Sapete quanto ami Matera.

Complice uno dei miei primi blogtour con base proprio a Matera, complice la vicinanza alla mia città, complice la sua indiscutibile bellezza, ecco, io ne sono innamorata.

Viaggiando scopro sempre paesaggi che mi ricordano luoghi in cui sono già stata.

Ma mai nulla mi ha ricordato Matera.

Trovo che Matera, con i suoi sassi e il suo paesaggio lunare, sia davvero unica al mondo.

Incredibile come un tempo fosse considerata la vergogna d’Italia mentre oggi può - meritatamente - vantarsi di essere Patrimonio UNESCO e Capitale Europea della Cultura.

Durante una giornata in città, oltre a perdersi tra i sassi, una delle mie raccomandazioni è quella di visitare la Cattedrale di Santa Maria della Bruna, emblema materano che spunta praticamente da ogni angolazione. Sembra davvero che la Cattedrale sia stata realizzata in un punto strategico, in modo da essere scorta e immortalata da (quasi) ogni punto della città.

Per la posizione più elevata rispetto a tutti i quartieri antichi, sembra proprio che vegli sul centro storico.

IL PROGETTO 

Dopo dieci anni di chiusura, la Cattedrale di Matera è tornata al suo splendore grazie a un progetto di restauro e consolidamento della struttura.

Un progetto che è stato co-finanziato dall’Unione europea con 3 milioni di euro e che ha permesso di recuperare un monumento di grandissimo valore architettonico, artistico e religioso.

Va da sé che tutto questo abbia portato anche grandi benefici in termini di turismo (la sua riapertura al pubblico nel 2017 ha contribuito a un tangibile aumento del turismo per la città e per la regione Basilicata) ed economia locale (nei lavori di restauro sono stati coinvolti artigiani e imprese locali). Pensate che ad un anno dalla riapertura della Cattedrale, la città ha ricevuto 447.721 visite, ovvero +9,4% rispetto al 2016.

Questo conferma che investire nel patrimonio culturale è un grande incentivo per il turismo e la crescita economica di una destinazione.

Si possono trovare maggiori info qui: europa.eu/investeu

L’IMPORTANZA DELLA CATTEDRALE 

La Cattedrale di Santa Maria della Bruna non è “solo” un monumento importante dal punto di vista storico, artistico, turistico e religioso.

La Cattedrale ha un ruolo fondamentale per la popolazione materana, soprattutto nella secolare e sentitissima Festa della Madonna della Bruna, la protettrice di Matera.

Come vuole la tradizione, la mattina del 2 luglio la statua di Maria SS. viene portata nella chiesa di Piccianello, per poi andare in processione sul carro trionfale tutto il pomeriggio lungo le strade principali gremite di gente, fino ad arrivare in serata nel piazzale del Duomo dove si compiono i "tre giri", simbolo di presa possesso della città da parte della SS. patrona.

E subito dopo la statua della Madonna viene fatta scendere dal carro per essere deposta in Cattedrale.

Da questo momento inizia l’ultima parte del tragitto. Il carro senza la Madonna della Bruna torna verso la centrale Piazza Vittorio Veneto per dare inizio al momento più atteso: il cosiddetto “strappo del carro”: dopo i tre giri, il carro della Bruna parte dalla Cattedrale per una vera e propria corsa che porta alla distruzione del carro da parte degli abitanti di Matera. Gli “assalitori” tentano con grande irruenza di portare a casa un pezzo di carro come trofeo e come segno beneaugurante, prima che ne rimanga solo lo scheletro.

Si tratta di un momento concitatissimo, forse il più caratteristico e atteso a Matera.

L’IMPEGNO DELL’UNIONE EUROPEA 

Il progetto - finanziato dall’Unione europea - evidenzia la concreta realizzazione delle politiche europee in Italia. Politiche che mirano a salvaguardare siti di grande interesse storico e culturale portando quindi benefici al territorio. Ma non solo. Perché dietro tutti gli investimenti dell’UE si celano storie personali.

Storie di nuovi assunti, operai, agricoltori, imprenditori autonomi, apprendisti, apicoltori, ricercatori, commercianti, studenti, utenti dei mezzi di trasporto, artigiani…

Nel caso della Cattedrale di Matera, ad esempio, pensate a quante persone gioveranno (o hanno già giovato) della sua riapertura.

Dagli artigiani agli operai, fino alle guide che mostrano la sua bellezza e i dettagli ai turisti.

articolo realizzato in collaborazione con InvestEU