Cosa mangiare nel Gargano: la bontà genuina del nord pugliese
Vai all'articolo: Cosa mangiare nel Gargano: la bontà genuina del nord pugliese _Gargano._Una terra che si preserva ancora selvaggia._Una terra dai colori brillanti._Dove il verde rigoglioso dei boschi della macchia mediterranea si mescola all'azzurro. L'azzurro su cui sono sospesi i trabucchi, una delle macchine più longeve ancora esistenti nonché uno dei simboli indiscussi del Gargano.__Credo che il Gargano sia la dimostrazione che la bellezza spesso risiede nella semplicità._Una (buona) semplicità che si ritrova anche a tavola, grazie ad una cucina caratterizzata da ingredienti poveri ma ricchi. Ricchi di sapore._Ricordo le mie prime volte nel Gargano, quando sono rimasta folgorata dalle pietanze che mi sono state offerte, dal tripudio di sapori da gustare non solo tra le mura dei ristoranti, ma anche avvolti dalla natura: vista mare - magari al tramonto su un trabucco - o nella Foresta Umbra, con un picnic al fresco.
In questo post proverò a descrivervi la bontà genuina del nord pugliese presentandovi una serie di specialità che rappresentano questa zona._Ecco cosa mangiare nel Gargano:
Manfredonia_Per chi parte da Bari, Manfredonia è la prima località che si incontra entrando nel territorio garganico e difatti è conosciuta come "la porta del Gargano". Tra i tanti motivi per visitarla ne annovero tre: la Basilica di Siponto (un'opera contemporanea e sbalorditiva che, mediante una serie di reti e un gioco ottico, riproduce una chiesa romanica del XII secolo), il Carnevale di Manfredonia e la farrata. Quest'ultima è una specialità gastronomica della città, tipica del periodo di Carnevale ma reperibile tutto l'anno. Molto nutriente, è un rustico dalla forma tondeggiante ripieno di ricotta di pecora, maggiorana e farro o grano.
_Monte Sant'Angelo_Conosciuta soprattutto per il sito religioso dedicato a San Michele Arcangelo (nonché Patrimonio UNESCO), Monte Sant'Angelo andrebbe visitata anche per il suo centro storico caratteristico. Un centro storico fatto di saliscendi, bucato profumato a vista, un agglomerato di casette bianche capace di rasserenare l'anima._E rasserena l'anima anche il profumo del pane caldo di cui è intrisa l'aria tra i vicoli della cittadina. Si tratta del pane di Monte Sant'Angelo: enormi ruote di pane conosciute non solo per la loro genuinità ma anche perché si mantengono buone per giorni e giorni._Un'altra specialità da non perdere - che si ritrova in tutto il Gargano - è il caciocavallo podolico, prodotto con latte di vacca podolica.
_Vieste e Peschici_Estremamente diverse ma accomunate da un centro storico dal bianco immacolato che si affaccia sul mare, queste due località sono imperdibili per chi visita il Gargano. Insieme ai tradizionali piatti garganici, sulle tavole di Peschici e Vieste domina il pescato, in tutte le sue declinazioni.
_Vico del Gargano_Annoverata tra i borghi più belli d'Italia e soprannominata "il paese dell'amore", questa cittadina vanta un centro storico delizioso, da esplorare in lentezza e magari addentando una paposcia, la ciabatta farcita conosciuta come la specialità di Vico. Si tratta di un panino dalla forma allungata, uno street food perfetto per chi è alla ricerca di un pasto genuino ed economico.
_Carpino_Situato tra il lago di Varano e la Foresta Umbra, Carpino è famosa per essere la patria del folk e della musica popolare del meridione._Ogni anno, nei primi giorni di agosto, la città ospita il Carpino Folk Festival, festival giunto alla XXII edizione._Quest'anno il festival avrà luogo dal 5 al 10 agosto e, tra i tanti artisti, ospiterà grandi nomi nazionali e internazionali tra cui Vinicio Capossela e Alpha Blondy._Anche se a distanza, seguirò questo evento raccontato da Roberta e Ezio con #WeShowPuglia, in collaborazione con Viaggiare in Puglia, agenzia del turismo pugliese._E oltre alla musica, Carpino presenta una cucina ricca di sapori unici e tradizionali._Il primo piatto che va annoverato sono le fave di carpino, presidio slow food dalle caratteristiche uniche e dalla produzione quantitativamente modesta. Si differenziano dalle normali fave per le caratteristiche pedoclimatiche e per l'antichissima tecnica di coltivazione. Si mangiano cotte accompagnate da cicoria, cipolla e olio e origano._Carpino era un paese a prevalenza di attività pastorali. Va da sé che tutt'oggi resta un residuo di tale attività e tra i presidi slow food locali vi è il formaggio di capra. Un altro piatto da provare è l'acquasal (pane all'acqua e sale), pane bagnato condito con pomodori, cipolla, rucola e altro._Un'altra specialità garganica preparata col pane è il pancotto, che prevede la cottura dei tozzi di pane indurito con erbe, verdure miste, patate, aglio e cipolle.
Come vedete, la cucina del Gargano - come un po' tutta la cucina pugliese - è molto povera, frugale. E al tempo stesso estremamente nutriente e genuina._Una gastronomia che rispecchia la semplicità garganica, la sua bellezza sfacciata che non necessita di ornamenti o artefici.
Per il racconto del territorio del Gargano, della gastronomia e del Carpino Folk Festival non ci resta che seguire gli hashtag #WeShowPuglia, #WeAreinPuglia e #PugliaEvents e gli account ufficiali Facebook e Instagram di WeAreinPuglia e PugliaEvents.