plaza de los Naranjos, con i suoi aranci e le case antiche, e rilassatevi lungo il Paseo Marítimo, magari sorseggiando un cocktail in uno dei bar affacciati sul mare. Marbella è anche nota per la sua vita notturna vivace, quindi se avete voglia di fare tardi (magari pernottando in zona), questo è il posto giusto.

Giorno 5-6-7: Siviglia, la Capitale dell'Andalusia

Il viaggio si conclude in bellezza a Siviglia, una delle città più belle e coinvolgenti che io abbia mai visto. Una città che incanta con la sua maestosa architettura - frutto delle varie contaminazioni - e con le sue tradizioni vive. In primis la spettacolare Feria de Abril, che si tiene dal lontano 1847 e ogni anno richiama sempre più turisti. C'è così tanto da vedere e vivere a Siviglia che gli ultimi giorni vanno dedicati esclusivamente a lei. In questo articolo avevo elencato quelle che per me sono le 10 cose da non perdere a Siviglia

Dalla spettacolare e coloratissima Plaza de España alla Cattedrale di Siviglia (la più grande cattedrale gotica del mondo, che ospita la tomba di Cristoforo Colombo) fino alla Giralda, l'imponente torre campanaria (può essere visitata con lo stesso ticket della Cattedrale).
E poi il Real Alcázar (un palazzo reale ancora oggi in uso, famoso per i suoi splendidi giardini e le sale decorate in stile mudéjar), il quartiere di Santa Cruz (l'antico quartiere ebraico, con i suoi vicoli stretti e le piazze pittoresche), fino al Metropol Parasol (o Setas, ormai una delle attrazioni più iconiche di Siviglia).

La sera anche qui consiglio di vivere un'esperienza autentica assistendo a uno spettacolo di flamenco in uno dei tablao della città, accompagnato da una cena a base di tapas. Ho scritto anche un articolo dedicato ad alcuni tapas bar da non perdere a Siviglia.

Dove dormire a Siviglia? Qui trovate una selezione dei migliori hotel secondo gli utenti.

Per informazioni aggiornate su destinazioni e itinerari vi consiglio sempre di consultare la pagina ufficiale dell'ente del turismo spagnolo

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