Cambiare strada: il rischio di dare forma ai propri sogni
Vai all'articolo: Cambiare strada: il rischio di dare forma ai propri sogniNei giorni scorsi sono stata travolta da un tram: impegni improvvisi mi hanno costretto ad essere meno presente sui social e a curare un po' meno il blog.
E a volte questo fa bene.
Ho avuto modo di pensare, di riflettere sul mio percorso in questi due anni e di confrontarmi con altre persone.
Ho passato giorni a rovistare fra cassetti pieni di polvere e foglietti ingialliti usurati dal tempo. Avrei dovuto riordinare la casa e imballare ogni singolo oggetto.
E in realtà questi grandi lavori sono serviti a me stessa.
Mi hanno aiutato a far luce sulle mie scelte, a scartare e impacchettare i ricordi, a riordinare le idee.
Disconnettermi dal superfluo per scavare dentro di me, dentro il mio cuore, dentro la mia anima.
Ho ritrovato il mio camice bianco, la tesi di laurea sulla gonartrosi, e dispense di neurologia e anatomia che mi terrorizzavano ai tempi dell'università.
Ho ritrovato brandelli della mia vita in cui non mi identifico più. Anzi, mi sembrano lontani anni luce dalla persona che sono adesso.
E poi in un cassetto ho ritrovato un cartoncino di cui ignoravo l'esistenza. "Ciao sono Manuela, ho otto anni e mezzo e mi piace scrivere. Da grande vorrei scrivere e girare il mondo."
Vi sembrerà assurdo, ma mentre leggevo avevo le lacrime agli occhi.
Perché - adesso - mi sembra assurdo identificarmi con quello che sognavo a otto anni e mezzo anziché con quello che è stato il mio percorso di studi.
In quel cartoncino ho ritrovato quella fiamma che adesso arde dentro me. La proiezione di quello che ho sempre desiderato.
È come se dopo anni le parte più autentica di me si sia ricongiunta al mio corpo.
Come se qualcuno mi abbia finalmente restituito quel filo che avevo silenziosamente perduto.
Perché vi racconto questo?
Non è tanto facile aprirsi completamente, ma a volte raccontare la propria storia è strettamente necessario.
Tutti da piccoli abbiamo avuto dei sogni, quelli che definisco i sogni innati, i sogni più sinceri.
Ma quanti di noi hanno continuato a coltivare quei sogni?
E quanti hanno accantonato le proprie passioni per intraprendere altre strade?
Io ho intrapreso un percorso che non assecondava né stimolava le mie passioni. E mi sono illusa che fosse la scelta giusta.
Ma non è stato così.
Le passioni sono una meravigliosa condanna.
Prima o poi ritornano, mica te ne liberi dall'oggi al domani!
E così, come ho scritto nella sezione "about me", un bel giorno ho ricominciato a scrivere, a dare libero sfogo alle parole.
Ho trovato il mio equilibrio viaggiando e ho fatto i conti con la paura di cambiare - di cui vi ho parlato in questo post.
Questo è il rischio di dar forma ai propri sogni. La paura di cambiare, di cadere, di fallire, di sbagliare.
Ma ne vale la pena quando il premio in ballo ha il valore della tua felicità.
C'è una frase di Milton Berle che adoro:
"If opportunity doesn't knock, build a door"
Ecco, io la penso proprio così.
Se l'opportunità non bussa, costruisci una porta.
Dobbiamo darci un valore anziché vivere per inerzia, anziché assecondare il volere altrui, anziché seguire strade più semplici ma non adatte a noi, anziché perder tempo a guardare gli altri e voler essere al loro posto. Continuando a vivere in balia degli eventi e senza alcuna gratificazione.
Il mondo sarebbe un posto migliore se tutti potessero affermare sinceramente "Amo quello che faccio". Se tutti provassero ad amare quello che fanno, o meglio, a fare quello che amano.
Conosco gente che si è rassegnata al proprio destino, come se il destino fosse una scusa per accantonare i sogni e il coraggio.
Ma ci sono anche persone che hanno stravolto la propria vita per costruire un futuro di felicità. Persone che hanno capovolto il loro destino.
Cambiare strada per dar forma ai propri sogni. Io sono per questo.
Andare controcorrente per essere felici.
Con un pizzico di paura, certo, perché sono cambiamenti solo se spaventano.
E così una frase scritta su un cartoncino a otto anni e mezzo mi ha portato a scrivere questo post.
Chi l'avrebbe mai detto.
In fondo non sono cambiata così tanto :)