Un compleanno, due desideri
Vai all'articolo: Un compleanno, due desideriCi ho pensato circa quaranta volte, con la solita indecisione cronica che mi caratterizza.
Come lo chiamo questo post?
Avanti un altro. NO.
Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia! NO.
Un compleanno, due desideri. Semplice.
Sì, oggi festeggio il mio compleanno.
E io amo i compleanni perché - per una volta - legittimano ogni forma di egocentrismo, ci fanno sentire speciali per un giorno, al centro dell'attenzione con la caterva di auguri pseudosinceri che bombardano il telefono e la bacheca di facebook.
Amo i compleanni perché l'avanzare dell'età ancora non mi spaventa... sono ancora in quella fase che mi permette di dire "sto crescendo". Sono ancora in quella fase in cui non corro il rischio di conciarmi in maniera ridicola per sembrare più giovane (e spero di non arrivarci mai), ma ho il problema opposto.
Negli ultimi due anni mi sono ritrovata spesso a fare i conti con la mia età.
Mi sono sentita spesso dire "Ma davvero sei così giovane?", "E tu a quest'età hai fatto questa esperienza?", "Ma dai.. io ti facevo più grande".
Qualche volta ho dovuto persino incassare un "No, sei troppo piccola per fare questo" - pronunciato dalle stesse persone che mi hanno cercato di loro spontanea volontà, magari ritenendomi competente per fare qualcosa. Ma a quanto pare se si è troppo giovani non si risulta credibili.
Ma è davvero così? L'essere giovani può essere vissuto come un cruccio?
Un anno in più significa maggiore responsabilità, significa essere investiti da un bonus di saggezza?
No, io non credo che queste siano qualità che si possano acquisire con gli anni, ma si acquisiscono con l'esperienza. O sono addirittura innate.
L'età anagrafica non corrisponde all'età mentale. E questo dovremmo ficcarcelo bene in testa.
Forse vittime di un Paese che sembra essere destinato sempre più alla tutela delle vecchie generazioni che al coltivare nuove idee, beh, stiamo finendo per cascarci in pieno.
Stiamo finendo per credere davvero che bisogna crescere prima di buttarsi a capofitto in qualcosa, che se si è giovani è giusto aspettare... fino a quando ci diranno "Eh, ma sei troppo vecchio".
Lo so, non è proprio il post che vi aspettavate per il mio compleanno.
C'è quel pizzico di cinismo che stona e non è da me. Almeno non su questi schermi.
Vi avevo promesso che su questo blog avreste trovato solo cose belle. E mantengo le promesse.
Perché, nonostante tutto, io credo nei giovani.
Credo nelle nuove idee.
Credo che dovremmo uscire dal luogo comune della gioventù irresponsabile che si adagia nell'ozio.
Perché i giovani sanno rischiare, hanno l'energia per realizzare qualcosa di nuovo.
Che si sappia che noi giovani abbiamo dei sogni e ce li teniamo stretti.
Che il valore di una persona non si misura in base all'età.
Esprimo il primo desiderio per il mio compleanno.
Che si inizi a credere nel valore di noi giovani.
E voglio partire proprio da me. Iniziando a darmi un valore.
In questi anni ho preso batoste, ho fatto i miei errori.
Ho seguito strade che non facevano per me, ho sterzato per intraprenderne altre.
Sono caduta, mi sono rialzata. Con nuove consapevolezze.
E sicuramente cadrò ancora. Infinite volte.
Ho viaggiato e continuo a farlo. E questa per me è la più grande fonte di crescita.
Dovrei essere soddisfatta. Forse lo sono, ma mai abbastanza.
Un'insoddisfazione latente mi ricorda continuamente che potrei fare di più.
Un difetto che non mi consente mai di rilassarmi per bere sorsi di felicità.
Il mio secondo desiderio: imparare a godermi gli attimi di felicità.
Senza pensare troppo al poi.
E comincio da oggi :)