Street Food: la Thailandia dei cinque sensi
Vai all'articolo: Street Food: la Thailandia dei cinque sensiUn mercato infinito. Questa la prima impressione che ho avuto della Thailandia, la stessa impressione che ho portato a casa al ritorno.
Passeggiare per le vie thailandesi significa vivere un'incredibile esperienza sensoriale.
Ogni marciapiede è occupato da bancarelle di ogni genere i cui colori, odori, sapori, rumori stimolano continuamente i cinque sensi.
Persino il senso del tatto viene stimolato dalla voglia di toccare tutte le stranezze culinarie in bella mostra.
Più volte mi è capitato di rimanere inconsapevolmente incantata davanti ad una bancarella, rapita dai profumi emanati dal cibo fumante preparato davanti ai miei occhi.
Il tesoro della Thailandia è custodito nei mercatini... e nel cibo!
A Bangkok è difficile sentirsi soli grazie al pullulare di bancarelle in ogni angolo della città e a qualsiasi ora del giorno.
Ho fatto fatica a capire che sentire alle nove del mattino l'odore dell'arrosto rappresenta la normalità. Perchè alle nove del mattino i thailandesi mangiano quello che noi chiameremmo pranzo. E dopo qualche ora ritrovi gli stessi thailandesi seduti in un'altra bancarella per gustare un piatto di noodles. E poi ancora nel primo pomeriggio. Insomma, tutto questo si ripete fino a cena.
Conclusione: in Thailandia si mangia in continuazione.
Oltre a questo aspetto (per me fantastico) quel che apprezzo delle popolazioni asiatiche, compresa la Thailandia, è l'importanza della condivisione.
I thailandesi non ordinano una pietanza a testa, ma condividono tutti i piatti serviti a tavola.
Pensateci: quante volte avete voglia di assaggiare quello che hanno ordinato i vostri amici? A me capita sempre.
In Italia, soprattutto in particolari circostante, potrebbe risultare davvero maleducato prendere del cibo dal piatto altrui.
In Thailandia sarebbe strano non farlo. Non è fantastico?
I momenti trascorsi a Bangkok consumando i pasti in compagnia sono stati momenti di allegria, di risate, di felicità. Perchè mangiare rende felici, soprattutto se si condivide quel che si mangia.
Non occorre mangiare per strada per risparmiare. Anche i ristorantini locali consentono di spendere una miseria (circa cinque - sei euro a persona) per un pasto a base di piatti locali.
E allora, perchè lo street food? Perchè fidarsi di quello che preparano per strada?
Innanzitutto perchè quello che preparano per strada è ancora più economico (ho pagato succhi freschissimi anche meno di 0,30 centesimi di euro).
Inoltre, è sbagliato credere che quello che viene preparato per strada sia sporco.
Certo, è sempre meglio scegliere le bancarelle più frequentate (solitamente è una garanzia) e magari, se l'acqua non è in bottiglia, non sarebbe una cattiva idea comprarla dal supermercato.
Qualcuno, al mio ritorno, ha avuto uno shock quando ha saputo che in quattro persone abbiamo speso meno di due euro per un pranzo di carne.
Tra le innumerevoli bancarelle di Bangkok, meritano una visita quelle di Chinatown.
A Koh Samui sono molto conosciuti i mercatini di Nathon, anche se personalmente ho apprezzato la vivacità dei mercati di Boh Phut, il quartiere dei pescatori.
Ma in qualsiasi mercato il tripudio di colori, odori e sapori è assicurato.
Non si può non provare la frutta locale.
Avrei potuto vivere di ananas, cocco, mango e mango-shake.
Una prelibatezza che non dimenticherò facilmente: la mango cheesecake. Sicuramente un'overdose di calorie, ma troppo troppo buona.
Sono stata incuriosita da un frutto bellissimo, fuxia all'esterno e all'interno simile alla stracciatella, bianco con puntini neri. Il dragon fruit.
Ho adorato il Pad Thai, il piatto nazionale thailandese a base di noodles. Peccato che poi abbia scoperto che non si tratta di un piatto tipicamente thailandese, in quanto è stato ideato appositamente per i turisti.
Non esiste tavola thailandese senza riso.
Il riso viene preparato a qualsiasi ora del giorno e in qualunque modo.
Oltre al classico riso preparato al vapore, ho provato buonissime zuppe di riso e il Kaw Oh Kai, riso avvolto nell'uovo, non piccante e molto nutriente.
Ho apprezzato anche il Massaman, preparato utilizzando il massaman curry.
Per me che non amo il cibo piccante è stata una dura lotta resistere al fuoco generato da ogni boccone mandato giù. Ma ne è valsa la pena. La cucina thailandese è squisita.
Anche la birra thai, al contrario delle mie aspettative, non è per niente male. Tra quelle che ho provato, ho apprezzato la Singha Beer. Ideale per accompagnare il tramonto in spiaggia.
La birra in Thailandia viene servita con ghiaccio. Non c'è da scandalizzarsi: il ghiaccio mantiene la birra fresca nonostante le alte temperature.
Come sarebbe un viaggio senza il grande privilegio (che a volte necessita di coraggio) di provare le specialità del posto?
Avete mai sentito parlare del durian?
Si tratta di un frutto tipico del Sud-est asiatico, famoso non tanto per la sua bontà (i gusti son soggettivi!) quanto per il suo discutibile "profumo" che ne vieta il consumo nei luoghi pubblici.
Eppure, nonostante in molti (compreso il programma tv Pechino Express) l'abbiano definito come uno dei frutti più maleodoranti al mondo, io tutta questa puzza non l'ho mica sentita.
All'interno del pericarpo spinoso, al tatto il frutto appare strano per la consistenza cremosa, tanto da sembrare formaggio.
Se mi è piaciuto? Andrea ci ha convinti ad assaggiarlo (nonostante la nostra titubanza frammista a curiosità) e il suo video (qui sotto) lo testimonia.
In realtà basta solo farci un pò il naso. Ovviamente trattandosi di un sapore nuovo e particolare, occorre del tempo per imparare ad apprezzarlo.
Guardate un pò... Vi sembriamo convinti?
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