Per quanto ami tutta la Puglia, per quanto adori la mia città (Bari) e l'altra mia terra d'origine (il Salento), nessuno di questi luoghi può riprodurre l'atmosfera rilassata e l'intimità che si respirano in Valle d'Itria.

Non sono l'unica a credere che la Valle d'Itria sia una terra di magia. 

E non parlo di streghe o incantesimi. Mi riferisco alla piacevole sensazione di essere fuori dal mondo mentre al tempo stesso ci si ricongiunge con esso.

Mentre la vista viene nutrita dal bianco onnipresente che, assieme al verde della natura circostante, contribuisce a dar sollievo all'anima.

In Valle d'Itria non ci si sente in Puglia e neppure tanto in Italia. Sembra di essere semplicemente altrove.

In un luogo senza una precisa collocazione.

In un luogo che emana pace, tranquillità, purezza.

 L'unicità dei trulli e delle antiche abitazioni rustiche fa sì che il paesaggio sia impregnato di fascino e suggestione, pur essendo semplice e genuino.

Niente ricami, niente eccessi. In Valle d'Itria regna l'essenziale.

Provate a passeggiare in campagna, a riposare all'ombra di un trullo isolato e immerso nella natura.

Una situazione idilliaca - e un tantino bucolica - che trasmette infinito benessere. Non avrete bisogno d'altro.

Il borgo più famoso della Valle d'Itria è senza ombra di dubbio Alberobello. Io però, da un anno a questa parte, mi sono lasciata lentamente sedurre da due borghi vicini, più intimi ma egualmente caratteristici: Locorotondo e Cisternino.

Con queste immagini spero di trasmettervi almeno un po' quell'atmosfera di serenità che si avverte passeggiando tra i vicoli - popolati, ma mai troppo affollati - del centro storico.

Ad ora il turismo in queste località è molto attivo, ma mai esagerato e prepotente. Questo permette quindi di non deturpare la rarità dello scenario e di godere appieno degli effetti terapeutici che indubbiamente questi borghi regalano.

La Valle d'Itria è una terapia per lo spirito. 

[Non è un caso se abbiamo scelto di trascorrere proprio qui il Ferragosto. Lontano dalle folle e dagli schiamazzi]

Locorotondo

Locorotondo per me significa tre cose: bianco, fiori e cummerse (ne avevo già parlato qui).

Cosa sono le cummerse? Sono i tetti delle case del centro storico, quei tetti spioventi troppo carucci che ricordano le abitazioni del nord Europa.

Piantine e fiori sono ovunque e rendono tutto più grazioso. Pare che gli abitanti di Locorotondo abbiano molto a cuore le piante ornamentali, tanto da indire ogni anno un concorso per eleggere il balcone in fiore più bello.

Cisternino

Probabilmente ricorderete che tempo fa, quando si vociferava qualcosa sulla fine del mondo, si pensava che Cisternino sarebbe stato il luogo privilegiato che, assieme ai suoi abitanti e visitatori, sarebbe sopravvissuto.

Va bene, non si è avverato nulla di tutto ciò, ma pare che Cisternino sia realmente un borgo carico di energie e proprietà mistiche.

Difatti proprio qui è nato il primo ashram in Occidente. In questa terra fertile e fonte d'ispirazione.

Devo ringraziare la mia amica Benedetta, la mia guida fedele, che mi ha fatto scoprire meglio il suo bel paesello ricco di fascino e storia.

Se di Locorotondo adoro balconi in fiore e cummerse, di Cisternino adoro gli archi che danno accesso ai vari rioni del borgo. Soprattutto quello col caminetto.

La Valle d'Itria è legata al passato, ma proiettata al futuro. E' per questo che vorrei avere una casetta da queste parti (mi andrebbe bene anche un trulletto, eh): questa terra propone festival e locali fighissimi.

A Locorotondo merita una visita il Locus Festival che allieta e movimenta le serate estive grazie ai suoi ospiti di fama internazionale.

E non dimenticate il Docks 101, un locale accogliente, un luogo di incontro e convivialità con un panorama mozzafiato.

A Cisternino invece potreste sorseggiare un drink al "110 cavalli mozzarella bar" - un nome, una garanzia - e, se non amate le bombette di carne (difficile, lo so, ma capisco anche vegani e vegeteriani) potreste provare un ottimo pasto alternativo nel centro storico da "Mezzofanti" oppure in periferia, nell'agriturismo "Il Portico", immerso tra trulli e natura.

C'è l'imbarazzo della scelta!