Francoforte, città a misura d'uomo
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Bene, questo Dicembre mi sono sentita come Kevin, il piccolo protagonista del film: per una serie di imprevisti che vi risparmio, sono stata costretta a cambiare aereo, e quindi la destinazione del mio viaggio. E sono così finita a Francoforte sul Meno.
La città (oltre ad essere famosa per l'odio che Heidi nutriva nei suoi confronti) è il polo dell'economia tedesca, con le sue numerosissime banche che danno vita ad un affascinante skyline, non paragonabile a quella dei grattacieli newyorchesi, ma di certo il più bello d'Europa.
Difatti, la città è anche detta Mainhattan (Main con riferimento al fiume Meno, e Manhattan con riferimento a NY).
Proprio per merito di questi palazzoni di banche, si viene a creare un contrasto tra vecchio e nuovo, classico e moderno. Quest'antitesi tra le casette in legno dai tetti spioventi e i grattacieli è la caratteristica principale della città, e balza subito agli occhi quando ci si reca nel centro storico, Don-Romer.
Approdare casualmente a Francoforte nel periodo natalizio è stata una fortuna!
Il centro storico era addobbato a festa, con caroselli illuminati, piccoli negozietti in legno simili a baite di montagna, col perenne sottofondo delle canzoni natalizie.
Nei chioschetti era possibile acquistare prodotti artigianali e cibi locali: statuette fatte a mano e addobbi natalizi in legno, sculture di cioccolato, waffel, pretzels e il profumatissimo vin brulè.
A Romerberg, la piazza principale della città, si respirava un mix di profumi davvero piacevole, di quelli che ti restano nel cuore.
Da Romemberg partono le indicazioni per Goethehaus, la dimora di Goethe, e qui è possibile ammirare per pochi euro (7 euro) la fonte d'ispirazione di molte opere dello scrittore.
Altra pietra miliare della città, oltre a Romerberg, è Hauptwache. Questo è il punto d'incontro dei giovani, con molti locali in cui cenare, sgranocchiare qualcosa o semplicemente bere un drink.
Uno dei locali in cui ho fatto tappa fissa è proprio qui: Hauptwache Cafè.
Situato esattamente al centro della piazza, è impossibile non innamorarsene perché sembra uno di quei posti rimasti immutati nel tempo. Il servizio è ottimo, le ragazze sono molto gentili, il cibo è delizioso e i prezzi abbastanza contenuti!
Prodotti tipici? Consiglio la zuppa di zucca (pumpkin soup), i waffel, lo strudel, il vino di mela (apple wine), wurstel e salsicce, queste ultime sono le specialità di Francoforte.
Se all'odore della carne cotta per strada vi viene improvvisamente l'acquolina in bocca, potreste provare i cutted wurstel, wurstel tagliati a pezzetti e poi farciti a piacere. Tutto squisito!
Come spostarsi? Non considerate neppure l'ipotesi del sightseeing tour! Sono stata letteralmente presa per i fondelli con l'acquisto del biglietto. La guida in italiano sembrava più uno slavo con accento meridionale senza alcuna conoscenza di grammatica o sintassi. Inoltre, ho più volte reclamato l'omissione di alcune tappe stabilite nel tour, mentre l'autista aveva ben pensato di aggiungere una tappa facoltativa al supermarket per soddisfare la sua fame con un panino! No comment.
Oltretutto, Francoforte è una città a misura d'uomo, ben visitabile in due o al massimo tre giorni. Indi consiglio di spostarvi esclusivamente con la metro, semplice e ben organizzata. Vi condurrà in qualsiasi posto della città!
Shopping? Zeil strasse è la via dello shopping, con i suoi centri commerciali da favola. Noterete la differenza con i nostri commerciali, in Italia dispersivi e con pochi piani, mentre a Francoforte sono costituiti da molteplici piani di ampiezza modesta. Fare shopping si fa più semplice!
MyZeil ospita alcuni concept store davvero interessanti, oltre ad un golf-store in cui è possibile giocare in campi da golf davvero improbabili, persino sui tavoli!
Inoltre, è possibile pranzare all'ultimo piano della Zeil Gallery, e da qui godere di uno splendido panorama!
Cosa visitare? Ho trovato interessanti il museo dell'arte moderna detto MMK e Palmengarten, un'isola verde nel cuore della città.
E per finire, da non perdere una passeggiata lungo il Meno (purtroppo, come sul nostro Ponte Milvio, anche a Francoforte c'è l'usanza di porre dei lucchetti sul ponte come simbolo d'amore).
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