Liguria: 4 giorni di azzurro e poesia - itinerario
Vai all'articolo: Liguria: 4 giorni di azzurro e poesia - itinerarioLa Liguria è una delle mie regioni italiane preferite.
La adoro per i paesaggi, per la cucina, per la riviera, per i borghi incastonati tra le alte colline e il mare.
Ho appena trascorso quattro indimenticabili giorni di azzurro e poesia nella riviera ligure e, come promesso, torno da voi con un itinerario affinché possiate replicare la nostra esperienza.
Se avete voglia di mare, leggende e borghi colorati, ecco, questo post potrebbe fare per voi.
Il mio itinerario è di quattro giorni, ma potete tranquillamente ridurlo a un weekend o ampliarlo con le tante località interessanti nei dintorni.
Un itinerario di azzurro e poesia.
Sì, di azzurro e poesia. In quattro giorni abbiamo visto l'unione dell'incanto del mare con la poesia dei borghi lungo la costa. Un'unione che ha dato vita a momenti unici, altamente suggestivi.
Giorno 1. Da Genova a Lavagna
Siamo partiti da Genova (io sono arrivata da Bari in aereo) e da qui, muniti delle nostre auto ibride Toyota, siamo partiti alla volta di Lavagna. Il tempo necessario per raggiungere Lavagna - un'ottima base per esplorare parte della costa - è di circa 40 minuti (40 km).
Qui siamo stati ospiti del Blu Hotel, un piccolo e nuovissimo hotel che vi consiglio di cuore perché rappresenta esattamente quello che io cerco quando sono in viaggio. Vi ho trovato la simpatia e la disponibilità dei proprietari, la pulizia e la cura degli ambienti, la sensazione di alloggiare in un posto che sa di casa, di buono. E dulcis in fundo un'ottima colazione con alcuni prodotti tipici della regione.
Giorno 2. Da Lavagna a Recco. Con cena a Moneglia.
Per vivere un luogo bisogna anche gustare i suoi sapori. E per questo motivo ci siamo spinti fino a Recco per provare la sua celebre focaccia.
Prima di pranzo, però ci siamo fermati in una delle numerose spiaggette nascoste lungo il tratto di costa compreso tra Sestri e Portofino.
Per assaggiare la vera focaccia di Recco vi consiglio di fare tappa al ristorante O Vittorio, un'istituzione. Qui siamo stati accolti dalla gentilezza del signor Vittorio, il proprietario, che ci ha raccontato la storia della focaccia e i suoi segreti dopo tanti anni di esperienza nel settore.
Vittorio ci ha raccontato che la focaccia è un piatto storico antichissimo che veniva già preparato in Palestina, ai tempi di Gesù. A Recco l'hanno arricchita col formaggio facendola conoscere nel mondo. Inizialmente la focaccia di Recco veniva preparata solo nel "giorno dei morti" fino a quando i ristoratori locali hanno intuito il potenziale di questo prodotto preparandolo quindi ogni giorno nei propri ristoranti.
Oggi la focaccia di Recco è un prodotto IGP - come dimostrato dal bollino che vedete nella foto in basso.
E adesso vi starete chiedendo com'era la focaccia, giusto? Era divina, davvero divina!
In serata ci siamo spostati a Moneglia per vedere un tratto del red carpet e per una buona cena.
Moneglia vanta un centro storico molto carino e ve la consiglio per una passeggiata sul far della sera. Per la cena abbiamo scelto l'estro del ristorante Da Assirto che propone una cucina principalmente a base di pesce. Il proprietario, un signore molto loquace, definisce il suo locale un ristorante atipico di cucina mediterranea. E come ha fatto con noi, sarà lieto di illustrarvi minuziosamente ogni pietanza.
Giorno 3. Giro in barca tra Portofino, San Fruttuoso e Camogli.
Il terzo giorno per me è stato meraviglioso.
Siamo partiti da Sestri a bordo della nostra barca guidata dal lupo di mare Andrea (www.portofinotaxiboat.it). Abbiamo navigato alla ricerca dei delfini - e ne abbiamo avvistato qualcuno - fino a raggiungere la nostra prima meta: Portofino.
Questa è stata la mia prima volta a Portofino e ho potuto finalmente ammirare l'agglomerato di casette colorate avvolte dal verde rigoglioso.
Ci siamo fermati per qualche scatto e poi siamo ripartiti alla volta di San Fruttuoso.
La meta che più mi ha stupito è indubbiamente San Fruttuoso. Non solo non ero mai stata qui, ma a differenza degli altri posti toccati durante il viaggio non ne avevo mai sentito parlare.
Di conseguenza non appena mi sono ritrovata davanti alle sue acque cristalline e così azzurre da sembrare surreali, ecco, non credevo ai miei occhi.
Indimenticabile lo snorkeling all'ingresso della baia, avvistando il Cristo degli Abissi - una statua situata sott'acqua - nuotando tra banchi di pesci.
Ma la bellezza non finisce qui: mentre ci avvicinavamo alla spiaggia di San Fruttuoso con la barca, sono rimasta folgorata dal colore dell'acqua che via via si faceva più brillante fino a divenire turchese.
La spiaggia è sormontata da un'abbazia le cui origini sono ancora ignote. Secondo una leggenda, l'abbazia fu costruita da Prete Giustino dopo l'apparizione premonitrice dell'angelo che gli rivelò che avrebbe costruito un'abbazia in prossimità di una sorgente d'acqua (e dopo aver sconfitto un feroce drago). Come vedete, la Liguria è ricca di leggende ed è bellissimo farsele raccontare dagli autoctoni, sia dagli anziani che dai più giovani.
Per pranzo ci siamo fermati al ristorante Do Spadin per gustare del pesce letteralmente sospesi sul mare. Il ristorante - che noi abbiamo raggiunto direttamente dal mare, con la barca - si trova a Camogli.
Mangiare qui, circondati dal blu, è un'esperienza favolosa che vi consiglio vivamente sia per la location che per la cucina di pesce squisita.
L'ultima sosta del nostro tour in barca è stata - appunto - Camogli, una località che sognavo di visitare da tantissimo tempo.
Ho scoperto che il suo nome deriva da Cà Mogli (casa delle mogli) perché qui le mogli dei pescatori aspettavano i mariti quando andavano via per la pesca.
Pittoresca e coloratissima, Camogli è una cittadina che porta subito fuori dal tempo, che rievoca le estati passate. L'ho adorata.
Giorno 4. Da La Spezia a Portovenere.
L'ultimo giorno del nostro viaggio siamo partiti da La Spezia per un giro in barca fino a Portovenere.
Da qui abbiamo preso un altro battello per un giro delle isole: proprio in quest'area, infatti, si trova l'arcipelago che comprende Palmaria, Tino e Tinetto.
Dopo i 45 minuti del tour in battello, ci siamo dedicati all'esplorazione della pittoresca Portovenere, un gioiellino compreso nel Golfo dei Poeti.
Ero già stata qui tre anni fa e l'ho ritrovata ancora più bella.
Abbiamo fatto uno spuntino con la focaccia ligure per poi perderci tra i caruggi colorati, camminando col naso all'insù per ammirare le persiane verdi spalancate e le pareti dalle tonalità dell'arancio.
Se da un lato Portovenere si presenta con una palizzata di abitazioni color arcobaleno, nel suo interno vi è la forte presenza di un materiale dal colore completamente diverso: il Portoro, il marmo locale.
Portovenere a parer mio merita una visita di almeno mezza giornata, esplorando i suoi vicoli, il Castello Doria, la Chiesa di San Lorenzo e fermandosi per un po' di relax nelle sue acque.
L'ultima sera abbiamo cenato nel caratteristico centro storico di Sarzana nell'Antica Osteria I Tre Archi - ideale per chi ama la carne.
Prima di rientrare a Bari abbiamo trascorso qualche ora tra i caruggi di Genova, con la promessa di tornare presto.
A chi ha a disposizione più giorni consiglio di ampliare l'itinerario dedicando un'intera giornata a Genova, passando anche per Lerici - l'estremità del Golfo dei Poeti opposta a Portovenere - e le Cinque Terre.
Ma sono sicura che qualunque tappa scegliate per il vostro itinerario saprà stupirvi.
Perché la Liguria è davvero uno spettacolo.
Vi lascio le pillole video realizzate dal nostro videomaker Ned durante il viaggio:
- Day 1
- Lavagna
- In barca (San Futtuoso e dintorni)
E vi lascio la mappa con l'itinerario completo di tutte le tappe in modo che possiate rendervi conto delle distanze e della posizione di ogni meta dell'itinerario.
#gyle #lamialiguria