Sono rientrata da poco dalla Valtellina, dalla mia prima volta in Valtellina.

Vivendo lontana dalla montagna raramente ho l'occasione di raggiungere paradisi naturali come questo, motivo per cui li vivo sempre con immenso stupore.
La Valtellina ha saputo sorprendermi come forse non era mai accaduto prima - in montagna - grazie alla manifestazione dell'autunno.
Per la prima volta ho visto l'autunno esprimersi alle pendici delle montagne, incorniciando d'oro i loro profili e tempestando di tutte le tonalità dell'arancio e dell'ocra il panorama.
Mi sono lasciata avvolgere da questo mantello autunnale affidando i miei pensieri ai suoi ricchi silenzi.

Il mio weekend in Valtellina si è diviso tra due splendide località: Livigno e Bormio.

Livigno

Livigno è stata la prima ad accogliermi, con il suo clamoroso foliage.
Ho avuto modo di conoscere le sue prelibatezze gastronomiche con un pranzo alla Latteria di Livigno, un must per chi visita la zona. Qui avviene la produzione di latte fresco pastorizzato, burro, ricotta e tanti altri prodotti che rendono questo posto una meta ambitissima per chi ama i formaggi. Impagabile la sensazione di calore che si prova gustando le bontà locali circondati da un paesaggio verde e oro. Ecco perché credo che un pranzo in questo posto vada a nutrire sì lo stomaco, ma anche la vista; è un piacere a tutto tondo.
A pochi passi dalla latteria si trova il lago di Livigno, un'oasi naturale che ho potuto ammirare in tutta la sua placida atmosfera.


Ma Livigno non è solo natura. E per comprenderlo basta visitare il nuovissimo MUS!, il museo della città. Realizzato in una casa tipica risalente al 1700, il museo ha aperto solo nel dicembre del 2015.
Il termine MUS! è molto singolare dal momento che deriva da "mus!", un modo dialettale per dire "lo devi fare", un po' come il must in inglese. Mi ha colpito molto.
All'interno di questo museo viene raccontata la storia di Livigno con autentici oggetti del passato.
Al suo interno si può comprendere qual era la quotidianità degli abitanti di Livigno fino a pochi decenni fa. Si può infatti vedere il cuore della casa, la "sc'tua", con stufa e letto matrimoniale.
Pensate che Livigno era il paese più misero della Valtellina e solo con il turismo si è trasformata andando incontro alla grande evoluzione che l'ha portata ad essere la cittadina rinomata che oggi è.
E pensate che ancora oggi il simbolo di Livigno è la slitta perché veniva utilizzata per qualsiasi cosa: i bambini la usavano per giocare, la usavano per i funerali, per trasportare la merce... per tutto.
Una visita molto interessante che permette di fare un vero e proprio tuffo nel passato, di dissociarsi per circa un'ora dall'epoca attuale per ripercorrere una storia bellissima. La storia di una località che ha saputo evolversi conquistando i visitatori.


Un altro posto di Livigno che al solo pensiero mi scalda il cuore è il Sentiero delle Tee. L'ho percorso in una tiepida mattina di fine novembre, col cielo terso e la luce dorata che filtrava tra le foglie color ocra. Si tratta di un sentiero che rasserena l'anima e che io consiglio di percorrere con estrema calma, ritagliandosi almeno 2-3 ore della propria giornata.
Altamente raccomandata è la sosta, lungo il sentiero, alla Tea da Memi. Qui, in una meravigliosa cornice naturale, si possono gustare le prelibatezze tradizionali preparate al momento - e per pochi intimi. La Tea da Memi risale al 1874 ed è caratterizzata da un ambiente carinissimo che, per quanto semplice, è curato in ogni dettaglio. Tra le tante portate deliziose (salumi e formaggi in primis) le mie papille gustative sono rimaste folgorate all'assaggio dei pizzoccheri, un'orgia di sapore.
Dove ho dormito
La mia "casa" durante il soggiorno a Livigno è stata l'Hotel Baita Montana. La mia camera emanava quella sensazione di "calduccio" che io tanto amo, una delle caratteristiche che cerco sempre in montagna. Anche la cucina qui è squisita e l'ho potuto appurare con una cena in cui ho gustato i famosi tarozz, un primo piatto tipico fatto di purè, fagiolini e burro.



Bormio 

La mia visita a Bormio è iniziata con una delle mie "prime volte". Perché se c'è una cosa che adoro più di tutte nei miei viaggi è proprio avere la possibilità di sperimentare cose nuove, di provare nuove esperienze per la prima volta.
E così a Bormio, nel centro ippico Wild Horse Bormio, per la prima volta sono andata a cavallo.
Dopo le titubanze iniziali ho familiarizzato col mio cavallo, Wild, creando quel legame invisibile e bellissimo che viene detto empatia. E mi sono lasciata guidare da lui tra foglie rosse e gialle e alle pendici delle montagne, attraversando persino un fiumiciattolo.
Un'esperienza speciale che porterò sempre nel cuore.

Dopo aver salutato Wild ho potuto sperimentare il relax nelle tanto rinomate Terme di Bormio, ai Bagni Vecchi.
Oltre a sauna, bagno turco e alle tante sale in cui rilassarsi, quello che rende veramente uniche queste terme è la vasca panoramica scavata nella roccia. Una vasca in cui sarei stata a mollo per ore e ore ammirando il suggestivo panorama a strapiombo sulla conca di Bormio.
Sì, questa è la mia idea di puro benessere.

E dato che il benessere non risiede solo nelle terme ma soprattutto nel potere incredibile della natura, Bormio mi ha fatto rigenerare anche con una visita nel Parco Nazionale dello Stelvio, tra i suoi laghi e i suoi paesaggi incontaminati.
E anche qui c'è stato posto per una delle mie "prime volte": la prima pedalata in e-bike. E posso giurare che non avrei saputo scegliere un contesto migliore per provarla (pioggerellina a parte).



Dove ho dormito



L'hotel che mi ha ospitato a Bormio è Cristallo Hotel Residence, in pieno centro.
Quando penserò ai colori autunnali d'ora in poi nella mia mente baleneranno subito i ricordi di questo weekend in Valtellina. Un weekend fatto di pensieri sparsi tra i silenzi delle montagne, un weekend fatto di tanta pura bellezza.


Link utili
Valtellina.it
inLombardia.it