Era da oltre un anno che tenevo questo articolo nel "cassetto". Aspettavo il momento propizio, ma esiste davvero un momento propizio per scrivere di uno dei miei posti del cuore? Ecco, non credo. 

Giovinazzo è per me un porto sicuro, una cittadina a pochi chilometri da casa che sin dalla mia adolescenza ha scandito le mie estati e ha suggellato alcuni dei momenti più belli e spensierati della mia vita. 

Ed è anche un gioiello del nord barese, una destinazione con un grande, grandissimo potenziale che meriterebbe di essere inclusa nel vostro itinerario pugliese - o semplicemente di essere scelta per una gita fuori porta. 

In questo articolo troverete qualche consiglio per scoprirla con un vero e proprio itinerario da percorrere a piedi. E in fondo troverete anche qualche dritta per un buon pranzo o per un drink vista mare. 

Prima di iniziare, una curiosità: sapete perché Giovinazzo ha questo nome? Perché secondo la leggenda fu Perseo, figlio di Giove, a fondarla. E da qui Jovis Natio, nome poi trasformato in Giovinazzo.

Il centro storico di Giovinazzo

Il centro storico, costruito in epoca medievale, è una chicca. Ogni volta che vi passeggio scopro nuove stradine, nuovi angoli, nuove curiosità. Pensate che Giovinazzo nel Medioevo era chiamata la città delle 99 chiese perché un tempo il centro storico ospitava tale numero di chiese, poi in gran parte abbattute. 

Solo dagli inizi dell'800 iniziò a prendere forma la Giovinazzo moderna, quando cominciarono a costruire anche attorno al centro storico.

Piazza Costantinopoli

Il nostro itinerario parte dalla caratteristica Piazza Costantinopoli, di grande importanza storica per la città. Qui nel Medioevo si svolgevano tutte le attività della città, comprese le esecuzioni capitali (in questa piazza c'era persino un carcere). Oggi Piazza Costantinopoli resta un fondamentale punto d'incontro oltre che la sede di diverse attività di ristorazione. 

Vico Freddo

Si tratta della corte nascosta che si ritrova andando verso la Cattedrale. È una corte medievale molto suggestiva, soprattutto di sera e a partire dalla primavera, quando pullula di fiori. 

La Cattedrale

La Cattedrale di Giovinazzo presenta due stili diversi: barocco all'interno e romanico all'esterno. Questo ovviamente perché ci sono stati molti cambiamenti nel corso dei secoli. Osservandola attentamente dall'esterno noterete che i campanili sono diversi. Questo perché - secondo una leggenda - il Duca ordinò di abbattere il campanile perché gli faceva ombra. E così fecero, assecondando il capriccio del Duca. 

Piazza Meschino

Passeggiando arriverete a Piazza Meschino, forse la mia piazza preferita. Sarà che è un po' nascosta, sarà che sembra quasi un cortile interno, io ho un debole per lei. E mentre di giorno è silente e quasi deserta, di sera cambia volto grazie ai locali e al brulicare di gente. 

Passeggiando nel dedalo di viuzze del centro storico noterete delle immagini religiose sotto gli archi. Questo perché l'ingegneria dell'epoca si affidava molto spesso ai santi e alla religione. Quindi, in parole povere, se la casa non crollava, voleva dire che il santo aveva fatto sì che non crollasse. 

Vico del Soccorso

Questa è una delle peculiarità più curiose di Giovinazzo, almeno secondo me. Si tratta di una stradina strettissima che viene anche detta stradina delle cerimonie o stradina delle pulci. Quest'ultimo soprannome deriva dal fatto che, attraversando questa stradina, pare che un tempo le pulci saltassero da una persona all'altra (anche perché è risaputo che nel Medioevo la gente non desse molta importanza all'igiene). Il nome Stradina delle Cerimonie è dovuto invece alle cerimonie che gli uomini facevano alle donne dicendo "Prego, passi lei per prima". Ma in realtà queste stradine avevano una funzione ben più seria: nel Medioevo erano un importante sistema di difesa. Quando i nemici arrivavano in qualsiasi città, ancora non sapevano quel che si sarebbero trovati davanti. Quindi davanti a questa stradina sarebbero stati costretti a passare uno alla volta, mentre i giovinazzesi - dall'altra parte - li avrebbero attesi per attaccare. 

Oggi questa stradina è una chicca e solitamente la si scopre solo in compagnia di qualcuno del posto (com'è successo a me, nonostante avessi visitato Giovinazzo innumerevoli volte). A meno che non abbiate già letto un articolo come questo, ovviamente. 

Passaggio lungo le mura della città

Ecco un'altra cosa che amo tantissimo di Giovinazzo: la passeggiata lungo le mura della città. Sia di giorno che di sera - e aggiungo che di sera questa zona acquista un fascino speciale e romantico. Le mura sono un prolungamento delle originarie mura traiane che si trovano sotto terra. 

Hotel S. Martin - il belvedere

Non si tratta di un semplice - e bellissimo - hotel. L'hotel S. Martin è un luogo impregnato di storia: era il monastero delle Benedettine e, ancor prima, proprio qui era ubicata la Chiesa di Santa Maria (la prima cattedrale). Mantenendo l'architettura di un tempo e conservando un patrimonio importante (arricchito da pezzi acquistati nel tempo da gallerie d'arte), oggi l'edificio è stato trasformato in una sorta di boutique hotel, con sole 20 camere, una diversa dall'altra.

Imperdibile la vista panoramica dalla terrazza, quasi a 360 gradi. Da un lato il mare e dall'altro il centro storico, toglie il fiato. Non avevo mai visto Giovinazzo da quella prospettiva. Durante la bella stagione si può godere di questo panorama usufruendo del servizio bar in terrazza, anche se non si è ospiti dell'hotel.

Il porto di Giovinazzo

Per quanto ami il centro storico, devo confessarvi che ho un grosso debole per il porto di Giovinazzo. È uno di quei posti che mi fa sempre brillare gli occhi, uno di quei posti che non smette di farmi battere il cuore e di farmi venir voglia di scattare una foto. Sebbene si tratti dell'ennesima foto di una lunga, lunghissima serie. Vi consiglio di fare una passeggiata al tramonto, partendo dalla Cattedrale, andando verso il bar Canaruto e arrivando poi sul lungomare. L'atmosfera, secondo me, è speciale e sfacciatamente romantica. E vi regalerà una visuale di Giovinazzo da cartolina. 

Una curiosità: noterete che a Giovinazzo ci sono persiane verdi ovunque. Cosa che incuriosisce molto i visitatori. Il motivo non è storicamente provato, ma pare che in passato ci fosse un'ordinanza che imponeva le persiane verdi.

Giovinazzo: olio, artigianato e esperienze particolari

Olio Depalo: olio giovinazzese di grande qualità

L'Olio Depalo è un'eccellenza giovinazzese che non potevo non inserire in questo articolo. L'azienda vanta più di trentacinque anni di storia e con l'ingresso del giovane Savino si può dire che ha fatto un vero e proprio salto di qualità, aggiudicandosi premi in concorsi nazionali e internazionali. Fate tappa nel loro punto vendita per provare la lussuriosa esperienza della degustazione di olio extravergine d'oliva - e magari anche per portarvi a casa uno dei souvenir più belli e apprezzati in assoluto. Una bottiglia di pregiato olio extravergine d'oliva. 

Per farlo potete visitare Oleà, lo store nel centro storico (lo incontrerete percorrendo l'itinerario descritto su a piedi, così come ho fatto io). Si trova in Piazza Duomo, 55. 

Inoltre da gennaio è stata aperta la nuova sede aziendale in campagna, con spazi più grandi per permettere visite in azienda e degustazioni per più persone. La nuova sede si trova in Contrada Cafaro (nei pressi dello svincolo ss. 16 bis in direzione Bari). 

Artexistentia: la bottega e le mini tele di Ilaria Lafronza

Vi segnalo anche la bottega di Ilaria Lafronza, pittrice che realizza delle magnifiche tele dedicate (anche) alla sua città: Giovinazzo. Un bellissimo souvenir da portar via potrebbe essere proprio una delle sue mini tele raffiguranti uno scorcio iconico della città. Vi avviso: probabilmente una volta che avrete messo piede in bottega, vi innamorerete perdutamente anche delle sue tele d'amare e dei suoi cieli stellati. La piccola bottega di Ilaria è visitabile e si trova nel centro storico, in Via Marina 8 (di fronte alla scalinata della facciata della Cattedrale che volge sul porto). 

Dove mangiare e dove bere un buon drink a Giovinazzo

Per dove mangiare (e dove sorseggiare qualcosa in compagnia) vi rimando all'articolo dedicato interamente al "food&beverage", scritto da mia sorella Fabiana. Non avrei saputo raccontare meglio questo aspetto della città. 

Un grande grazie va a Ilaria della Pro Loco di Giovinazzo che, insieme a Savino Depalo e a Ilaria Lafronza, mi ha guidato un sabato mattina, all'inizio del 2020, alla ri-scoperta della città. Senza il loro aiuto questo articolo non sarebbe mai stato così ricco di nozioni storiche e curiosità.