La sfida è aggiungere qualcosa se ne sei capace.

Abbiamo terminato così la nostra telefonata, io e Dante Crobu. E mi sembra la frase perfetta per iniziare questo articolo.

In un mondo in cui tutto sembra esser già stato pensato, detto e realizzato, in un mondo in cui veniamo continuamente bombardati – sia online che offline – di idee e informazioni, di riproduzioni e imitazioni, la sfida è proprio questa: dare un valore aggiunto.

Ancor più se parliamo di arte, che è proprio il motivo per cui ho intervistato Dante Crobu, gallerista e antiquario che ha istituito le IAS - Industrie Artistiche Sarde. Un progetto nato per produrre e esporre artigianato artistico, mediante una collaborazione tra artisti-artigiani sardi. Crobu, grande amante della sua Sardegna, mi ha spiegato che in un’epoca in cui i giovani artisti si sentono costretti a spostarsi altrove, in un’epoca in cui l’artigianato è svuotato di spessore e le esperienze del Novecento sembrano essere state dimenticate, ha sentito l’esigenza di dar vita a questo progetto. Un progetto a lungo meditato, per offrire la via verso un’autentica valorizzazione e tutela dell’arte sarda. Non è un caso se l’acronimo IAS coincide con la parola sarda che significa vie. La mission di Crobu è quella di aprire una nuova via per la creatività sarda, troppo spesso bistrattata o ingiustamente ignorata, anche fuori dall’isola. Eppure meriterebbe di essere conosciuta e considerata ovunque.

L’obiettivo quindi, è dar vita a una nuova stagione dell’arte decorativa in Sardegna. E per far questo bisogna partire dal passato, dalla tradizione, dalle qualità indiscusse dell’artigianato artistico sardo, creando un incontro con quel che è nuovo.

IAS, infatti, è ricerca e studio dell’arte sarda del Novecento e, insieme, arte contemporanea.

Per far questo Crobu ha creato una rete: egli cerca di mettere insieme il meglio degli artisti e il meglio degli artigiani, affinché possano dialogare dando vita a un nuovo prodotto, diverso da quello che c’è in giro. Un prodotto che abbia un’anima.

“Il metodo di costruzione degli oggetti non esiste più” - afferma Crobu. “Gli oggetti del passato hanno già un’anima straordinaria che si è affinata nel corso dei secoli. A questo va aggiunto qualcosa oggi, ma che derivi da un vantaggio così grande dato già dalla natura e dalla storia. Senza imitarlo, senza copiarlo. Oggi si rischia di andare incontro a un’involuzione dovuta alla ripetizione di questi modelli.” Quindi Crobu ha selezionato gli artigiani più talentuosi e molto aperti alla creazione di oggetti. E così, partendo dalle cose antiche, danno vita a nuovi manufatti.

Vi sono giovani talenti sardi straordinari che stanno lavorando con Crobu a questo progetto, realizzando bellissimi oggetti di artigianato. Ad esempio l’opera realizzata da Gianfranco Setzu, giovane designer, che rappresenta uno studio in ceramica sul latte versato e dunque sulla protesta dei pastori sardi. Tutte le ceramiche, invece, sono state realizzate da Fabio Frau, grande artista e artigiano.

Molto particolare anche la rielaborazione in ceramica dei tradizionali campanacci (is sonaggias) progettata dallo stesso Crobu che trasforma l’arte di sonnaggiospittiolos in un universo antropomorfo dove pecore e montoni di grandezza diversa attraggono il pubblico. Un universo che rievoca tanto il mondo pastorale che ha caratterizzato gli scritti di Grazia Deledda.

L’eccellenza di tutta questa roba è l’anima. Dare vita a manufatti artigianali inediti che non corrispondano a ripetizioni e che abbiano un’anima.

Bisogna creare con l’anima, senza mai snaturare.

Solo così sarà possibile diffondere la cultura della Sardegna in Italia e nel mondo contemporaneo.

Mi ritrovo molto in alcune delle frasi di Crobu. In particolare nelle sue parole riguardo l’anima. Quel che fa davvero la differenza, quel che permette di arrivare al cuore dell’altro e di distinguersi da tutto quello che c’è in giro, è l’anima. Niente di più vero.

La sfida - dunque - è aggiungere qualcosa, se ne sei capace.

Qualora abbiate in programma un viaggio in Sardegna con tappa a Cagliari, vi invito a visitare la galleria di Dante Crobu (Via Manno, 10, Cagliari) e, in generale, ad acquistare l’artigianato sardo realizzato con anima e passione. Darete così valore alla tradizione, all’arte e all’artigianato locale e al tempo stesso avrete il privilegio di portare a casa un manufatto unico che vi legherà per sempre alla splendida terra sarda.

 

Articolo realizzato in collaborazione con Sardegna Turismo