Quando, grazie a Tess Matozza, mi sono imbattuta per la prima volta in Parden's, ne sono rimasta estasiata. Mi sono subito sentita affine ai colori, alle geometrie, allo stile non convenzionale e al tempo stesso mai eccessivo, del brand. Ma soprattutto, mi sono sentita subito affine all'etica e ai valori di Parden's, brand orgogliosamente pugliese che porta la Puglia (e la sua qualità) nel mondo. Non potevo che intervistare il direttore creativo per approfondire il tutto e permettervi di conoscere meglio questa realtà. 

Ciao Daniele. Partiamo con una tua piccola presentazione

Ciao Manuela. Sono Daniele Giorgio e sono il direttore creativo di PARDEN’s, un brand contemporary Made in Puglia di abbigliamento e lifestyle. Rappresento a pieno la nuova schiera di imprenditori creativi con una formazione non convenzionale. Nel mio caso, sono un avvocato con un specializzazione in Intellectual Property nel settore del lusso e del design.

• Com’è nato Parden’s? 

Dopo un’esperienza post laurea negli Stati Uniti, a Washington D.C., sono tornato in terra natia con il sogno di creare un mio progetto nel settore moda, che raccontasse una Puglia contemporanea slegata dagli stereotipi che spesso la accompagnano. Un marchio che parlasse soprattutto alle nuove generazioni; alle millenials pugliesi che, come me, hanno avuto la fortuna di viaggiare, confrontarsi con altre culture e pertanto aperte agli stimoli più diversi. 

• Le tue collezioni - che io adoro -  hanno uno stile grintoso e colorato, ben riconoscibile, che va ben oltre le tendenze passeggere e i must have imposti dalla moda. Come immagini la donna che indossa Parden’s? 

Come una donna cosmopolita, internazionale, che ama la moda e il design ma non è schiava delle tendenze. Il mio intento è quello di creare un guardaroba, fatto di pezzi che si aggiungono e si mescolano tra loro e soprattutto con lo stile e il carattere di chi li indossa. Finora avete visto solo la donna PARDEN’s ma, attenzione!, anche l’uomo sta iniziando a fare capolino. Per Natale 2020 abbiamo lanciato una capsule di felpe ricamate con il nostro logo, il Pumo, e devo ammettere che mi stanno venendo un po' di idee. Vediamo…

• Quanta Puglia c’è nelle tue creazioni? E come mai hai scelto proprio il pumo per sancire il legame del brand con la Puglia? 

La Puglia è la mia Itaca. Quindi sarà sempre presente nel marchio con i suoi colori, la sua attitudine spensierata e positiva. Però sono un uomo troppo curioso del nuovo e di ciò che non conosco, per non esplorare altro. Il Pumo la simboleggia a pieno, non ho mai avuto dubbi nel suo utilizzo. Si presta a diventare il nostro feticcio Pop e siamo super contenti di essere, come marchio, accostati a lui.

Ho apprezzato molto la scelta di rendere il brand 100% Made in Puglia, affidando tutta la produzione ad aziende pugliesi. È una grande soddisfazione, immagino. Raccontaci un po’ di questa scelta. 

La Puglia è una regione con importanti realtà produttive nel settore moda, quindi è stata una scelta naturale unita alla nostra volontà di fondare l’azienda in questo splendido territorio. 

• Parden’s si impegna molto anche nel rispetto dell’ambiente. Ci racconti come, nel dettaglio? 

La produzione è per l’appunto a Km 0, qualità spesso trascurata. Tutte le fasi del processo, dalla progettazione alla produzione avvengono nell’arco di 50 km. 

• Quali sono i prossimi progetti e obiettivi?

Il 2020 è stato per noi un anno di rivoluzioni. Siamo diventati un marchio digital-only e completamente direct-to-consumer. Abbiamo abolito il concetto di stagioni e creato una piattaforma e-commerce avanzata con la possibilità di acquisto sia per categoria ma anche per stampa. Questo allunga la vita media del prodotto, elimina gli sprechi e si avvicina sempre più alle esigenze del cliente finale consentendo di mantenere una qualità altissima a dei prezzi competitivi. Prossimi progetti? Aprirci ad altre categorie e probabilmente uno Spazio PARDEN’s, un luogo di incontro fisico che consenta alle persone di conoscere da vicino chi siamo. 

• Ultima domanda. Come faccio sempre, anche a te chiedo un mini itinerario alla scoperta dei tuoi luoghi preferiti in Puglia. Cosa consigli ai lettori? 

Direi di partire dalla mia cittadina, Acquaviva, che custodisce una delle quattro cattedrali romaniche di Puglia e lo splendido Palazzo De Mari. Se abbiamo giustamente voglia di mare, andrei a fare un tuffo a Monopoli. Tappa del cuore, Cala Cerasa. Scendendo in Salento, agli amanti dell’architettura e del barocco leccese, consiglio un giro a Galatina. Se avete tempo di fermarvi una notte e siete appassionati di mid-century modern non scorderete facilmente Palazzo Mangiò dell’Elefante.