Quasi 7 anni fa iniziavo l’avventura – oserei dire – più bella della mia vita.

Forse è la cosa su cui ho scommesso di più.

Ho osato e mi ha portato lontano.

Quando ho premuto quel click su apri un blog la mia vita è cambiata per sempre. E io ancora non lo sapevo.

Non starò qui a raccontarvi di quanto mi vergognassi di quel blog i primi tempi e di quanto abbia fatto di tutto per custodirne la segretezza (invano).

Vi lascio il link a un video di qualche tempo fa, nel caso in cui siate interessati a saperne di più.

Durante questi anni sono cresciuta tantissimo. Sono cambiata tanto, ho superato tanti ostacoli. Ho viaggiato molto più di quanto avrei mai immaginato (e avrei mai potuto permettermi con la mia situazione economica), ho conosciuto così tante persone che la mia memoria fa fatica a ricordare, ho preso così tanti voli che ho rinunciato all’impresa di tenerne il conto. Ho ricevuto tantissimi sì, ho sopportato il peso di altrettanti no. Ho vissuto emozioni intensissime, ho visto live incredibili a cui senza il mio lavoro non avrei potuto assistere, ho scoperto storie di grandissima ispirazione che hanno aperto i miei orizzonti.

Ho imparato cosa significa la professionalità e quanto conta il sacrificio, ho appreso quanto un lavoro appagante può cambiare la percezione che gli altri hanno di noi.

Il mio lavoro mi ha reso più sicura nelle relazioni, mi ha reso più fiera e orgogliosa della persona che sono. Mi ha insegnato ad amarmi e a darmi un valore.

E mi ha permesso di fare una delle cose che più amo: condividere quello che imparo.

Condividere con un pubblico incredibile, il pubblico che ho costruito in questi anni. Che non è semplicemente “un pubblico” fatto di “follower” o “fan”. No, è un pubblico fatto di belle persone, alcune delle quali sono diventate persino amiche.

Sono riconoscente al mio lavoro. Tanto.

Ma voglio essere sincera con voi.

In questi ultimi tempi qualcosa è cambiato.

Mi sono accorta che per più di 6 anni ho lasciato che le cose mi trasportassero. Badate bene, questo non significa che io non abbia preso delle scelte. Anzi.

Ma non mi sono mai fermata a mettere a fuoco me stessa e il mio ruolo. Sono stata sempre in corsa, sempre di più, persino nei momenti più bui della mia vita. Non mi sono mai fermata perché questo mondo – nel web ancora di più – non lo consente.

E a modo mio, ci sono sempre stata.

Ma quando corri per anni arriva un momento in cui ti tocca rallentare.

Io l’ho fatto.

Il mondo dei social network ti dà poco tempo per ragionare e mettere a fuoco i tuoi obiettivi. Ti risucchia.

E ti risucchia a tal punto che a volte diventa fin troppo semplice perdere il focus. Smarrire quell’obiettivo che ti eri preposto all’inizio del cammino.

Mi chiedo spesso come i social media stiano dando forma al tessuto stesso della nostra società, del nostro cervello, delle nostre relazioni, del nostro futuro.

Lo stanno plasmando – i pessimisti diranno alterando.

Da sempre mi considero una persona ottimista, ma nonostante ciò gli ultimi mesi sono stati abbastanza difficili. Ho avvertito ansia e stanchezza, pur amando quello che faccio.

Troppi progetti, troppe mail, troppe richieste, troppo poco tempo da dedicare a quello che conta davvero. 

"All'improvviso mi sono sentita disconnessa dal mio scopo. Adesso quello scopo lo sento a fuoco più che mai."

Così a un certo punto mi sono voltata indietro e, seppur conscia e soddisfatta di tutti i traguardi raggiunti, ho realizzato che non era abbastanza.

Ho realizzato che era giunto il momento di voltare pagina per fare sul serio. Focalizzandomi su obiettivi ancora più concreti e sui miei valori.

Sul mio vero scopo. Su quella che sento essere la missione del mio lavoro.

E iniziare a prendere coscienza di questo non è stato nemmeno così complicato.

Mi è bastato rileggere i miei vecchi articoli, ritornare alle origini.

Back to basics, dicono.

Proprio così.

Avevo sempre avuto con me gli strumenti necessari, ma avevo bisogno che qualcuno mi aiutasse a capirlo.

E vi assicuro che da quando ho iniziato a fare questo lavoro su me stessa, tutto è cambiato. In meglio.

Mi sento serena, ancora più conscia del mio valore e di tutto quello che posso fare.

Come di tutto quello che non posso più fare, tutto quello che devo eliminare.

Vivo meglio il rapporto con i social e il rapporto con gli altri.

Tant’è che ieri ho incontrato un mio collaboratore e mi fa “Ti vedo molto più serena di questa estate”, senza che ancora sapesse di questo percorso interiore degli ultimi mesi.

C’è ancora tanto lavoro da fare – lo so -  ma sono felice e fiduciosa. 

Ho rivisto la miccia che mi ha spinto anni fa a cominciare questo percorso e mi ci sono ritrovata di brutto. Sono rimasta fedele a me stessa, senza nemmeno saperlo.

Scrivo tutto questo non solo per parlare di me, ma anche per voi.

Perché è sempre tempo di rimettersi in gioco, di cambiare prospettiva, di porsi delle domande per crescere.

Di darsi un valore, affinché anche gli altri lo diano a noi.

E rallentare, a volte, è tutto quello di cui abbiamo bisogno. Per ripartire più veloci che mai.