Vi ho parlato tante volte di Bari, la mia città, con un taglio sempre personale - e anche molto sentimentale.

Da tempo desideravo che qualcuno parlasse di Bari con un occhio diverso dal mio, sempre con un taglio personale e decisamente sentimentale. Da tempo desideravo che questa persona fosse Luca Pagliara perché sapevo che avrebbe potuto dare spunti interessanti, regalare un punto di vista unico sulla città. 

E così in questo articolo a parlarci di Bari è proprio Luca, un caro amico - barese che più barese non si può - con cui ho avuto anche il piacere di lavorare su progetti legati alla nostra città saggiando ulteriormente il suo amore e la sua preparazione legati a tutto ciò che concerne la realtà barese.

Luca si definisce un barese autoctono. Progetta brand per lavoro e racconta la città attraverso lo smartphone. È perennemente a caccia di affari nei mercatini e adora le simmetrie. Collezionista compulsivo di oggetti e tramonti, a colazione beve un frullato di font e per cena adora il salmone. Dice di avere anche dei pregi: tifa Bari dal 1989.
 
 

Ciao Luca! Innanzitutto descrivici Bari con un aggettivo.

Tre per Bari è un numero speciale: tre sono le sfere di San Nicola, ed ecco perchè accetto la sfida di parlarti della mia città attraverso “solo” 3 aggettivi.
Accogliente, caparbia e ambiziosa.
È accogliente, come la sua gente e il suo porto. È ponte tra oriente e occidente e si ostina ad esserlo da sempre. Penso che la caparbietà sia la vera indole di questa città, non sente ragioni, è testarda come la gente che insegue i suoi obiettivi! L’ultimo aggettivo invece lo voglio dedicare alla Bari ambiziosa, quella che da qualche anno ha finalmente capito di essere bella e pensa in grande.

So che sei particolarmente legato a un quartiere di Bari. Qual è e perché? Cos’ha di speciale rispetto agli altri?

Rispondo con un sonoro #madonnellarulez per esprimere la mia preferenza!
Il Rione Madonnella è da più di 30 anni il quartier generale della mia vita. Tra le sue strade c’è un melting pot di origini, religioni e culture diverse che hanno costruito un'identità molto forte. Tra i palazzi Liberty, a fianco delle botteghe storiche troverai macellerie halal, negozi vintage e boutique. Elegante ma popolare, vivace e affollata, da sempre la definisco in maniera provocatoria una "piccola Brooklyn".  È un quartiere che non andrebbe spiegato ma respirato per poter rendere l’idea.

Raccontaci qual è il tuo luogo del cuore. Quello che ti fa vibrare l’anima, sempre.

Per rispondere a questa domanda non ho dovuto riflettere neanche qualche secondo: a Bari c'è un posto che ti fa sempre vibrare l’anima ed è il suo Lungomare. È considerato tra i più lunghi d'Europa e i suoi lampioni di ghisa nera sono diventati il vero simbolo della città! Andateci al tramonto, per osservare il sole che si spegne dietro la silhouette del centro storico e mi ringrazierete.

Se un tuo amico dovesse venire per la prima volta a Bari, dove lo porteresti? Raccontaci 5 highlights per te imperdibili. Stupiscici.

Un mio amico a Bari per la prima volta lo catapulterei tra le vie di Bari Vecchia: tradizione, sapori e folklore farebbero da sottofondo a una passeggiata difficile da dimenticare. Col naso all'insù lo accompagnerei tra i bellissimi palazzi di inizio secolo della zona Umbertina. Bari inoltre è famosa per i suoi teatri, e quindi tappa obbligatoria al Teatro Petruzzelli, al Teatro Margherita (l’unico teatro in Europa ad essere costruito su una palafitta) e al Kursaal Santalucia, vero capolavoro in stile tardo Liberty. Sicuramente dopo tutta questa strada avrà fame e sete e quindi pit stop con pausa rifornimento a base di pesce crudo e birra a "N-dèrr'a la lanze". Forse non vi ho stupito ma a Bari essere mainstream è un'arte!

Qual è il tuo rapporto con San Nicola?

Per raccontare il mio rapporto con San Nicola, dovrei partire da un aneddoto della mia infanzia: avevo circa due anni e al risveglio dopo una brutta operazione non cercai niente e nessuno, solo il volto di mia nonna e le chiesi di cantarmi: Sanda Necòle va pe màre, il più popolare canto barese in onore del Santo. Era già molto chiaro il mio legame con questo uomo barbuto, e negli anni il nostro è diventato un rapporto a metà tra folklore e religione.
È a lui, come se fosse un vecchio zio, che nella intimità di qualche riflessione chiedo consigli, ed è con lui che guardo le partite del mio Bari sugli spalti del suo stadio quando vado a trovarlo ogni due settimane. Forse sarebbe giusto definirla tradizione, ma a me basta Necòle.

Adesso parliamo di cibo. Qual è la tua focaccia del cuore e perché?

Focaccia: voce del verbo Violante.
Se mi chiedi che profumo ha la Madonnella, ti risponderò: il profumo del Panificio Violante. Dal 1925 la salsa al pomodoro sposa le olive della Puglia.
Date un morso alla famosa "salsata" e mi ringrazierete. A differenza della classica focaccia barese con il pomodoro, questo Panificio sforna la sua "variante" con salsa che crea dipendenza.

Un ristorante dove assaporare la cucina tipica barese?

Ogni barese vi risponderà che per assaporare la vera cucina tipica della nostra città devi sederti a tavola con la nonna. Se non dovesse esserci posto, ti consiglio La Tana del Polpo, nel centro storico. Michele e Antonella non ti deluderanno.

Uno store imperdibile a Bari?

Vi faccio una proposta, barattiamo uno store con un intero isolato? Si trova in Via De Giosa, al confine tra il quartiere Murat e Madonnella.
In pochi metri troverete concentrati store imperdibili come Scenario e i suoi capi vintage, artigianato e design da Macadam120 e Piattini Davanguardia e pezzi di storia del nostro commercio come lo showroom della Cereria Introna, fabbrica di cera fondata nel 1840.
Vi invito a visitare questi e tanti altri piccoli "tesori" diffusi nell'Umbertino, un piccolo quadrilatero in cui sono racchiusi i palazzi liberty più belli della città. Vi consiglio questo percorso alla scoperta della Bari più elegante e raffinata. Piccolo spoiler per la passeggiata: in Via Imbriani avrete una altissima concentrazione di negozi vintage, io vi ho avvisato!

Una persona, un barese, che ti rende fiero di essere barese?

Bari ha dato i natali a Niccolò Piccinni, considerato uno dei maestri dell'opera buffa, è stata una figura centrale dell'opera italiana tanto da essere invitato a Parigi dalla regina Maria Antonietta. A proposito della capitale francese “Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari” potessi incontrarlo di persona mi piacerebbe chiedergli se è lui il "padre" di questo detto scherzoso molto comune nel capoluogo pugliese, di cui è difficile ricostruire le origini. Di certo, al di là della mia curiosità sulla paternità di questa frase, non posso che essere orgoglioso di avere come concittadino uno dei più grandi compositori del '700.

ll posto secondo te più sottovalutato a Bari?

C'è un posto a Bari che definirei tesoro inestimabile, ma spesso sottovalutato, ed è la Pinacoteca Corrado Giaquinto. Un tesoro vicino, un tesoro che sento mio, un forziere pieno di opere d'arte preziose: Bellini, Vivarini, Tintoretto, De Nittis e Pascali per citarne alcuni. Se passate dal Palazzo della Provincia, salite al 4° piano e godetevi questo viaggio nell’arte pugliese dall’XI al XX secolo.

C'è qualcosa che non ti piace di Bari?

Bari è una città piena di contraddizioni, capace di accogliere turisti, pellegrini e immigrati ma incapace di trattenere i suoi talenti, la sua gente. Infatti l'alto tasso di disoccupazione è di sicuro uno dei problemi principali di questa città. Ma noi non disperiamo, tanto si è fatto e si farà per invertire questa rotta. Il mio sogno? Una Bari capace di attrarre, la immagino una città "magnete" nel centro del Mediterraneo. Io credo in lei e ne sono molto orgoglioso.

Cosa vorresti vedere nella tua città. C’è qualcosa che secondo te ancora manca?

L'ultima risposta la vorrei dedicare ai baresi. Credo che questa città sia lo specchio del suo popolo e della sua cultura. Ecco perchè mi piacerebbe vedere maggior amor proprio, inteso come autonomo comportamento di rispetto della propria condizione cittadina. Bari muove emozioni, ma spesso è incapace di vibrare. Vorrei vederla meno sottovalutata, ma sopratutto vorrei vederla più amata. In fondo basta poco per essere felice, sei a Bari.

 

Ed è proprio così. Basta poco per essere felice. Sei a Bari. 

Grazie Luca!