Italia VS America. Riflessioni in tempi di crisi
Vai all'articolo: Italia VS America. Riflessioni in tempi di crisiMiami, Gennaio 2013. T-shirt e bermuda per i ragazzi, costume da bagno e copricostume per le ragazze.
Un sogno. Ecco cosa ho pensato appena arrivata. Il paradiso che tutti sognano. Ragazzi che fanno skate, ragazze che sfrecciano sui rollerblade, venditori di cocco, sole mare e abbronzatura tutto l'anno.
Già innamorata di New York e Orlando, sono rimasta ancor più ammaliata da questa metropoli della Florida, la terra del sole. Ho iniziato a fantasticare sul cambiar vita in modo radicale, fuggire dall'incertezza dell'Italia e ricominciare tutto in America. Il sogno americano - American Dream - iniziava già a prender forma nella mia mente.
La gente del posto sempre sorridente, il color Tiffany verde acqua in ogni angolo (persino in autostrada) a rallegrare e infondere speranza negli animi. Persino commercianti e camerieri italiani sprizzavano gioia da tutti i pori mentre servivano un caffè americano con pancake e discutevano con noi sulla tragica situazione italiana. "Qui si sta benissimo. Ho girato il mondo col mio lavoro, e questo è davvero un bel posto per vivere. Certo, gli affitti non sono economici, ma non si guadagna il misero millino come in Italia" - ecco cosa ci dicevano. Mediante quei discorsi pian piano affondavano nella mia mente le radici di un cambiamento.
Ricordo ancora le parole del ragazzo che ci guidò nel sightseeing a New York: "Pensate che il peggio sia passato? Da voi in Italia deve ancora arrivare la crisi."
E sbam! Torno in Italia e qual è la prima notizia del tg? Lo scandalo di Monte dei Paschi. Torno in Italia e ovunque c'è tensione: in fila alla posta, in banca, in televisione, al supermercato..
Invece a Miami c'era una tale spensieratezza...
Che dire delle decine di coppie di over60s in giro per l'America a bordo di un'Harley Davidson, anziché ammuffire nelle piazze del paese giocando a briscola e rimpiangendo la giovinezza perduta?
Non voglio generalizzare, ma sembra proprio che in America ci sia un modo diverso di vivere la vita, maggiore coraggio e soprattutto maggiore meritocrazia, quella che manca in Italia.
E allora che fare? Fuggire via dall'Italia, un Paese che oramai non offre più nulla ai giovani? Andare a vivere fuori, sbarcare il lunario spesso accontentandosi di servire ai tavoli o di porgere menu ai turisti, vivere dall'esterno la nostra precarietà mediante un telegiornale inglese o americano i cui giornalisti fanno a pezzi l'immagine del nostro Paese. Sopportare le ingiurie di inglesi, francesi, tedeschi (un pò tutti ormai) concerni la situazione italiana, e magari rispondere con aria sprezzante: "Io ora ne sono fuori". Questa è la soluzione? Fuggire e lasciare che l'Italia divenga un Paese per vecchi?
Bene, prima di trarre le mie personalissime conclusioni, è bene parlare dell'altra parte della medaglia: anche l'America ha i suoi scheletri nell'armadio. Tu vuè fà l'americano - bene - ma chi è l'americano/a di oggi?
L'americano/a in carriera è quella persona che nei film vediamo correre con un latte macchiato in mano, perché non ha tempo di gustarlo seduto al bar. Lo farà per strada, in metro, in auto o direttamente in ufficio. Coloro che affollano gli Starbucks sono soprattutto i turisti, che occupano per tre quarti d'ora i tavoli concedendosi una pausa ristoratrice. Mentre da noi i bar hanno sempre tavolini e sedie in abbondanza, in America spesso i tavoli non ci sono, e agli americani va bene così, perché tanto non li utilizzano.
Le donne sono sempre a lavoro e spesso non amano comunque cucinare, indi ci si rifugia nel junk food - cibo spazzatura -aumentando il tasso già alto di obesità.
Il traffico intasa le grandi metropoli e vengono meno i valori della vita. Al primo posto c'è la carriera, poi la carriera e poi ancora la carriera. Anche le donne pensano alla scalata al potere e non alla famiglia. Un pò come avviene in Italia, ma in America il passo dal fidanzamento al matrimonio è breve, ed è altrettanto breve il passo dal matrimonio al divorzio. Breve ed economico, tanto che il prezzo del divorzio viene anche pubblicizzato su riviste e cartelloni. E ovviamente se è facile il divorzio, è semplice anche risposarsi, ragion per cui ci sono donne che a trent'anni sono già al terzo matrimonio. Spesso ci si lascia col vecchio marito per sposarsi col miglior offerente. Il matrimonio è quasi una beffa, e anche il fidanzamento è legato al rango sociale, poiché una ragazza al volante di una Mercedes Benz difficilmente cede alle avances di un ragazzo che guida una Wolkswagen. Sì, è dura, ma è proprio così. E quindi non c'è da stupirsi se il matrimonio si riduce ad essere un contratto.
In America è ammesso il porto d'armi e benchè la cosa possa in parte rendere sicuri da ladri e malviventi, d'altra parte spaventa l'uso improprio di una revolver, che nelle mani di un bambino o di un ragazzo esaltato spesso diventa un mezzo di terrore.
L'università, per quanto possa essere ben organizzata, costa cara, e per permettere ai propri figli di studiare molte famiglie devono risparmiare sin dal momento del matrimonio.
E il sistema sanitario è spietato, in quanto le cure mediche costano un patrimonio e dunque sono spesso accessibili solo ai più abbienti.
Molte donne lavorano fino a pochi giorni dal parto per mantenere il lavoro e dopo i primi tre mesi di maternità non possono richiederne di ulteriori.
I ragazzi abbandonano prestissimo la famiglia, e nel bene o nel male, cercano un lavoro sin da subito.
Prestare servizio militare significa onorare lo Stato, anche se ciò dovesse contemplare una missione in Afghanistan.
E' un mondo diverso, ed adattarsi ad esso non è semplice per uno straniero.
E concludo dall'Italia, io che ci sono ancora dentro, io che non voglio più fuggire, ma preferisco cambiare.
Credo in un futuro diverso in cui verrà dato più spazio ai giovani e alla meritocrazia, in cui sparirà questo senso di inquietudine che ci attanaglia da tempo, in cui verranno salvaguardate le bellezze del Belpaese!
Amo viaggiare e fare esperienze fuori, e fino a poco tempo fa credevo fermamente che il mio futuro sarebbe stato altrove, ma non qui. Invece adesso mi ritrovo terribilmente affezionata alla mia terra, alla mia Patria che ha così tanti gioielli da esibire, partendo dal tacco per finire all'apice del nostro stivale. Paesaggi così diversi, ma anche così simili perchè accomunati dall'amore per la nostra nazione.