Non è mai troppo tardi per essere bambini
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Ho riletto Il Piccolo Principe._Per la quarta volta. O forse la quinta.
Magari qualcuno penserà che mi sono data alla lettura d'infanzia e dedurrà che anziché crescere io stia compiendo passi a ritroso - cosa che non sarebbe poi così malvagia... quanto mi piacerebbe ritrovare l'ingenuità dei bambini!_Ma non è così.
Il fatto è che Il Piccolo Principe non è uno di quei libri che, una volta letto, finisce nel dimenticatoio. Non è uno di quei libri che riponi su una mensola e non riapri più._Arriva il momento in cui hai una voglia improvvisa di riprendere quel libriccino sottile, spolverarne dolcemente la copertina e poi perderti tra le sue pagine che il tempo ha lentamente ingiallito. _Il Piccolo Principe è una reliquia.
Qualche giorno fa ero in spiaggia e parlavo di libri con un'amica - sempre lei, quella biondona di Metti due amiche a New York. Passando dal fantasy ai romanzi classici, abbiamo finito per parlare di questo libretto quasi invisibile._"Perché ogni lettura del Piccolo Principe regala qualcosa in più. Ogni volta, in base all'età e allo stato d'animo, cambia la chiave di lettura."_Entrambe siamo d'accordo su questo.
Così, una volta tornata a casa, ho spolverato la copertina e ho iniziato a leggere.
Ma questo post non è letterario, né una recensione del libro - oltretutto, diciamocelo, non ha mica bisogno di recensioni!
Il Piccolo Principe è un po' un metro di giudizio: un modo per valutare me stessa e i cambiamenti che inconsciamente mi hanno travolto negli anni._Mi sono accorta che tempo fa davo tantissima importanza alla parte finale del libro, quella in cui il Piccolo Principe si chiede cosa significhi addomesticare._E allora la volpe risponde:
"E' una cosa molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami._Se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro._Tu sarai per me unico al mondo ed io sarò per te unica al mondo."
Adoro queste parole e forse sono talmente impresse nel mio modo d'essere che stavolta sono stata colpita da qualcos'altro. _Credo di avere capito quanto sia importante addomesticare qualcuno e creare un legame indissolubile, ma - mi chiedo - sono consapevole che col tempo l'ingenuità e la curiosità si logorano?_Sono consapevole che la vita non è fatta di numeri, anche se ci ostiniamo a dare un valore numerico ad ogni cosa?_Sono consapevole dell'effetto deleterio della fretta?_Sono consapevole del fatto che essere persone serie non significa dimenticare il potere dell'immaginazione?
Un bambino non ha nulla da temere. Per i bambini ogni scoperta significa felicità, ogni scoperta è un traguardo._Un adulto non si accontenta. Un adulto si affanna nella ricerca e poi finisce per dimenticare quello che sta cercando. Magari avendo tutto a portata di mano.
E allora Il Piccolo Principe mi aiuta a lavorare continuamente su me stessa. _Mi aiuta a credere nel potere dell'immaginazione e nella bellezza delle piccole cose, quelle che non hanno bisogno di numeri per essere classificate._Un esempio autentico di umanità che mi aiuta a credere che si può conservare l'innocenza e l'entusiasmo di un bambino anche nella società adulta. Difficile, ma non impossibile.
E anche se molte frasi del libro sono ormai diventate dei clichè, non posso smettere di apprezzarle.
"Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore".
Anche se lo dimentichiamo spesso.
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