Lentamente, pian pianino, il comparto turistico sta riprendendo forma e forza. Col fatidico momento della riapertura delle frontiere regionali si torna concretamente a parlare di viaggi e vacanze per l'estate. Sarà un turismo di prossimità, ma ricordiamoci sempre che viviamo in uno dei Paesi più belli del mondo. E questo turismo di prossimità non è poi così male. 

In queste ultime settimane mi sono confrontata con molte persone circa la questione viaggi. E ho notato come, se da un lato c'è chi scalpita dalla voglia di tornare a prendere un aereo o anche solo di concedersi una notte fuori con tanto di colazione servita, dall'altra c'è chi è frenato dal timore. E se il posto in cui soggiorno non è sicuro? Come viene effettuata la sanificazione?

Io ho tanta voglia di tornare a viaggiare, prima nei dintorni pugliesi e poi, pian piano, fuori regione. Ma non posso biasimare coloro che sono ancora timorosi di mettere piede fuori casa, soprattutto se si tratta di un weekend fuori o di un vero e proprio viaggio. In questo momento storico, agli occhi di alcuni, possono risultare scelte - oserei dire - coraggiose. Io stessa ho confessato su instagram di essermi sentita molto vulnerabile nelle prime esperienze fuori casa. Dopo più di due mesi di smartworking e rarissime uscite dettate da necessità vitali, ho vissuto quell'attaccamento alla casa che poi, grazie ad alcuni commenti, ho scoperto che prende il nome di sindrome della capanna. Il vedere la casa come un'ancora di salvezza, quasi come se fosse l'unico rifugio sicuro. 

Tutto questo è comprensibile e quasi normale, tuttavia non ci si può lasciar vincere dalla paura e dal timore di tornare a vivere. Bisogna riprendere le vecchie abitudini. Con le dovute cautele, certo, ma bisogna prendere coraggio e agire. Io che sono sempre stata un animale sociale (mai a casa tra viaggi, aperitivi con gli amici, movida e cene fuori) non posso proprio concepire l'idea di iniziare a chiudermi in casa. Con l'estate pugliese alle porte, per giunta. 

 

Così, mossa dalla curiosità personale ma anche dalla voglia di chiarire i dubbi di molti di voi, ho pensate di intervistare Andrea e Alessandra, due ragazzi con una grande esperienza nel campo dell'ospitalità. Hanno una meravigliosa struttura nel cuore di Lecce, Palazzo Belsanti. Un luogo speciale in cui, con grande amore e professionalità, da anni accolgono turisti da ogni parte del mondo. Più volte ho avuto il piacere di essere loro ospite e di testare personalmente la loro dedizione e disponibilità. Ho potuto vedere con i miei occhi quanta passione c'è nel loro lavoro, tanto da portare avanti parallelamente più progetti, tutti legati all'accoglienza e al turismo (e enoturismo). Tutto è curatissimo e impeccabile e nulla è lasciato al caso.

Ecco perché ho deciso di rivolgermi proprio a loro per la questione ospitalità e sicurezza. E leggendo le loro parole, sono stata davvero contenta di averlo fatto. Sono certa che, come è capitato con me, le loro risposte infonderanno tanta fiducia anche in voi. Oltre a tanta voglia di andare subito a Lecce. 

Siete pronti a ripartire? Come avete vissuto questi mesi di quarantena? 

Non vediamo l’ora di ripartire! In questi mesi ci è mancato molto il nostro lavoro, venivamo da una stagione molto intensa e l’attività non era mai stata ferma per un periodo così prolungato. Siamo rimasti costantemente in contatto con i nostri ospiti, aiutandoli a gestire le loro prenotazioni, fornendo informazioni sempre aggiornate e ricevendo numerosi messaggi di affetto ed incoraggiamento. 
 

Pensate che Lecce sia pronta ad accogliere nuovamente i turisti? Com’è cambiata la città in questi ultimi mesi?

Lecce è rimasta meravigliosa come sempre e sembra quasi che nulla sia cambiato. 
Guardando con attenzione ci accorgiamo che sia i cittadini che gli esercenti si dimostrano molto responsabili, seguendo alla lettera le raccomandazioni e mettendo in pratica le linee guida ufficiali. Tutto ciò infonde sicurezza e ci sembra il miglior punto di partenza per accogliere nuovamente chi vorrà visitare la città. 

Come vi state organizzando per la riapertura? 

A breve saremo pronti ad accogliere i nostri ospiti, che potranno soggiornare a Palazzo Belsanti in totale sicurezza e relax, come se nulla fosse cambiato. Ci siamo sempre affidati, sin dall’apertura, a dei professionisti in materia di sicurezza sul lavoro che ci affiancheranno anche in questa occasione, per attuare tutte le procedure necessarie agli adempimenti normativi. Venendo da una formazione alberghiera, abbiamo posto sempre una particolare attenzione a tutte le procedure ed ai servizi offerti. 
Effettueremo la sanificazione professionale di ogni ambiente e sia noi che il personale riceveremo una formazione specifica. I nostri ospiti potranno continuare a godere di una ricca colazione in terrazza godendo di un servizio esclusivamente al tavolo. Verranno implementate molte delle operazioni che si possono già effettuare online, tra cui il check-in, ed alcuni servizi come mappe, menù e directory diventeranno digitali. 
 

Che tipo di feedback state ricevendo? Vi sembra che la gente abbia voglia di tornare a viaggiare? 

È tanta la voglia di tornare a viaggiare e c’è ancora qualche timore nel prenotare una vacanza per il prossimo periodo. In prevalenza le richieste ci arrivano dall’estero mentre il mercato italiano sembra essere ancora fermo. Si sente la necessità di essere rassicurati e la percezione è che i viaggiatori tenderanno a prediligere dei luoghi già familiari rispetto alle nuove mete. 
 

Come pensate che si trasformerà il mondo del turismo dopo questa pandemia? Vi siete fatti un’idea sia per il medio che per il lungo termine?

Tutto il settore turistico ha subito un forte calo, sia per motivi normativi legati agli spostamenti che per motivi economici. 
Per noi, al momento, è difficile dire come si trasformerà il mondo del turismo dopo questa pandemia, pensiamo che nel medio termine ci possa essere un incremento del turismo di prossimità, basato su brevi spostamenti e nei prossimi mesi ci auguriamo che riprendano gli spostamenti nazionali ed europei, ipotizzando che il turismo internazionale sarà assente almeno sino alla fine del 2020.
Inoltre, ci auguriamo che i viaggiatori diventino ancor più consapevoli ed attenti nella scelta delle strutture in cui soggiornare, valutando con attenzione ogni aspetto e caratteristica del luogo che si sta scegliendo, curiosando magari tra i profili social delle strutture che offrono immagini e contenuti aggiornati rispetto a portali e siti internet che risultano più “statici”.
 
Vale sempre il consiglio di contattare direttamente la struttura scelta per richiedere informazioni e preventivi anziché affidarsi esclusivamente ai portali di prenotazione; in questo modo si potrebbero anche ricevere particolari vantaggi e tariffe dedicate. 
Un suggerimento: in Puglia, per una maggiore tutela del consumatore, è possibile consultare il “Registro regionale delle strutture ricettive”, un elenco a formazione progressiva, aggiornato quotidianamente da Regione Puglia, contenente tutte le strutture ricettive non alberghiere, legalmente riconosciute e possessori di CIS (Codice identificativo struttura). 
 

Conosco la vostra storia e so che avete rinunciato ad allettanti proposte di lavoro fuori per costruire qualcosa di bello nella nostra Puglia. #RestoinPuglia è anche vostro. Avete mai avuto ripensamenti o siete sempre convinti che questa sia stata la scelta giusta?

Non abbiamo mai avuto ripensamenti. Sin dalla prima esperienza lavorativa lontani da casa, abbiamo iniziato a maturare l’idea di voler tornare nella nostra città, un giorno, accresciuti professionalmente e con un sogno da realizzare. 
Palazzo Belsanti per noi è “La realizzazione del sogno che coltiviamo da tempo.Il desiderio di tornare nella propria terra, mettendo a frutto le esperienze vissute, creando un luogo dove le tradizioni, i prodotti genuini e l’accoglienza sincera ti faranno sentire parte della nostra famiglia.”
 

Che messaggio vorreste dare ai giovani che, come voi, vorrebbero avviare un business al sud ma pensano che qui non ci siano speranze?

Speriamo di poter essere un buon esempio per tutti i ragazzi che ancora non sono convinti di investire al sud ai quali suggeriamo anche di voler valutare gli incentivi economici attualmente messi a disposizione dalla regione (e dallo Stato) per i giovani imprenditori che decidono di rimanere nel proprio territorio. 
Bisogna credere sempre nei propri sogni e nelle proprie capacità!
E’ sicuramente importante avere un progetto concreto e far sì che diventi il principale obiettivo. Altrettanto importante è avere una professionalità ben definita grazie agli studi effettuati o alle esperienze lavorative pregresse. 
Naturalmente ci saranno dei sacrifici da dover affrontare ma non bisogna mai farsi scoraggiare o arrendersi alla prima difficoltà.
Le soddisfazioni arriveranno ripagando tutti gli sforzi!
 

Ultima domanda. Come faccio sempre, anche a voi chiedo un mini itinerario alla scoperta della vostra zona. Immaginate di dover dare dei consigli a degli amici che vengono per la prima volta a Lecce. Come consigliereste di vivere una giornata? 

A noi piace sempre raccontare Lecce con i nostri occhi, perciò suggeriamo sempre di vivere meno da turisti e più da “local”!
La giornata deve iniziare con un buon pasticciotto, accompagnato magari nella bella stagione da un caffè in ghiaccio con latte di mandorla
La città poi offre molteplici opportunità, ma senz’altro per chi la visita la prima volta è importante familiarizzare con il centro storico, infatti suggeriamo una visita guidata: le scelte sono due, a bordo di un risciò con guide giovani e smart o scegliendo una guida più classica ma comunque dinamica. In questo modo si scoprono i siti di maggiore interesse, come alcune delle meravigliose chiese barocche e non, tra le quali una menzione speciale va a Sant’Antonio a Fulgenzio, la nostra chiesa. 
E’ bello perdersi nei vicoli del centro storico passeggiando sempre con il naso all’insù scoprendo la bellezza dei balconi e dei loro ornamenti che raccontano di storie meravigliose; oppure intrufolarsi negli androni dei palazzi, dove si scoprono giardini e romantiche architetture ed ancora ammirare la maestria degli artigiani locali che realizzano manufatti in cartapesta e pietra leccese.
Altrettanto affascinanti sono le Ville Nobili presenti su Viale Lo Re e su Viale Gallipoli, non indicate sui soliti itinerari turistici e visibili dall’esterno con una passeggiata di 15-20 minuti.
Tra una chiesa ed un balcone, non bisogna dimenticare lo street food, in particolare il rustico e la puccia leccese e per l’ora dell’aperitivo si può scegliere tra numerose vinerie o cocktail bar.
Per chi invece ha particolari interessi culturali, ad oggi è possibile ammirare da vicino la statua del santo patrono, sistemata nell’ingresso del Municipio ed in fase di restauro; Verrà presto musealizzata. Inoltre, suggeriamo il MUST (museo storico della città di Lecce) dove ammirare la ricostruzione 3D dell’anfiteatro romano oppure il Museo Castromediano, appena riaperto dopo la ristrutturazione e riorganizzazione. Ancora, il nuovo Sito delle Mura Urbiche che oltre a contenere un bellissimo giardino all’italiana, presto verrà collegato ad un unico itinerario che comprende il Convento Degli Agostiniani, Il parco di Belloluogo e la parte Monumentale del Cimitero Cittadino. Quest’ultima comprende la Chiesa di Santi Niccolò e Cataldo, bene tutelato dal FAI. 
Se invece pensiamo ad un itinerario fuori città, è da poco fruibile il secondo Anfiteatro, quello cosiddetto di Rudiae distante 2-3km dal centro, o ancora, noi siamo innamorati della Valle Della Cupa, un’area specifica che comprende alcuni comuni limitrofi, dove ammirare le “vecchie” dimore di campagna dei Nobili leccesi. Infine, in direzione costa adriatica, dobbiamo ricordare l’Abbazia di Cerrate, anch’essa un bene tutelato e gestito dal FAI.
 

Ultimissima domanda. Un extra solo per voi: progetti futuri in cantiere?

Grazie per questa domanda, che potremmo considerare la continuazione della domanda precedente riferita ai giovani pugliesi.
Si tratta di un progetto di vita: vorremo acquistare una piccola villa storica o una vecchia casina di campagna o magari una masseria in cui vivere, continuando a fare ospitalità.
L’idea è quella di poter creare un luogo nel quale si abbia la percezione di tornare indietro nel tempo, tornando alle origini e vivendo a stretto contatto con la natura così che gli ospiti vivano un’esperienza autentica scandita dalle nostre tradizioni.
 

Tutte le immagini mi sono state fornite da Alessandra e Andrea, scattate a Palazzo Belsanti