Trasferirsi all’estero dall’Italia, come molti sanno e possono immaginare, non è un’impresa facile. In misura maggiore perché implica lasciare qualcosa di “conosciuto”, radicato, che fa parte di un meccanismo già collaudato, per il totale ignoto, sconosciuto e se vogliamo, misterioso.

Io vivo a Fuerteventura da quasi tre anni e mezzo e, grazie ai potenti mezzi di comunicazione e a Mark Zuckerberg, questo è un fatto noto per lo meno a coloro i quali fanno parte della mia “community”. 

E’ comprensibile che un italiano che si sposta fuori dalla sua amata nazione susciti la curiosità nei suoi simili che non hanno fatto la stessa scelta o che sperano di voler dare una svolta alla propria vita sognando terre lontane e straniere.

Quindi, tale italiano (in questo caso, sono io), si trasforma improvvisamente in una creatura mitologica a metà strada tra un centro informazioni e un ufficio di collocamento. Non mi credete? Ecco a voi le 8 domande più frequenti che ricevo da quando sono qui a Fuerteventura.

1. Come si vive all'estero?

Ora, l’estero è un concetto molto molto generale. E’ come se comparassimo lo stile di vita di Manhattan, New York a quello di Kesennuma, in Giappone. Non ci sono mai stata a Kesennuma, ma dico così, a occhio. Per cui, per lo meno la domanda dovrebbe essere più specifica considerando che la mappa geografica del mondo non prevede solo l’Italia e ciò-che-non-è-Italia.

2. Da quando vivi a Fuerteventura guadagni tanti soldi?

Non so nemmeno da dove cominciare in questo caso. Evidentemente c’è qualcosa che io non so visto che sembra scontato che quando qualcuno varca il confine di stato gli venga consegnato un forziere con i tesori dei Pirati dei Caraibi.

Lasciare il proprio paese di origine non è mai una scelta facile, soprattutto perché ci spinge a lasciare la nostra comfort zone per rapportarci con realtà a volte completamente diverse dalla nostra di appartenenza. Diciamoci la verità, sono finiti i tempi delle grandi migrazioni dall’Europa all’America a bordo di una nave rincorrendo il grande sogno. Adesso ciò che speriamo è un cambio di stile di vita, che porti meno stress ma soprattutto che porti una piccola dose di serenità.

3. Come faccio a trasferirmi alle Canarie?

Per quanto la domanda sia legittima e comprensibile se viene fatta da amici, diventa alquanto fuori luogo se a farla sono sconosciuti.

Tutte queste informazioni non sono semplici, richiedono tempo e dedizione, nonché un dialogo che può diventare anche lungo se dall’altra parte sorgono dubbi e perplessità.

4. Come sarà il tempo ad aprile (questo mi viene chiesto solitamente 6 mesi prima)?

E la risposta è molto semplice. Se potessi prevedere il futuro con cotanta lungimiranza è molto probabile che abbia davvero sbagliato lavoro. Forse la mia vera strada era la preveggenza?

Per quanto io posa dirvi indicativamente quali sono le temperature dell’isola nell’arco nell’anno, non potrò mai e poi mai indovinare che tempo farà da qui a sei mesi. A meno che non mi compri una sfera di cristallo. O potrei leggerlo nelle interiora degli animali?

Per tutto il resto, c’è Windy, il sito web - anche disponibile come app - costantemente aggiornato sulla situazione di venti, onde, perturbazioni di tutto il globo terracqueo con previsioni fino a 15 giorni.

5. Come sarà la situazione COVID tra [inserire numero] mesi?

Questa è l’upgrade della domanda precedente. Anche in questo caso la risposta prevede il fatto che al momento non sono ancora stata investita della carica di virologa/ medico dell’OMS o, più umilmente, capo dello Stato. Nonché sempre veggente.

La versione breve di questa risposta? “Non lo so.”

Però potete sempre consultare Viaggiare Sicuri o Spain Travel Health, i due siti siti ufficiali (il primo italiano e l'altro spagnolo) per la sicurezza in viaggio. Qui potete trovare tutte le informazioni aggiornate circa il Covid e la documentazione necessaria per la partenza e il rientro. 

6. Se vengo lì mi trovi un lavoro?

Qui io mi svesto del mio ruolo di veggente/virologa e mi vesto di quello di responsabile dell’ufficio di collocamento di Fuerteventura. Alla fine faccio più lavori di Barbie.

7. A Fuerteventura ci sono i supermercati?

No, di solito la mattina mandiamo gli uomini a procacciarci il cibo, mentre noi donne conciamo le pelli della selvaggina del giorno prima.

Ps. Sono ironica. Certo che ci sono i supermercati e - udite udite - potete trovarci qualsiasi cosa desideriate!

8. Come fate a vivere senza il bidet?

E qua, miei cari lettori, se non lo sapete voi, io mi sa che posso fare ben poco.

Questa è solo una piccola parte di domande che mi vengono poste e molto spesso mi diverto nel leggerle o nell’ascoltarle.

Se invece volete una risposta seria a tutto questo, il web è pieno di blog e siti di informazioni su tutto quello che volete sapere. Esiste ad esempio questo articolo molto completo che fornisce informazioni sulla documentazione da avere se decidete per un trasferimento permanente.

Una volta “approdati” sull’isola potrete far riferimento al sito ufficiale del Governo delle isole Canarie, soprattutto se avete una buona dimestichezza con lo spagnolo. 

Altrimenti c’è il caro vecchio metodo dell’esplorazione diretta. Se non trovate un supermercato però, non dite che non vi avevo avvisato.

 

Se avete letto fin qui presumo siate molto interessati all'argomento. Vi invito allora a proseguire la lettura con l'articolo che ho dedicato ai 6 miti da sfatare sul vivere a Fuerteventura