Voglia di libertà... pensando alla Grecia
Vai all'articolo: Voglia di libertà... pensando alla GreciaNegli ultimi giorni sono vittima di una strana malinconia, quasi una nostalgia di tempi passati e - perché no - delle esperienze che ho ancora da vivere . Voglia di libertà, voglia di viaggiare in cabrio cantando a squarciagola col vento che scompiglia i capelli, voglia di deltaplano come quell'estate di cinque anni fa in Grecia...
La Grecia, una splendida terra forse ormai divenuta un po' troppo turistica, ma alcune isole meno "contaminate" riescono ancora a resistere!
La mia prima volta in Grecia è stata a Corfù, l'isola greca a noi più vicina. Eravamo cinque ragazze spensierate alla ricerca di una località non troppo lontana dall'Italia, alla ricerca di mare, sole e divertimento.
Ero scettica circa la meta del viaggio perché priva di attrazioni, fatta eccezione per la splendida costa e i panorami mozzafiato (come infatti si è dimostrato). Non credo tornerò mai a Corfù.. rischierei di rovinare lo splendido ricordo di quella vacanza tutta al femminile, dell'ingenuità frammista alla spensieratezza, delle persone fantastiche incontrate, delle risate, dello stupore provato dinanzi a scorci incredibili. Momenti che non torneranno più e resteranno confinati lì, in quell'isola.
L'acqua limpida, la natura a portata di mano. La Grecia offre un mare meraviglioso. E non solo..
I più esperti, o semplicemente coloro che al liceo hanno studiato scienze della terra, potranno riconoscere questa splendida testimonianza delle trasformazioni cui va incontro il nostro pianeta col passare del tempo: le faglie.
Uno dei momenti più intensi è stato senza dubbio il giro della costa in deltaplano. Un panorama indimenticabile da lassù!
Non mi sono mai piaciute le regole e ho sempre cercato di vivere a modo mio, spesso infischiandomene dei consigli dispensati da genitori e amici. Sono sempre stata attratta dall'imprevedibile ritenendomi tale e mi trovavo bene negli abissi di un equilibrio mai raggiunto.
Arriva però quel momento in cui quell'equilibrio precario ti risucchia in un uragano che prima ti porta su su all'apice della felicità, per poi farti precipitare nella tristezza più assoluta.
Ho lavorato molto su me stessa e dopo alti e bassi sono - forse - riuscita a raggiungere in parte l'omeostasi della mia vita. Orgogliosa di ciò, conservo con gelosia ogni tassello del percorso compiuto e ne faccio tesoro.
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