Pochi giorni fa ho finalmente esplorato uno dei posti che avevo nella mia “wishlist italiana” da anni: le Langhe e il Monferrato.

La meravigliosa zona delle Langhe e del Monferrato, da pochi anni dichiarata Patrimonio UNESCO. 

È passato quasi un anno da quando ho iniziato a collaborare con Duchessa Lia raccontando i nobili vini del Piemonte. Ricordo che su Instagram mi era stato chiesto se sarei andata anche sul posto, per vedere con i miei occhi la zona delle Langhe e del Monferrato, magari nel periodo più bello: la vendemmia. 

E dopo quasi un anno ho avuto questo privilegio: assistere finalmente con i miei occhi alla magia di questo posto. Le zone nobili da dove nascono i vini di Duchessa Lia. 

Duchessa Lia è il premium brand delle Cantine Capetta, fondata 66 anni fa da Francesco Capetta, un uomo tenace, figlio di contadini ma con un grande spirito imprenditoriale.

In tempi non sospetti egli ebbe un’intuizione, fiutando il grande potenziale dei vini piemontesi. 

Da qui nacque il suo sogno di fondare questa azienda, mettendo in bottiglia i vini che provengono dalle zone più nobili di questo territorio. 

Dopo 66 anni, Duchessa Lia mantiene ancora ben salda la sua identità familiare, grazie ai 4 figli e ai 2 generi di Francesco.

Continuiamo a perseguire il sogno di mio padre: produrre solo vini del territorio― Gabriella Capetta

Ci ha spiegato a tavola Gabriella, la figlia del fondatore, che ci ha guidato alla scoperta della filosofia del brand durante il nostro soggiorno.

Una donna brillante e ironica, di cuore e sempre elegante, proprio come i suoi vini.

Vini che io sento molto vicini all’universo femminile, dall’innata eleganza. 

Una caratteristica che ho ritrovato anche in Sara - nipote di Gabriella - che rappresenta la terza generazione dell’azienda.

È bello quando un vino rispecchia i valori e regala le stesse sensazioni della famiglia che lo produce. È questo che a mio avviso rende Duchessa Lia un brand unico. 

La “base” del nostro viaggio è stata il Relais Villa Fontana, incantevole per la sua eleganza e la meravigliosa vista sulle colline e sui vigneti. 

Da qui ci siamo spostate per vivere una serie di attività molto particolari: la vendemmia, la visita dell’azienda, il pranzo stellato al Ristorante San Marco, la cooking class alla Scuola Internazionale di Cucina Italiana.

Tutto questo a bordo di un maggiolone d’epoca, che ha reso l’esperienza ancora più bucolica e straordinaria. 

Per non parlare dei tramonti, resi estremamente poetici dall’oro che impreziosisce il verde dei vigneti.

Quei vigneti che sono stati lavorati e forgiati sempre mantenendo il legame tra territorio e persone. Un legame così inscindibile che è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità. 

Forse è questo il ricordo delle Langhe che conserverò con più cura e gelosia: le vedute incredibili sui vigneti degustando i nobili vini di Duchessa Lia.

Dall’Asti Secco (che io adoro per l’aperitivo) al Barbera d’Asti Superiore Galanera, dal Nebbiolo d’Alba al Moscato d’Asti.

Quest’ultimo per me è una formidabile certezza per chiudere i pasti in bellezza. 

Una certezza che porto con me anche a casa, dove continuerò a degustarli sempre ripensando a quei meravigliosi paesaggi. 

Articolo realizzato in collaborazione con Duchessa Lia