Vi avevo detto che quest'anno avrei fatto di tutto per tornare in Sardegna. E così è stato.

Grazie a Gal Ogliastra ho avuto l'opportunità di approfondire la conoscenza di questa regione e in particolare dell'Ogliastra, l'area più selvaggia, quella che molti considerano la più bella e incontaminata dell'isola.

E l'ho fatto di nuovo. Ho nuotato di nuovo nel paradisiaco mare della Sardegna.

Ricordo ancora tutti i commenti sulla mia pagina facebook quando ho annunciato la partenza. Tutti mi hanno scritto che la Sardegna è un paradiso, tutti mi hanno scritto che le acque del suo mare sono ineguagliabili. Persino un amico salentino - nonostante la nostra costa meravigliosa - mi ha confessato di non aver mai visto un mare più bello di quello sardo.

E devo ammetterlo anche io.

Non ho ancora visto acque più cristalline, più limpide e incredibili di quelle del mare della Sardegna.

E anche per questo sono fermamente convinta che spararsi otto ore di volo solo ed esclusivamente per immergersi in un mare mozzafiato ha poco senso quando abbiamo una simile meraviglia a un'ora da casa.

Sarà per questo che tutti coloro che scelgono la Sardegna per le proprie vacanze ne parlano con il cuore che scalpita e i lucciconi agli occhi.

E per dimostrarvelo vi porto a scoprire meglio questa regione. Partendo dal mare.

Perché molti considerano l'Ogliastra la subregione più bella dell'isola?

Per la sua conformazione territoriale che la rende un'isola nell'isola, dove il mare sembra essere custodito dalle montagne.

E proprio per tale conformazione del territorio raggiungere questa zona non è proprio semplicissimo. La soluzione ideale sarebbe prendere un volo per Cagliari e da lì noleggiare un'auto fino a raggiungere la zona di Baunei, sul versante orientale della Sardegna, caratterizzata da scenari unici e da un paesaggio ancora incontaminato dominato da montagne calcaree e accarezzato dal mare.

Ben 40 chilometri di costa caratterizzata da sabbia candida e dalla presenza di calette meravigliose, molte di queste accessibili sia dal mare che via terra (con faticosi percorsi di trekking).

Se avete voglia di visitare più spiagge e cale in un solo giorno - o se volete semplicemente rilassarvi - vi consiglio di concedervi un'intera giornata in barca per esplorare la costa di Baunei.

Proverete quella strana sensazione data dal cambiamento repentino dell'acqua. prima blu intenso e poi turchese, fino a diventare azzurra. Vi stupirete davanti all'imponenza delle rocce che sporgono sul mare, in particolare dinanzi al faraglione che sovrasta la splendida Cala Goloritzé, forse la più conosciuta della zona.

Dopo Cala Goloritzé abbiamo raggiunto Cala Biriola, dove ci siamo concessi una sosta a mollo nelle sue acque dalla bellezza inverosimile.

Non so dire con precisione quale sia per me la caletta più bella, ma di certo Cala Biriola, assieme a Cala Mariolu, è una delle mie preferite.

E poi Cala dei Gabbiani. L'ultima cala che abbiamo esplorato e da cui ho fatto fatica ad allontanarmi.

Come si fa a salutare un angolo di paradiso come questo? Come si fa a dirgli "Prometto che ci vediamo l'anno prossimo"?

Dura, è dura davvero.

Quello che non molti sanno - e io stessa ignoravo - è che Baunei fa gola anche agli appassionati di speleologia. Sì, per la sua conformazione carsica nei secoli si sono venute a formare delle grotte meravigliose, tra cui la Grotta del Fico, col suo ingresso a 7 metri dal livello del mare - e quindi raggiungibile solo con la barca.

Un nome molto originale, soprattutto tenendo conto del fatto che la maggior parte dei nomi dei luoghi in Sardegna non sono in lingua italiana. Pare che in questo caso il nome della grotta sia dovuto all'originaria presenza di una pianta di fico all'ingresso.

Vi consiglio di visitare questo posto perché l'idea di una grotta circondata e accessibile solo dal mare è davvero suggestiva. Camminando al suo interno tra stalattiti e stalagmiti si percepisce il peso dei millenni, il lento scorrere del tempo che dà vita a un solo centimetro di concrezione ogni cento anni.

Una consapevolezza che fa riflettere e mette tutto in discussione.

Ci fa realizzare che nel corso della nostra esistenza - che ci appare così lunga e a tratti monotona - non si forma neppure un centimetro di stalattite.

Incredibile.

Sono cose che ci insegnano a scuola, ma con gli anni tendiamo a dimenticarle, a dare tutto per scontato.