“Ma sai che non pensavo che la tua città fosse così bella?”

Me l'avranno ripetuto centinaia di volte negli ultimi anni. E puntualmente sentirmelo dire fa nascere in me un moto di orgoglio, non lo nascondo.

Sono ormai un po’ di anni che la mia Bari ammalia visitatori da ogni parte del mondo (lo confermano i dati: quest'anno il numero dei pernottamenti complessivi a Bari è aumentato del 55,16%). 

Eppure c’è un tesoro ancora da scoprire a Bari. Un tesoro che dovrebbe essere amato alla stregua dell’Arco Basso e delle signore che con sapienza preparano le orecchiette, alla stregua dell'atmosfera decadente dei vicoli del borgo antico e alla stregua dei pescatori che arricciano il polpo e del pescato a N’derr alla lanz. 

Perché accanto alla Bari verace e pittoresca che tutti amiamo (e per cui gli stranieri vanno in visibilio) c'è anche un altro volto della città impregnato di cultura, arte e bellezza. Uno dei luoghi simbolo di questo volto è la Pinacoteca Metropolitana Corrado Giaquinto.

Dove si trova la Pinacoteca di Bari?

Diciamo che non è uno di quei posti dove si arriva per caso, eppure se si è fan delle passeggiate domenicali sul lungomare sicuramente vi si è passati "di fianco", senza nemmeno saperlo. Sì, perché la Pinacoteca Metropolitana di Bari si trova all'interno del magnifico Palazzo della Provincia, fiore all'occhiello della città situato di fronte al mare. Ed è collocata precisamente al quarto piano

Perché visitare la Pinacoteca Metropolitana di Bari?

La Pinacoteca di Bari è uno dei musei più importanti di tutto il Sud Italia, sebbene molti baresi non siano nemmeno al corrente della presenza di una tale meraviglia nella propria città. Va da sé che io invito tutti - soprattutto i baresi - a scoprire questo gioiello. Sì. Perché alla Pinacoteca Metropolitana "Corrado Giaquinto" di Bari potete ammirare opere di artisti famosi in tutto il mondo come Tintotetto, Il Veronese, Giorgio De Chirico, Felice Casorati, Pino Pascali, Filippo De Pisis, Giorgio Morandi, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Carlo Levi, Giuseppe De Nittis... oltre a tantissimi altri autori dal ’400 al ‘900. All’interno vi sono anche molte opere dedicate alla città, come “Festa di San Nicola a Bari” di Raffaele Armenise (di cui ho parlato anche nel video qui in basso).

Da qui la nascita di MuseoIntimo, un progetto nato grazie alla sensibilità della Città Metropolitana di Bari nella persona di Francesca Pietroforte (delegata alla Cultura della Città Metropolitana di Bari), che ha intercettato il bisogno di “rispolverare” la Pinacoteca avvicinandola non solo agli amanti dell’arte, ma anche a coloro che tendono a sentirsi distanti dalla classica concezione di museo. Un progetto a cui ho lavorato con orgoglio insieme al mio amico e grande professionista Luca Pagliara di The Brand Identity che si è occupato dell'identità visiva.

Sfruttare i social per dare rilievo a un luogo potrà sembrare banale ma assicuro che in questo caso non lo è affatto - se pensate che fino a poco tempo fa la maggior parte dei baresi stessi non sapevano nemmeno dove si trovasse questo museo.
Va da sé che vedere oggi tutto questo fermento e tutto questo entusiasmo nei confronti della pinacoteca e delle opere che custodisce significa tantissimo. C’è ancora tanto lavoro da fare, ma questo è già un piccolo grande traguardo che va celebrato.

Ed è giusto che questa esperienza “intima” fatta di arte e bellezza sia fruibile da tutti, soprattutto adesso che il nuovo allestimento e i restauri hanno impreziosito ancor più gli spazi della Pinacoteca.

Museo Intimo: il progetto

Il progetto Museo Intimo, in questa fase di rivelazione e rinascita della Pinacoteca Corrado Giaquinto, gioca un ruolo fondamentale e si propone come una delle attività più innovative nel panorama museale italiano - tanto da essere stato riconosciuto come una best practice a livello europeo.

Presentato ufficialmente a Ottobre 2022 (e avviato molti mesi prima), il progetto è finalizzato al racconto di alcune opere presenti all’interno del museo, con la missione di avvicinare al mondo dell’arte non solo gli esperti, bensì un pubblico sempre più ampio e digitale. Mediante brevi video sei ospiti - selezionati per il profondo senso di appartenenza alla città di Bari - raccontano in maniera unica e personale la loro opera preferita, condividendo le emozioni e i ricordi che la visione dell’opera suscita in loro, aggiungendo poi la loro definizione di "museo intimo". Ogni racconto è a sé in quanto le sei persone coinvolte provengono dai settori più disparati e utilizzano linguaggi estremamente diversi (dal linguaggio giuridico a quello giornalistico, dal linguaggio politico fino a quello più social).

Con questo progetto il museo è pronto a “rivelarsi”, a mettere in luce il grande patrimonio artistico custodito al suo interno e a farsi conoscere a un grande pubblico, affinché possa essere inserito in modo imprescindibile tra le attrazioni della città di Bari e della Puglia. Tra le attrazioni imperdibili sia per i turisti che per i pugliesi stessi. Con l’auspicio che il museo possa diventare per tutti, che tutti possano viverlo in maniera intima e assolutamente personale. 

Sono grata e onorata per aver avuto l'opportunità di lavorare a questo progetto e di "metterci la faccia" raccontando le mie opere del cuore e la mia idea di Museo Intimo insieme a grandi professionisti baresi come Antonella Gaeta, Gabriella Genisi, Michele Laforgia, Ferdinando Pappalardo e Vito Leccese. 

Per informazioni sulla pinacoteca e per visionare i video vi rimando al sito ufficiale

Qui in basso il video che riassume il primo "evento digital" in pinacoteca in compagnia di content creator e delle community locali.

Quanto costa il biglietto per la Pinacoteca di Bari?

Un ulteriore motivo per visitare la Pinacoteca? Il costo del biglietto è irrisorio. Il costo del biglietto intero è di soli 3 euro, mentre il ridotto è di 50 centesimi. Incredibile se pensate all'arte di altissimo livello racchiusa al suo interno.