Autunno, tempo di decidere e recidere
Vai all'articolo: Autunno, tempo di decidere e recidereL'autunno non mi piaceva mica tanto fino a qualche tempo fa.
Mi sembrava una stagione troppo nostalgica per la caduta delle foglie, per gli alberi che iniziano a diventare spogli, per le giornate che si accorciano e il sole che pian piano viene spodestato dal buio pesto. Sempre troppo presto.
Eppure ultimamente l'autunno comincia ad affascinarmi.
Perché quelle foglie che lentamente cadono verranno poi sostituite da altre giovani, fresche e vigorose.
Perché quando i rami diventano secchi occorre reciderli per farne crescere di nuovi - e buoni.
E questo non può che essere un gran bene.
Esattamente come nella vita.
Frenare le parole con una foglia non basta.
A volte ci vorrebbero decine di palpebre sul cuore e sulla mente.
Per frenare - anche solo momentaneamente - lo scorrere delle emozioni e il fluire dei pensieri quando il mondo che ci circonda non "funziona" come vorremmo.
C'è gente che lavora tanto per un clima sereno, per il cosiddetto quieto vivere, ma non è detto che questo impegno sempre funzioni.
Io, onestamente, ci lavoro tanto.
Sia nella vita online che in quella offline.
Cerco di prendermi cura del mio orticello senza badare troppo a quello che fanno gli altri.
Non mi interessa se l'erba del vicino è davvero più verde perché voglio concentrarmi su me stessa, sono impegnata a lavorare sul mio orticello (magari dal verde più sbiadito, ma mio).
E - oltretutto - se l'erba del vicino è più verde, sai che ti dico?
Ben venga. A ognuno i propri meriti, ammetterlo non fa mai male.
Vorrei vivere così.
Di lealtà, relazioni genuine e vibrazioni positive.
Di gente capace di seminare qualcosa di buono, qualcosa che possa arricchirmi.
E non cattiveria gratuita e peraltro inutile e controproducente.
E' per questo che vorrei delle palpebre sul cuore per non fargli avvertire le energie negative che la discordia regala con eccessiva parsimonia.
Ma - ahimè - il mio cuore è fin troppo sensibile, è una spugna e non dispone di palpebre.
Capta, sente, sente troppo. E incassa.
Questo - l'ho capito forse un po' tardi - non vuol dire però dover rinunciare alle vibrazioni positive.
Bisogna fare come gli alberi in autunno.
Liberarsi dalle foglie secche, tanto ci penserà il tempo a spazzarle via.
Sono io ad avere in mano la mia vita, sono io a decidere, sono io a recidere.
Per tornare ad essere più forte.
L'autunno è rinascita.
Perché tanto lo so, i germogli porteranno solo cose belle.
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