Qualche anno fa sono stata ad Ulassai, durante un tour della meravigliosa zona dell’Ogliastra. Lì, per la prima volta, ho sentito parlare “da vicino” di un fenomeno che fino a quel momento mi era sembrato assai lontano, remoto. Il fenomeno dei centenari.

Ad Ulassai, infatti, ho avuto il piacere di conoscere Zia Aurelia, una signora quasi centenaria che, con dolcezza, ci ha accolto tra le viuzze del suo paese. Conservo un ricordo bellissimo di Aurelia e, ripensando a quel viaggio, uno dei primi ricordi che mi sovviene è proprio l’immagine di questa anziana signora, appollaiata in un angolo, vestita di nero e con il fazzoletto in testa. Ma, soprattutto, ricordo i suoi occhi dolcissimi e il viso dall’aspetto disteso, sereno. Quell’incontro instillò in me tanta tranquillità e al contempo tanta tenerezza.

Forse è anche merito di Aurelia se da allora la curiosità per le cosiddette Blue Zone non mi ha più abbandonato. Blue zone è il termine utilizzato per identificare le aree del pianeta dove la speranza di vita è più alta rispetto alla media mondiale. In tutto il mondo sono state individuate cinque Blue Zone:

  • in alcuni paesi della Sardegna, nelle aree storiche della Barbagia e dell’Ogliastra
  • nell’isola di Ikaria, in Grecia
  • in Giappone, nelle isole di Okinawa
  • in Costa Rica, nella penisola di Nicoya
  • a Loma Linda, in California

Io trovo che sia una fonte di grande orgoglio sapere che una di queste cinque zone che vantano un primato così prestigioso e difficile da raggiungere, si trovi proprio nella nostra bella Italia. Nella meravigliosa isola della Sardegna.

In particolare, negli ultimi anni si è sentito molto parlare del Comune di Seulo, che ha contato ben 20 centenari dal 1996 al 2016, distribuiti tra uomini e donne. Una di loro è Tzia Nennetta (106 anni), la più longeva della storia del paese.

Il sindaco di Seulo, Enrico Salvatore Murgia, mi ha spiegato che solo nel 2015 a Seulo ci si è resi conto che il paese aveva una longevità più elevata rispetto ad altri comuni (comuni che invece vantavano il numero dei loro centenari). Alcuni ricercatori dimostrarono questa elevata longevità e così Seulo ha ottenuto la certificazione di “comunità più longeva al mondo”.

Da allora si è creato un inevitabile giro mediatico che ha attratto persone da tutto il mondo. Tutti curiosi di capire cosa si celi dietro questa tanto bramata longevità. Qual è la ricetta? Esiste un elisir di lunga vita?

Ovviamente non esiste nessuna ricetta e sono tanti i fattori che influiscono sulla longevità di una popolazione.

È evidente che esiste una predisposizione, una sorta di affinità familiare tra i centenari.  Tra gli aneddoti raccontati dal sindaco – che rimandano proprio a tale affinità familiare - vi è quello di Cosima, la sorella di Nennetta. Entrambe centenarie e a loro volta figlie di un altro centenario. E pensate un po’, anche il marito di Nennetta è un centenario. E chissà, forse anche i loro figli saranno centenari?

Oltre alla genetica, pare che anche il (buon) cibo faccia la sua parte. Si tratta di cibo semplice e vario, ricco di legumi e elaborato attraverso una cucina povera. Un esempio è il minestrone, che viene riconosciuto come la zuppa della longevità.

Considerando che normalmente i centenari sono persone che hanno vissuto i primi 50 anni della loro vita “cavandosela”, vivendo con poco e lavorando in campagna, probabilmente anche questa semplice quotidianità – spesso fatta di sacrifici, routine e piccole cose - è un fattore che ha una certa incidenza sulla longevità.

Probabilmente incidono in una certa misura anche il carattere e l’inclinazione della popolazione.

Il carattere dei seulesi – come mi ha spiegato il sindaco Murgia - è molto ospitale. E questa voglia di vivere bene influisce positivamente sulla longevità, insieme al senso di famiglia e di comunità.

Difatti spesso i centenari hanno voglia di proseguire il loro cammino di vita perché coccolati dalla famiglia e dalla comunità. Questo infonde in loro una sorta di missione, un senso per proseguire il proprio cammino della vita.

Perché si sa che laddove regna l’amore, c’è sempre un altro obiettivo da raggiungere, una bellissima missione da portare avanti.

 

Articolo realizzato in collaborazione con Turismo Sardegna