Qualche giorno fa sono tornata a Otranto, che ho ritrovato più affascinante che mai.

Otranto era tappa fissa durante le mie estati in Salento e potrei dire che sono cresciuta con lei. Con lei, che un tempo era "acerba" e selvatica mentre oggi la ritrovo più matura e consapevole - complice anche il turismo da ogni parte del mondo che l'ha consacrata come una destinazione di grande appeal. E si sa, quando a dirlo sono gli stranieri iniziamo a comprenderlo meglio anche noi local. 

Quello che penso di Otranto credo di averlo già ben riassunto in un vecchio articolo con un po' di consigli e nel mio libro. Stavolta voglio raccontarvi di una - per me - nuova scoperta, testata di persona: una tenuta perfetta come base a Otranto. 

Dove dormire a Otranto

Tenuta Centoporte si trova a circa cinque minuti di auto sia dal mare che dal centro, quanto basta per godere di pace e tranquillità senza allontanarsi troppo.

È un posto a mio avviso perfetto per chi si sposta in auto, ma anche per chi desidera semplicemente stare lontano dalla confusione ma anche avere mare e centro storico a portata di mano. 

Tenuta Centoporte nasce nel 2007 per volontà di una famiglia del posto, che ancora oggi gestisce con amore e tanto impegno la struttura, apportando ogni anno nuovi cambiamenti che possono rendere il soggiorno ancora più piacevole. La storia della tenuta è quindi una bellissima storia di famiglia, portata avanti con passione e dedizione a costo di cambiare rotta e dare nuova forma e direzione a sogni e progetti. Per Alessandro, che ho avuto il piacere di incontrare durante il mio soggiorno, è stato proprio così. Anni e anni passati per lavoro in giro per l'Europa, una miriade di esperienze e di persone che l'hanno arricchito, finché la vita l'ha riportato alle sue radici. Per continuare a costruire il suo futuro in Salento e magari contribuire nel rendere Otranto una destinazione sempre più all'avanguardia nel mondo del turismo, soprattutto oggi che il mondo del turismo sta mutando fortemente e ha bisogno di gente coraggiosa e anche un po' visionaria. Gente che abbia voglia di far rete per il bene comune. 

Mi sembrava giusto raccontarvi la storia di questo posto speciale, per contestualizzare la struttura che è sì magnifica, ma anche ricca di amore - cosa non scontata.

A questo aggiungiamoci l'ottima cucina e la possibilità di pranzare e cenare sia al chiuso che all'aperto (la location all'aperto è molto suggestiva), le due piscine, la pajara storica salentina che viene custodita all’interno della tenuta, un roseto che al tramonto sprigiona pura magia, i dettagli delle camere e i letti comodissimi realizzati su misura e progettati da Alessandro e sua madre. 

Aggiungiamoci anche la possibilità di staccare e vivere esperienze profondamente rigeneranti, dai trattamenti in spa - io mi sono lasciata coccolare con un massaggio rilassante - fino al sound healing, una pratica che ho provato per la prima volta qui e che tocca le corde dell'anima. Immaginate di essere circondati dal verde e di essere guidati a suon di tamburi, ocean drums (che riproducono il suono del mare) verso la pace interiore.

Ah, se capitate qui non dimenticatevi di assaggiare la birra artigianale della tenuta: 2007. Divina. E anche l'amaro all'ulivo, sempre di produzione interna.

Non posso che consigliarvi questo posto col cuore perché... mi ha fatto stare bene. Tanto bene. E in questi giorni non era così facile. 

Dove bere e mangiare a Otranto - qualche consiglio

Due consigli. Due posticini che tengo a condividere - e che sono stati condivisi con me da Alessandro di Tenuta Centoporte:

- Ristorante LaltroBaffo. Uno dei ristoranti più buoni del Salento - dicono. E io confermo. Tutto eccezionale, dalla location fino al servizio. E ovviamente la cucina. Non perdetevi il loro cavallo di battaglia: la carbonara di ricci. 

- L'Ortale. uno spaccio alimentari che è anche bar per la colazione e bistrot per la sera. Ricavato nel giardino di un'antica casa del centro storico di Otranto (mi ha ricordato molto la casa di mio nonno a Veglie) ha un'atmosfera davvero intima e fuori dal mondo. Perfetto per stuzzicare qualcosa e per fare un viaggio tra i gin locali, guidati da Jean Paul. Ne vale la pena.