_Avevo in mente un post diverso per oggi._Un post informativo sulla Thailandia, un post che forse avrebbe aiutato molti di voi a decidere quali tappe inserire nell'itinerario. Continuano ad arrivarmi tantissime mail sulla Thailandia (pensate, quasi quante me ne arrivano per la Puglia) e non sempre riesco a rispondere a tutti - perdonatemi!_In questo periodo, quindi, cercherò di rispondere alle vostre domande con i miei post.
_In questo articolo, però, non troverete nessuna informazione circa l'organizzazione del viaggio, bensì una sorta di flusso di coscienza che potrebbe esservi d'aiuto per prepararvi al viaggio o - più probabilmente - potrebbe confondervi fino alla nausea, come succedeva alla sottoscritta quando leggeva i flussi di coscienza di Virginia Woolf al liceo.
Comunque.
Ho scritto un solo post sulla Thailandia da quando sono tornata dall'Asia. Un solo post in quasi due mesi._Lo so, vi avevo detto che avrei avuto bisogno di sviscerare tutto con parsimonia, ma adesso non sono più convinta che sia solo dovuto a questo.
Il fatto è che il ritorno in Thailandia mi ha confuso, mi ha sommerso di dubbi, di quesiti. Quesiti a cui, fino a pochi giorni fa, sono riuscita a dare risposte offuscate, mentre adesso iniziano a prendere forma, si fanno nitide.
L'idea che mi ero fatta della Thailandia ve l'ho raccontata in un vecchio post - uno dei miei post preferiti, tra l'altro.  Parlavo di una Thailandia mistica, spirituale, autentica, da vivere a piedi nudi e a cuore scalzo._Tornare nella terra del sorriso mi ha permesso di rimuovere i paraocchi che l'entusiasmo del nuovo inevitabilmente comporta e vedere tutto con maggiore lucidità.
Sì, la spiritualità esiste e si sente, ma c'è anche la speculazione._E i monaci nelle loro vesti arancioni sono splendidi, ma quando entri in un tempio e li sorprendi mentre scorrono la bacheca di Facebook con interesse ai piedi del Buddha, beh, inizi a comprendere che quel mondo a dieci ore da casa non è poi così lontano dal tuo._Soprattutto se quegli stessi monaci dopo due secondi - forse inondati dai sensi di colpa - nascondono velocemente lo smartphone e ti invitano a sederti davanti a loro per ricevere la benedizione. A cui seguirà l'offerta.
Ma il sorriso c'è sempre, quello non manca mai.

_Tornando in Thailandia ho riassaporato le sue luci, accostandovi le ombre._Perché due anni fa non mi ero resa conto che corresse così veloce. Al punto da diventare a tratti occidentale, al punto da diventare - sotto alcuni punti di vista - persino più emancipata del nostro Paese. Sì._Ed è inevitabile che ci sia questo progresso._Non si può cristallizzare una terra con tutta la sua popolazione dicendo loro "Ti vogliamo autentica come una volta". Sarebbe folle - e non certo autentico._Come è inevitabile che un Paese così bello faccia leva sul turismo, ma - ahimè - non è giusto sfruttare il territorio spremendolo fino all'osso. _La Thailandia è questa. Meraviglie e contraddizioni.
E a volte la ami, altre volte ti fa incazzare._Soprattutto quando la senti tua, quando hai imparato ad amarla così tanto che stai provando a fare qualcosa, a tenderle una mano, seppur minuscola. _Così tanto che stai già pensando a tornare. Per la terza volta.

Buon viaggio a tutti coloro che sono in partenza per la terra del sorriso._Scavate nel cuore della gente, ringraziate sempre (kop kun ka), vivete la Thailandia con le sue persone._Non fissatevi sui difetti (ammesso che ve ne siano), ma assaporatene i pregi._E vi conquisterà.