Lo so già che sarò impopolare ma lo devo dire: a me la van-life fa schifo. Ah, finalmente l’ho detto, mi sento meglio. Ho fatto il mio coming-out. E io non ho niente contro la van-life eh, per carità, ho un sacco di amici che la fanno, e io continuo serenamente a essere loro amica… finché non mi chiedono di partecipare a un’accampata. La solita esagerata, direte voi, se non ti va dì di no! Sì, provateci a dire che non vi piace dormire in un Van a Fuerteventura, la nostra adorata Woodstock, patria preferita degli avventurieri e degli amanti della vita su quattro ruote. Vi prenderanno per matti. Ma visto che al mondo siamo un po’ tutti matti, vi elenco qui i motivi per cui a me non piace la Van-life.

1. La mancanza di comfort

A costo di sembrare Capitan Ovvio, la vita su quattro ruote è scomoda. In primis se, come me, siete persone disordinate. Io ho la tendenza a comportarmi come una macchia d’olio o un gas e cioè  espandermi in tutte le direzioni. Io sono un sistema che tende all’entropia. Immaginate che disagio possa essere per me avere “fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale” (cit. il Genio di Aladdin). Ogniqualvolta sposti qualcosa dal suo posto d’origine, devi rimetterla lì dove l’hai trovata subito dopo: per aprire il letto, dovrai spostare qualcosa che poi puntualmente nel mio caso, non riuscirà ad entrare di nuovo nel suo anfratto.

2. La mancanza del silenzio

Voi credete che se vi accampate in mezzo alla natura, la notte sarà silenziosa, ma la notte fa più rumore di un rave party. Anche se non ci sono alberi, a Fuerteventura c’è il vento. E il vento ne ha di cose da dire, soprattutto di notte. Per cui, a chi come me piace dormire nel silenzio totale, io do un consiglio. Non vi avventurate.

3. La mancanza del bagno

E sì perché io non parlo di vita da Camper. Sto parlando dei furgoni camperizzati, di quelli di cui ora Instagram è popolato. Ce ne sono alcuni super moderni e attrezzati ma il bagno non c’è. Ora andrò ad affrontare un argomento che per fortuna non è un tabù anche perché è una cosa che facciamo tutti, e meno male direi. E sto parlando della cacca. Si perché se vi accampate per più di una notte questo problema vi si presenterà e se voi siete amanti del farla nella natura, perfetto, problema risolto, anzi il problema probabilmente non esiste nemmeno a monte. Se invece, come me, avete bisogno della vostra intimità per farla, ecco che iniziano i primi ostacoli. Ma diciamo per un momento che riusciamo a trovare il modo di farla, fuori en plain air oppure dentro all’interno di un bidoncino rivestito da un bella bustina di plastica, che poi andremo a gettare dopo nell’apposito bidone della spazzatura. Dimentichiamoci quindi del disagio dell’atto in sé. Ok, e dopo? Perché se vi ho detto che manca il bagno, figuriamoci un bidet! Ma alcuni sopperiscono a questo problema con l’acqua dell’oceano per cui, va bene. Per gli altri.

4. La mancanza del bagno e la nicturia (o necessità di urinare di notte)

Il problema qui, nonostante sia lo stesso del punto 3, è sostanzialmente differente. Perché se devo alzarmi di notte per fare pipì, dovrò uscire dal van, prendere un cellulare o una torcia per farmi luce, cercare un posto, fare il bisogno con in mano il cellulare o la torcia, rivestirmi e tornare al van. Tutto ovviamente alle 3 di notte con una temperatura diciamo non gradevole, e poi pretendere di poter ridormire. Utopia.

5. La mia mancanza di organizzazione basilare

È molto importante, quando si decide dove accamparsi, farlo molto prima del tramonto per evitare di dover svolgere al buio tutte quelle faccende di riordino e organizzazione di cui sopra. Una volta che il sole è tramontato (e qui d’inverno questo accade alle 17,30), quel che è fatto è fatto. Rien ne va plus. Quindi sì, potrete cenare, potrete leggere un libro, guardare un film, chiacchierare con gli amici ma prima dovrete aver sistemato il van per essere il luogo che accoglierà il vostro sonno.

6. La scomodità e come essa influisce sul mio umore.

A me piace svegliarmi la mattina, in una temperatura mite, fare colazione, andare in bagno, lavarmi, e con calma dedicarmi alle attività diurne. Non rotolarmi giù dal Van, infilarmi la muta, prendere la tavola e tuffarmi nell’acqua fredda dell’oceano per surfare all’alba. E il caffè? E la cacca? E non crediate che non sia mai stata un early-bird (espressione che si riferisce a chi surfa con le prime luci dell’alba), ma tutto sempre dopo aver dormito nel mio letto comodo e aver fatto colazione. Se tutto ciò manca, è molto probabile che non solo la resa della perfomance surfistica venga meno, ma anche le mie capacità comunicative. Con me stessa.

7. La costante sensazione di sabbia e umidità addosso.

Rotolarsi di giorno nella sabbia come una fettina panata è una simpatica sensazione, che si risolve con un bel bagno, e poi una bella doccia a casa ma che se siete accampati, risulterà più complicata. Ora ovviamente potete evitare di rotolarvi nella sabbia prima di andare a dormire, ma fidatevi che avere umidità e sabbia  appiccicati al vostro corpo non è delle cose più piacevoli. Sempre mio opinabilissimo parere.

A questo punto se tutte queste cose non vi hanno spaventato, anzi mi volete provare il contrario e cioè che la Van-life è bellissima ed è un’esperienza fantastica a contatto con la natura, benissimo! Siete più che i benvenuti.

Esiste un sito che vi permette di affittare il vostro Van preferito qui a Fuerteventura, potrete scegliere tra vari modelli, dai più moderni ai più vintage e anche voi potrete sentirvi un po’ Hippie. 

Vi lascio due link:

- Camper 1

- Camper 2

Per ulteriori informazioni potete contattare su Instagram anche @tatarock.

Mettete fiori nei capelli e armate le chitarre e gli ukulele, accendete un fuoco  e godetevi l’esperienza sulle note di Lucio Battisti o Xavier Rudd. Ma non mi chiamate, per favore.

L’ultima raccomandazione riguarda la spazzatura e qui apro una parentesi seria. Portate via tutto ciò che avete portato con voi, non gettate nulla in mare e non lasciate i mozziconi sulla spiaggia. La natura ringrazierà.