Perchè non andare (solo) a Koh Samui
Vai all'articolo: Perchè non andare (solo) a Koh SamuiUn titolo provocatorio, lo so.
Prima che possiate pensare che Koh Samui sia un'isola da depennare per un eventuale tour thailandese, mi spiego meglio.
Per quella che è la mia filosofia di viaggio e di scoperta, non esiste posto che non meriti di esser visto.
E se anche esistesse, Koh Samui non sarebbe uno di questi.
Il compromesso ideale sarebbe andare Koh Samui senza escludere il soggiorno nelle altre isole vicine, ecco.
Sono arrivata a Koh Samui dopo due notti a Koh Tao e altre due a Koh Nang Yuan, due isole che ancora oggi si possono definire incontaminate. Tanta natura selvaggia, spiagge favolose, tramonti mozzafiato, strade sterrate e nemmeno un fast food. L'ideale per chi cerca quei posti da favola che fanno sognare anche da casa.
Molte guide turistiche (cartacee e non) parlano allo stesso modo di Koh Samui, definendola un paradiso terrestre, il luogo migliore per fare snorkeling e staccare la spina.
Non me ne vogliate, ma non è affato così.
Sin dal principio, da appena sono scesa dal traghetto stracolmo di gente, ho avuto la sensazione che l'isola sarebbe stata decisamente affollata.
E guardando il paesaggio dal finestrino, mentre il taxi mi conduceva dal porto all'hotel a Lamai Beach, quella sensazione è diventata una certezza.
Strade affollate, traffico, rinomate catene di fast food, negozietti, ristoranti, cambiavalute, "affitta-una-moto".
E tanti saloni di massaggi (che avevo già visto e provato nelle altre isole, ma senza la dozzina di ragazze dagli abiti succinti che fanno così tanto Thailandia - o almeno quella concezione della Thailandia che è così diffusa qui da noi).
Pensare che prima di arrivare a Koh Samui stavo per convincermi che fossero solo una leggenda metropolitana!
Dopo aver già sperimentato il massaggio thai sia a Koh Tao che a Koh Nang Yuan, ho deciso di provarlo anche qui.
Piccola premessa: il massaggio tradizionale thai non è proprio una goduria. O meglio, lo diventa solo alla fine del massaggio. Si tratta di un massaggio caratterizzato da manovre abbastanza forti e se si ha una soglia del dolore piuttosto bassa potrebbe risultare molto fastidioso, addirittura tremendo.
Nel mio caso il massaggio è stata un'esperienza fantastica e rigenerante, una manna dal cielo.
A Koh Samui è stato molto più difficile scegliere il centro massaggi più "consono" alle mie esigenze. Insomma, di centri massaggi ce ne sono tantissimi, ma mentre a Koh Tao e Nang Yuan tutto è "trasparente" già dall'esterno e le ragazze indossano sempre camici professionali, a Samui gran parte dei saloni di massaggi espongono le loro donne avvenenti come biglietto di visita.
Quando finalmente ho trovato un centro massaggi più professionale, alla fine del trattamento mi sono accorta che anche loro erano provvisti di un "retrobottega". Eheh.
Ma poco male. La donnona (il doppio di me!) che ha camminato sulla mia schiena ha saputo farmi rinascere!
I prezzi dei massaggi (veri e propri) sono sempre molto bassi. Pensate, 300 bath (meno di 8 euro) per un'ora!
Per la sua frenesia, per il traffico, per la varietà di ristoranti e locali, Koh Samui mi è sembrata una piccola Bangkok, ma molto molto più turistica.
Già una quindicina di anni fa in Un altro giro di giostra Terzani parlava di Koh Samui come un'isola snaturata dal turismo. Ci era già stato e la ricordava con la sua foresta tropicale, le cascate d'acqua, il mare color giada e le palme di cocco.
Non oso immaginare cosa direbbe se potesse vederla oggi!
Negli anni son cambiate tantissime cose. Moltissimi chef europei (tra cui molti italiani) hanno scelto proprio Samui per esportare la loro cucina raffinata. Infatti l'isola è piena zeppa di ristoranti di classe in stile europeo.
Mentre a Koh Nang Yuan e Koh Tao la cucina thai è l'unica opzione per i pasti, pare che a Koh Samui la tradizione venga meno e la cucina sia esclusivamente fusion o internazionale.
C'è qualcosa che ho apprezzato di Samui?
Certo che sì! Il giro dell'isola è un'esperienza da fare. Ma non col bus, con la moto!
Affittare una moto non solo è davvero molto conveniente, ma è anche il modo ideale per andare da una parte all'altra dell'isola senza spendere troppo con i taxi (che a Samui hanno tariffe non troppo convenienti).
Alcuni ragazzi americani ed altri italiani che abbiamo incontrato sul posto ci hanno definito pazzi perchè le strade di Samui non sono proprio le più sicure: scarsa illuminazione, molte curve e troppa poca prudenza.
Il numero di incidenti stradali è infatti altissimo e persino una commerciante thailandese con cui abbiamo chiacchierato ci ha messo in guardia sui pericoli della strada.
Il casco è un optional e gli unici che scelgono di indossarlo siamo noi, gli stranieri.
Per non parlare del numero indefinito di persone che possono salire a bordo di un'unica moto. Ho visto intere famiglie (parlo di 4-5 persone, bambini inclusi) sfrecciarmi davanti su un unico veicolo.
Non ci credete? Niente è impossibile su una moto a Samui!
Al di là dei pericoli, la moto è il miglior mezzo per spostarsi, per non dipendere dai taxi e per assporare quel senso di libertà che DEVE essere gustato in viaggio.
I posti più belli sono i luoghi sacri. Poco battuti, perchè a Samui la gente viene soprattutto per divertirsi, specialmente di notte.
Wat Plai Laem, il Buddha dalle 18 braccia è qualcosa di sensazionale. Così come il grande Buddha cinese. Entrambi così grandi e colorati da risultare anche un tantino kitsch. Ma meravigliosi, davvero.
Peccato solo per la sporcizia. Fare lo slalom a piedi scalzi tra gli escrementi di cani e piccioni non è proprio il massimo!
Un'altra stranezza di Samui? Le tante bottiglie di benzina in vendita per strada come se fossero piene d'acqua. Che se qualcuno per "gioco" lancia un fiammifero esplode tutto.
Ho trovato un bell'espositore di una ventina di bottiglie di benzina a bordo strada a due metri da questo localino raggae interamente fatto di legno. Appena ho letto su un cartellone "Stasera spettacolo coi fuochi" ho tolto il disturbo. Finire abbrustolita a Samui non dev'essere il massimo, no.
Se non avessimo avuto la moto di certo lo "spettacolo" delle formazioni rocciose a forma di genitali me lo sarei perso. Sì, avete capito bene. Queste due rocce sono state chiamate Grandfather Rock e Grandmother Rock e la cosa assurda è che si trovano una accanto all'altra!
Il posto più affascinante a Samui è sicuramente il Grande Buddha.
Un'ampia scalinata conduce a questo gigantesco Buddha thailandese circondato da un'infinità di campane e dal mare. Decisamente poetico.
Ripeto, Koh Samui è un'isola che va vista, ma ben consapevoli che l'essenza della Thailandia non è questa.
Vi lascio con le parole del buon Terzani, che come sempre sa spiegare certe cose molto meglio di me.
"L'Oriente diventava sempre più una brutta copia di casa nostra
e quel tesoro di diversità che ci aveva attratto stava rapidamente scomparendo
soffocato dal progresso."