Palermo: rifarsi gli occhi in 24 ore
Vai all'articolo: Palermo: rifarsi gli occhi in 24 oreNon so cosa accada di preciso in Sicilia.
Saranno i suoi colori, le sue temperature miti, la sua cucina, la sua gente.
Sarà questo mix esplosivo e passionale che mi attrae a lei come una calamita. E mi fa essere felice ogni volta che le faccio visita.
Sono rientrata da Palermo da pochi giorni e ho ancora gli occhi colmi di bellezza grazie a quello che la città è stata capace di regalarmi in poche ore.
Quasi come se il tempo si fosse fermato per concedermi una visita unica, speciale.
La mia visita è iniziata come sempre con la vista del mare dal finestrino dell’aereo.
Una cosa che a me, che amo così tanto il mare, rasserena e riempie di gioia.
All’uscita dell’aeroporto ho preso il bus Prestia e Comandè (prezzo a tratta: 5 euro; prezzo a/r: 10 euro) che in circa quaranta minuti mi ha portato comodamente alla fermata Piazza Croci, a due passi dal mio hotel a Palermo.
24 ORE A PALERMO: COSA VEDERE
Credo fortemente che per capire una città, soprattutto se ha un’anima verace e genuina, bisogna visitare i suoi mercati.
E così appena lasciati i bagagli mi sono diretta a passo svelto perso Piazza San Domenico fino a immergermi nella viuzza che dà il benvenuto nel famigerato mercato della Vucciria.
Ci ero già stata ma, colpita dall’anima di questo posto, volevo assolutamente tornare per immergermi tra spezie e prodotti ortofrutticoli, pescato locale e gingilli per la casa.
Un tripudio di colori, suoni e odori che si addice perfettamente al termine Vucciria (in italiano significa casino).
Terminata l’esperienza al mercato, sono tornata in Piazza San Domenico per ammirare uno dei più affascinanti panorami della città: la vista dalla terrazza della Rinascente.
Dopo essermi rifatta gli occhi dall’alto, ho proseguito la visita dei luoghi più belli di Palermo ammirando la suggestiva Fontana Pretoria, situata nell’omonima piazza, e le due chiese vicine: la Chiesa di San Cataldo (Patrimonio UNESCO nonché la chiesa arabo-normanna più antica di Palermo) e l’adiacente Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio.
Una delle tappe imperdibili è la Cappella Palatina, in cui non ero mai stata prima.
Provo ancora i brividi ripensando allo stupore all’ingresso. Uno stupore dovuto all’inaspettata ricchezza decorativa in cui convivono elementi latini e bizantini, uno stupore tale da renderla indubbiamente uno dei posti più suggestivi che io abbia mai visto. Il prezzo d’ingresso è di 7 euro. Un altro posto che mi ha lasciato senza parole è la Cattedrale di Palermo, uno dei luoghi più caratteristici della città.
Per ammirarla al meglio bisogna dedicarle del tempo, ma già dall’esterno è ben evidente la commistione di stili e forme differenti dovuta alle diverse dominazioni che si sono alternate in Sicilia nel corso dei secoli. Va da sé che questa peculiarità la rende unica.
Io vi ero già stata ma non avevo mai avuto la fortuna di ammirare la vista dai tetti della Cattedrale.
E così, spinta dalla curiosità, ho deciso di prenotare la prima visita disponibile (costo dell’ingresso: 5 euro).
La scelta si è rivelata geniale dal momento che dai tetti si ha l’intera città ai propri piedi.
Da qui si può ammirare il panorama a 360°, scorgendo da un lato le montagne e dall’altro l’azzurro del mare.
Una simpatica opzione per esplorare Palermo con una guida d’eccezione è fare il tour in ape calessino.
A metà pomeriggio, essendo quasi buio e avendo poco tempo a disposizione prima della cena, mi sono affidata a Giovanni Sampino (in arte Giovannino Calessino, tel. +39 3898887900), incontrato per puro caso passeggiando senza meta.
A bordo del suo ape mi ha portato alla scoperta di una Palermo verace, familiare e ricca di storia arricchendo l’esplorazione con aneddoti attuali o riferiti al mondo del cinema.
Siamo partiti dalla Zona Araba, un’area di 3 chilometri quadrati densa di storia e monumenti importanti. Tra questi il Palazzo della Zecca (dove venivano realizzati i soldi per la Sicilia), Piazza Marina che ospita il gigantesco Ficus Macrophylla (l’albero più grande d’Europa), il museo internazionale delle marionette, il suggestivo complesso monumentale di Santa Maria dello Spasimo.
Siamo poi passati da I Quattro Canti (Piazza Vigliena) per immergerci in uno dei mercati più iconici di Palermo: Ballarò. Ancor più del mercato della Vucciria, Ballarò mostra un importante spaccato palermitano in cui è possibile reperire qualsiasi tipo di prodotto locale.
A differenza della Vucciria – ci ha detto Giovannino - Ballarò è ancora un mercato di riferimento per i palermitani e questo lo rende tutt’oggi autentico.
La visita in ape si è conclusa salutando calorosamente la mia guida davanti al meraviglioso Teatro Massimo.
E sono immensamente grata a Giovannino perché mi ha fatto scoprire Palermo da un’ottica diversa, facendomela apprezzare ancora di più.
Ed è proprio grazie alla gente del posto che io a Palermo ci lascio ogni volta il cuore.
24 ORE A PALERMO: DOVE MANGIARE
Difficile consigliare dove mangiare in una città dove le specialità gastronomiche sono tantissime e sembra che ovunque ci si accomodi si caschi sempre bene (e si vada via con qualche chilo in più). Tuttavia mi sento di consigliarvi due posti iconici dove gustare le prelibatezze tradizionali spendendo davvero poco.
Uno di questi è l’Antica Focacceria San Francesco, la più antica di Palermo.
Situata in una splendida piazza e risalente al 1834, è un’eccellenza per arancine, panini col la meusa, pani e panelle e focaccia.
Si dice che persino Garibaldi mangiava qui il panino con la milza!
Un altro posto emblematico specializzato nelle eccellenze siciliane è Franco u Vastiddaru, conosciuto soprattutto per la bontà di pani e panelle.
Vi consiglio caldamente di non ordinare troppo come ha fatto la sottoscritta: le portate in Sicilia sono decisamente abbondanti!
DOVE DORMIRE A PALERMO: Hotel Mercure Palermo Excelsior City
L’hotel Mercure Palermo Excelsior City è situato nel cuore della città, in una posizione strategica che consente di esplorare il centro storico in completa autonomia, senza aver bisogno di mezzi pubblici o taxi.
Si tratta di una struttura prestigiosa che mantiene fedelmente le tradizioni siciliane sia nella cucina che nell’inconfondibile accoglienza.
Da quando si arriva in hotel fino al momento del check out il personale si prende cura degli ospiti come se fossero degli invitati.
E si sa, quando si è ospiti a casa di una famiglia siciliana si viene coccolati come accade in pochi altri posti al mondo.
Ecco, all’Hotel Mercure Palermo Excelsior City è andata proprio così: dall’accoglienza all’arrivo con frutta e dolci siciliani fino all’interminabile cena a base delle squisite eccellenze palermitane.
Seguita dal maître dell’hotel mi sono fatta guidare in una indimenticabile esperienza enogastronomica partendo con un tris di antipasti locali (sarde beccafico, formaggi siciliani, melanzane alla norma) per passare a un delizioso primo con le sarde, fino a un ricco piatto di dolci locali.
Il tutto accompagnato da due eccellenze enologiche del posto: il Grillo e poi il Passito di Noto per accompagnare i dolci.
Tutto questo ha contribuito a rendere la mia esperienza palermitana ancora più autentica e speciale.
E adesso? Ho già voglia di tornare in Sicilia!
Articolo realizzato in collaborazione con Mercure