Un anno di viaggi: il 2013 in pillole
Vai all'articolo: Un anno di viaggi: il 2013 in pilloleFinalmente posso dirlo: il 2013 è stato un grande anno.
Tra alti e bassi, mi ha portato molti cambiamenti radicali.
E soprattutto tanti Viaggi, di cui alcuni inaspettati.
Talmente tanti viaggi che credo sarà molto difficile ripetere un'annata simile.
Il 7 Gennaio 2013 partivo per gli States. Un viaggio tanto bramato.
Partivo con una valigia vuota in tutti i sensi. Ancora vuota di ricordi, emozioni, souvenir e pronta da riempire.
Non è passato nemmeno un anno, eppure da allora son cambiate così tante cose da farmi sembrare quel giorno decisamente lontano.
Tutto iniziò nel cuore pulsante degli Stati Uniti d'America (e non solo): New York City.
Un classico intramontabile, una città che racchiude un mondo, che vederla una sola volta non basta.
New York non basta mai.
Ma non voglio dilungarmi, ne ho già parlato abbastanza in alcuni articoli precedenti.
Credo invece di non aver ancora parlato di uno dei ricordi più belli nella Grande Mela: passeggiare lungo il Ponte di Brooklyn al tramonto.
Adoro i tramonti e non mi stuferei mai di ammirarli da casa. Figurarsi dal Ponte di Brooklyn, quando questo si tinge d'arancio, i grattacieli diventano rosa e riflettono le striature che dipingono il cielo.
Dopo una breve sosta a Orlando, una città di cui ricordo il fantastico aeroporto, le palme e gli splendidi paesaggi naturali che mi hanno lasciato esterrefatta all'arrivo [quei paesaggi che fanno così "America" che vorrei tornarci per scoprirli meglio, al di là dei rinomati parchi divertimento di cui ho parlato qui], sono atterrata a Miami.
Miami, solare e spumeggiante, perfetta per divertirsi, rilassarsi o semplicemente godersi la vita.
L'Ocean Drive, l'Art Decò e l'arredamento vintage di locali e hotel fanno un pò pensare che Miami sia cristallizzata nei primi anni '90.
Una metropoli cosmopolita che oserei definire anche un pò italiana. Sia per lo stile di vita, che per la fetta di italiani che vivono a Miami. Ecco perchè a Miami mi sono sentita a casa.
Una città da vedere, ma aspetterei un pò per tornarci.
La Florida è meravigliosa e oltre a Orlando e Miami c'è davvero tanto da scoprire!
Conservo un bellissimo ricordo della natura e dei coccodrilli del Parco Nazionale delle Everglades.
Il ricordo più gustoso? L'Hot Dog e le patatine fritte con crosta nel saloon preferito da Hemingway a Key West: lo Sloppy Joe's.
Per la primavera 2013 si pensava alla città più romantica del mondo, Parigi, e invece ad Aprile siamo finiti a Dubai, nella metropoli più kitsch e artificiale degli Emirati Arabi.
E lì ho trascorso nove giorni, non mi vergogno a dirlo.
Perchè coloro che affermano che a Dubai non c'è assolutamente nulla da vedere son quelli che vi si fermano per due o tre giorni. Un giro al Dubai Mall e al Burj Al Arab e il gioco è fatto!
Invece no. A Dubai c'è la città vecchia, divisa tra Bastakiya e Deira dal fiume che abbiamo attraversato per soli 20 centesimi a bordo di un abra, un'imbarcazione locale molto spartana.
Proprio nella zona vecchia è possibile visitare il Museo di Dubai, una visita che a mio parere deve essere fatta. Perlomeno per comprendere la storia di Dubai, una città che è sorta miracolosamente nel deserto nel giro di appena mezzo secolo.
Nel deserto si può vivere un safari adrenalinico ed emozionante che termina tra falchi e cammelli, con cibo e danze locali.
E poi ci sono i souk, i mercati tipici dell'oro e delle spezie, e il fantastico spettacolo delle fontane di Dubai, le più belle al mondo (ne potete leggere qui).
Insomma, Dubai è una città scissa in due parti, divisa tra grattacieli e lusso sfrenato, e la città vecchia, economica e autentica. Un'antitesi molto interessante.
A Giugno ci siamo regalati cinque giorni tra il mondo variopinto e simbolico di Gaudì, l'estro di Mirò, la natura inaspettata di Montjuic, il pathos contagioso del flamenco e la movida della notte.
Tutto questo in una delle città più belle d'Europa: Barcellona.
Finora ho parlato solo del mio 2013 all'estero.
Ma non dimentichiamo che il nostro stivale ha tanti bellissimi posti - anche dietro l'angolo - da scoprire.
E finalmente quest'anno ho deciso di dedicarmi anche all'Italia.
Tra le località visitate (tutte davvero belle) ne ho scelte due.
A Maggio sono stata nella Costiera Amalfitana. Amalfi, Sorrento, Praiano e Positano mi hanno affascinato, ma avrei voluto vedere anche altre località limitrofe meno blasonate.
E così ad Agosto sono tornata nella Costiera per fermarmi al primo paesino che si incontra dopo Napoli: Vietri Sul Mare. Qui è scoccata la scintilla.
Oltre ad essere più economica delle località sopra citate, Vietri incanta per le sue ceramiche che si ritrovano ovunque: sui marciapiedi, sulle fontane pubbliche, nei giardini, sul balcone panoramico, sulle facciate esterne dei negozi. Davvero ovunque. Così belle e colorate da ricordare il modernismo catalano di Gaudì.
La seconda scintilla in Italia è scoccata prima ad Agosto a Matera e poi a Settembre tra la città dei Sassi e l'intera Basilicata.
Mi sono lasciata rapire dalla terra arida e brulla, dall'accoglienza mai invadente della gente lucana, da una timida bellezza paesaggistica che non riesce ad urlare, ma esiste ed è oggettiva.
Questa è la Basilicata, una terra che - come ho già detto qui - non fa rumore all'esterno, ma suona all'interno, toccando le corde dell'anima.
Aggiungo uno dei ricordi più gustosi dei giorni trascorsi in Basilicata: i peperoni cruschi.
Croccanti e così buoni che "uno tira l'altro", i cruschi sono tipici della gastronomia lucana. Da provare da soli oppure accompagnati da una purea o da un piatto di spaghetti.
E poi c'è lei: la Thailandia.
Ad Ottobre siamo finiti tra Bangkok, templi dorati, Buddha giganti, oasi paradisiache e un fondale marino indimenticabile.
Non c'è viaggio che tenga. Quello in Thailandia è stato il viaggio più bello del 2013 e di tutta la mia vita - almeno finora.
Perchè? Perchè ci ha trasmesso la filosofia del Mai Pen Rai, il nuovo mantra che abbiamo voluto persino tatuare sul polso. Un nuovo modo di vedere la vita e di affrontare gli ostacoli.
Oltre al tripudio di emozioni già descritte qui, conservo un ricordo comico e a tratti adrenalinico: l'esperienza sul tuk tuk.
I tuk tuk sono dei taxi a tre ruote che si ritrovano in gran parte dell'Asia.
A Bangkok sono un vero e proprio must che non potevamo perderci. Non si tratta di un mezzo sicuro, considerando che se l'autista corre per strada (cosa che succede quasi sempre) non è molto remota l'ipotesi di schizzare fuori da questo pittoresco veicolo.
Ma non ho voluto pensare al peggio e, presa dall'adrenalina, ho riso di gusto durante il tragitto.
Ricordi, emozioni, insegnamenti di un (irripetibile) anno di viaggi che deve ancora terminare, eh!
E con i viaggi sono arrivate tante nuove conoscenze e persino belle amicizie nate anche per merito del blog.
Il 2013 è stato un anno di piccole grandi soddisfazioni, di cose che non mi sarei nemmeno sognata che potessero accadere. Ed è anche grazie a voi.
Quindi mi sento di ringraziare chi mi segue e mi sostiene, chi mi legge o semplicemente ogni tanto è passato da qui, anche una sola volta.
Ringrazio chi mi ha accompagnato in questo lungo anno con post, commenti o tweet. E soprattutto ringrazio col cuore chi mi ha accompagnato in questi viaggi.
Ancora Grazie!
Vi auguro un 2014 all'altezza dei vostri sogni!